Il portafoglio medio di ogni investitore italiano è costituito da fondi comuni di investimento bilanciati, spesso ad alta commissione, ma negli ultimi anni abbiamo visto l’introduzione di molteplici nuovi modi per investire in questa popolare strategia. Investire in ETF bilanciati è un’alternativa diversificata e a basso costo sempre più popolare tra gli investitori nel 2024.
Gli Etf sono un’alternativa facile, conveniente, altamente diversificata e a basso costo ai fondi comuni. Storicamente questi fondi adottano una strategia di replica che cerca di tracciare l’andamento di un indice. L’obiettivo non è quello di “battere il mercato”, ma di replicare il rendimento del mercato e commissioni notevolmente inferiori.
Gli ETF bilanciati, sono degli ETF che al loro interno replicano la strategia bilanciata e multi asset, affiancando solitamente una componente obbligazionaria a una componente azionaria. Questo tipo di strategia permette di modulare il rischio dell’investimento a seconda del profilo investitore.
🚀 Cosa sono gli ETF bilanciatI? | Degli ETF che permettono di costruire una strategia di investimento bilanciata. |
👍 Quali sono i vantaggi degli ETF bilanciati? | Diversificazione, costi e ribilanciamenti automatici |
💡 Qual è la caratteristica della strategia bilanciata? | La capacità di modulare il rischio |
ETF bilanciati cosa sono e come funzionano
Gli ETF bilanciati sono degli ETF che permettono all’investitore di costruire un portafoglio bilanciato. Sono una sorta di contenitori di altri ETF che investono sugli indici necessari alla composizione di un portafoglio multi asset (che includa quindi diverse asset class). In pratica il gestore investe in altri fondi, costruendo una strategia bilanciata in base al grado di rischio desiderato dall’investitore. Ad esempio un ETF bilanciato 80/20 investe per l’80% in ETF azionari e per il 20% in ETF obbligazionari.
Portafoglio bilanciato: perché conviene la strategia di investimento bilanciata in ETF
La strategia di investimento bilanciata è la strategia di investimento più diffusa e indicata per coloro che desiderano investire con obiettivi di investimento di lungo termine e orizzonti di rischio certi.
Un portafoglio bilanciato combina varie asset class nel tentativo di ottenere un bilanciamento tra rischio e rendimento. I portafogli bilanciati sono comunemente suddivisi tra azioni e obbligazioni in proporzioni variabili a seconda del livello di rischio che si vuole ottenere. Lo split più comune, ad esempio, è 60% in azioni e 40% in obbligazioni.
I portafogli bilanciati possono anche mantenere una piccola componente di liquidità o in altre asset class come le materie prime. L’obiettivo di una strategia di investimento bilanciata è quello di trovare un equilibrio tra conservazione del capitale e crescita. Gli investitori più conservatori possono optare per strategie bilanciate con una maggior componente di asset class a rendimento e rischio relativamente basso come le obbligazione, mentre gli investitori più aggressivi possono optare per strategie con una maggiore componente di asset class con un rischio rendimento più aggressivo.
In passato, gli investitori per costruire una strategia di investimento bilanciata avrebbero dovuto assemblare i loro portafogli manualmente acquistando singoli titoli. In alternativa, avrebbero dovuto acquistare le quote di un fondo comune di investimento. Oggi, il processo di allocazione del portafoglio è più accessibile che mai, e grazie alle ETF bilanciati è possibile costruire il proprio portafoglio multi asset in modo semplice ed economico. Nel determinare la migliore strategia da selezionare, è importante che gli investitori definiscono prima il proprio profilo investitore che include non solo la loro capacità oggettiva di sopportare il rischio, derivata dal patrimonio netto e il reddito, ma anche la tolleranza al rischio soggettiva.
I vantaggi degli ETF bilanciati
Allocazione degli asset
Trovare la giusta asset allocation è un aspetto fondamentale di ogni buon piano di investimento. L’asset allocation influenzerà il livello di rischio di un investitore nel proprio portafoglio e il rendimento di lungo termine che è lecito aspettarsi.
L’asset allocation bilanciata per eccellenza include un mix di azioni e obbligazioni. Ad esempio, l’asset allocation 60/40 è composta per il 60% da azioni e per il 40% da obbligazioni. Questa asset allocation si basa in genere sul profilo di rischio degli investitori e sui loro obiettivi finanziari. Per farla semplice, più la percentuale di azioni cresce, maggiore sarà il livello di rischio che l’investitore si assume. Prima di decidere la strategia da adottare 60/40, 80/20 o 100/0, è importante eseguire una valutazione del rischio per determinare il proprio profilo investitore.
Una volta stabilito il livello di diversificazione su asset class, compito dell”asset allocation è determinare altri livelli di diversificazione come l’allocazione geografica o settoriale. Capire il livello di rischio e l’asset allocation più adatta alle nostre esigenze non è sempre semplice ed è un compito nel quale è saggio farsi affiancare da un professionista.
Un ETF bilanciato è caratterizzato da un’asset allocation molto specifica. Questa è stabilita dal gestore del fondo e specificata nell’ambito della strategia di investimento. Di solito viene chiarita un’allocazione target di livello più alto, come 60/40, o 80/20 o 100/0, ma anche un’allocazione più specifica tra aree geografiche o tipi di investimento.
Esistono molti ETF bilanciati e sebbene tutti abbiano un’opzione 60/40, l’asset allocation specifica all’interno dell’ETF potrebbe differire leggermente da un fornitore all’altro. Per questo è importante capire quali sono i criteri e la strategia di investimento prima di investire in un fondo specifico.
Il vantaggio dell’ETF bilanciati è che è molto facile scegliere un’asset allocation di alto livello come 60/40 ed essere rassicurati che l’ETF manterrà tale target attraverso una regolare attività di ribilanciamento.
Ribilanciamento automatico
Una delle attività più complesse per il mantenimento di un portafoglio di investimenti è il ribilanciamento. Nel tempo, le diverse asset class che compongono il portafoglio possono differire nel livello di performance. Questa differenza porta la quota investita nelle varie asset class ad allontanarsi dai livelli target. Per questo motivo, se l’obiettivo del fondo è quello di rispettare un asset allocation target, si rendono necessari dei ribilanciamenti per riportare l’effettiva asset allocation verso l’obiettivo. Potrebbe per esempio essere necessario vendere alcune obbligazioni e acquistare azioni se le azioni sono scese di valore, oppure vendere azioni e acquistare obbligazioni se le azioni sono aumentate di valore.
Il ribilanciamento in sé non è necessariamente la sfida, ma può esserlo la gestione del comportamento degli investitori. Spesso un investitore può essere il peggior nemico di sé stesso, consentendo alla propria asset allocation di andare fuori obiettivo inseguendo magari le performance passate. Questa deriva può aumentare il rischio (mantenendo troppe azioni) o diminuire il rendimento (accumulando troppe obbligazioni). Durante i periodi difficili questo tipo di rischio diventa più significativo. Gli investitori a volte cercano di battere il mercato, ridurre il rischio, portare i risparmi in liquidità, creare una riserva di cassa.
Quando questi tipi di comportamento vengono messi in atto, si crea un divario tra l’asset allocation effettiva e l’asset allocation obiettivo. Uno dei vantaggi degli ETF bilanciati è proprio il ribilanciamento automatico, che aiuta gli investitori a restare fedeli al proprio piano. Utilizzando un’opzione di investimento con ribilanciamento automatico, l’investitore è sempre vicino all’asset allocation target.
Costi
Investire ovviamente non riguarda solo le commissioni, ma i costi sono una delle componenti prevedibili più importanti per determinare il successo degli investimenti. Fino a qualche anno fa, per costruire una strategia bilanciata sarebbe stato necessario l’acquisto di un fondo comune di investimento.
I dati dimostrano che, soprattutto nel contesto italiano, i fondi comuni di investimento offrono oggi costi discretamente elevati. Gli ETF, al contrario, permettono di costruire una strategia di investimento bilanciata con costi e commissioni relativamente più basse, un fattore da tenere assolutamente in considerazione quando si sceglie la soluzione di investimento più adeguata.
ETF bilanciati vs Gestione Patrimoniale in ETF
L’acquisto di ETF bilanciati non è l’unico modo per ottenere una strategia bilanciata in ETF. A Moneyfarm offriamo una gamma di gestioni patrimoniali, costruite in ETF, che coincidono con una serie di strategie bilanciate che corrispondono a vari livelli di rischio.
Questa soluzione ci offre ampia flessibilità di costruire strategie di investimento bilanciate entro orizzonti di rischio e rendimento atteso controllati, sfruttando l’ampia gamma di ETF disponibili su Borsa Italiana. In questo caso i ribilanciamenti non solo servono a riequilibrare i portafogli ma anche a rimodulare la strategia per sfruttare tendenze strategiche e tattiche. Se vuoi scoprire quale delle nostre strategie flessibili è la più adatta al tuo profilo investitore ti basterà completare il breve processo di sottoscrizione online.
Domande frequenti
Come individuare il livello di rischio più adeguato?
Nel determinare la migliore strategia da selezionare, è importante che gli investitori definiscono prima il proprio profilo investitore che include non solo la loro capacità oggettiva di sopportare il rischio, derivata dal patrimonio netto e il reddito, ma anche la tolleranza al rischio soggettiva.
Perché è necessario ribilanciare?
Nel tempo, le diverse asset class che compongono il portafoglio possono differire nel livello di performance. Questa differenza porta la quota investita nelle varie asset class ad allontanarsi dai livelli target.
Come funziona un portafoglio bilanciato?
Un portafoglio bilanciato combina varie asset class nel tentativo di ottenere un bilanciamento tra rischio e rendimento. I portafogli bilanciati sono comunemente suddivisi tra azioni e obbligazioni in proporzioni variabili a seconda del livello di rischio che si vuole ottenere. Lo split più comune, ad esempio, è 60% in azioni e 40% in obbligazioni.
*Investire in strumenti finanziari comporta rischi inerenti, tra cui perdita di capitale, fluttuazioni del mercato e rischio di liquidità. I rendimenti passati non sono indicativi di quelli futuri. È importante considerare la tua tolleranza al rischio e gli obiettivi d’investimento prima di procedere.