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ETF attivi: cosa sono e perché stanno attirando l’attenzione degli investitori

⏳ Tempo di lettura: 7 minuti

Oggi si parla sempre più spesso degli ETF attivi, che si differenziano da quelli tradizionali, ovvero passivi, per le loro caratteristiche peculiari. Questi strumenti promettono di unire la flessibilità alla selezione degli asset specifici su cui puntare.

Gli ETF attivi sono strumenti con un rischio più elevato rispetto agli ETF tradizionali, ma la possibilità del gestore di attuare strategie specifiche, svincolate dagli indici prestabiliti, può garantire una maggiore rendita. Vediamo cosa sono, come funzionano e perché negli ultimi anni questi strumenti sono diventati interessanti anche in Europa e in Italia.

Cosa sono gli ETF attiviSono ETF in cui il gestore sceglie liberamente come comporre il portafoglio, indipendentemente dagli indici prefissati
Come funzionano gli ETF attiviIl gestore stabilisce una strategia di investimento e sceglie ogni titolo del portafoglio
Quali sono i vantaggiPossibilità di un guadagno maggiore, diversificazione e svincolo dalle regole degli indici tradizionali
Quali sono i rischiRischio di investimento più alto, minori garanzie, alta flessibilità e costi elevati

Cosa sono gli ETF attivi

Gli ETF (ovvero exchange-traded fund) sono fondi di investimento che raccolgono un insieme di titoli e offrono agli investitori un modo semplice di partecipare ad un mercato. Mentre gli ETF tradizionali sono quelli che replicano in modo passivo un indice, quelli attivi si può dire che vadano più nello specifico, ovvero è il gestore a scegliere come comporre il portafoglio.

In questo modo si selezionano solamente i titoli che si reputano più vantaggiosi, o si seguono strategie e criteri mirati al raggiungimento di un risultato preciso. In entrambi i casi è garantita una certa diversificazione (si può investire infatti in obbligazioni, azioni, o anche su materie prime), ma negli ETF attivi c’è una selezione più precisa e meno generalizzata degli asset, ovvero la strategia è gestita in modo flessibile.

Il protagonista quindi è il gestore, che non si limita a seguire quello che è un indice già prestabilito, ma sceglie i titoli uno ad uno. Il principale vantaggio di questo sistema è quello di poter reagire immediatamente a eventi e situazioni impreviste o improvvise, oltre a quello di ambire a rendite più elevate.

Come funzionano gli ETF attivi

Nel dettaglio, gli ETF attivi prevedono che il gestore stabilisca a monte una strategia di investimento, per cui interviene sul paniere di titoli senza dover seguire un indice di riferimento prestabilito. Quindi in questo passaggio è possibile selezionare titoli che non sono inclusi in quell’indice, utilizzando strumenti diversi.

Ad una maggiore flessibilità e possibilità più ampie di diversificazione, va ricordato, corrispondono anche maggiori rischi o costi per chi investe. Le competenze del gestore qui fanno la differenza, per cui è importante che abbia una strategia ben ponderata e sappia prevedere costi e prospettive di rendita.

Il funzionamento degli ETF attivi è quindi basato sull’idea di poter ottenere un maggiore ricavo, rispetto all’investimento in ETF tradizionali, selezionando con i propri criteri ogni asset su cui puntare. Nell’ultimo periodo l’attenzione verso questa soluzione si è innalzata.

Questi strumenti sono preferiti soprattutto dal mercato USA, più flessibile in termini di regolamentazione rispetto al mercato nostrano, in particolare in termini di trasparenza delle comunicazioni intorno alle oscillazioni. Questo ha portato un avvicinamento agli ETF attivi nel mercato europeo solamente di recente.

Differenza tra ETF attivi e passivi

CaratteristicaETF tradizionale (o passivo)ETF attivo
ObiettivoSeguire un indice prefissato per ottenere una renditaAgire in base ad una strategia che non segue un indice prefissato per ottenere una rendita
Selezione dei titoliReplicare l’indice prefissatoSelezionare i titoli attivamente, anche fuori indice
Composizione del portafoglioDeterminata dall’indiceVariabile in base alla strategia specifica del gestore
InvestimentoCosti limitatiI costi possono essere più alti
TrasparenzaRendimento calibrato in base all’indiceMaggiore possibilità di rendimento, ma rischio più alto

Quali sono le differenze tra ETF attivi e passivi, oggi? I primi sono più flessibili e personalizzabili, i secondi invece sono vincolati all’indice. Con i primi si può aspirare ad una rendita maggiore ma sono più alti i rischi.

La scelta solitamente ricade sugli ETF tradizionali, passivi, che seguono in tutto e per tutto l’indice di riferimento, con una composizione del portafoglio stabilita a monte.

Al contrario, quando si sceglie un ETF passivo, a giocare un ruolo centrale è il gestore, che agisce in base ad una propria strategia specifica senza seguire al 100% l’indice prefissato e agendo a più livelli. In questo modo si selezionano attivamente tutti i titoli, che possono garantire maggiori possibilità di rendimento, purché il gestore sappia muoversi in questi mercati.

La possibilità di rendimento è maggiore negli ETF attivi piuttosto che in quelli passivi, ma a fronte di maggiori opportunità, si affronta anche un maggiore rischio, mitigato invece negli ETF tradizionali dalla trasparenza del rendimento.

Mediamente, gli ETF attivi costano di più rispetto a quelli tradizionali, anche se non vi è di fatto una reale garanzia di successo, ma tutto si basa sulla competenza del gestore.

ETF attivi in Italia nel 2025

Per quanto riguarda il mercato UE, ci sono dati interessanti che vedono la crescita e la diffusione di questi strumenti. In Europa questo mercato ha un valore di 62,4 miliardi di euro, con incremento sostanziale dal 2024, anche se il continente è ancora molto indietro rispetto a quanto accade negli Stati Uniti.

Si può dire che questo strumento in Italia sia in un punto di crescita iniziale, con JP Morgan in testa per il mercato europeo. Anche se è ancora una fetta di mercato limitata, gli investitori stanno iniziando a guardare a questa soluzione, nei termini del 5,6% degli asset totali ETF in riferimento alla borsa italiana.

Questi strumenti stanno poco alla volta guadagnando visibilità anche in Italia, tenendo conto che:

  • oggi si possono acquistare ETF attivi come accade per quelli tradizionali, anche tramite broker abilitati;
  • bisogna accertarsi che si tratti di una reale gestione attiva degli ETF, ovvero che si discostino dagli indici prestabiliti;
  • i costi generalmente sono più alti, per cui è necessario considerare attentamente questa scelta;
  • la strategia è importantissima, per cui è consigliato affidarsi ad un gestore di fiducia;
  • il rischio è più elevato ma la rendita può facilmente aumentare rispetto agli ETF tradizionali.

Gli ETF attivi sono in aumento? Per il mercato europeo sì, mentre per quello italiano inizia ad esserci una maggiore attenzione rispetto al passato. Fino a qualche anno fa, questi strumenti erano considerati molto di nicchia, mentre ad oggi l’offerta è quasi raddoppiata rispetto allo scorso anno.

Questi sono ulteriori strumenti di diversificazione, che permettono di agire con qualcosa di più che una semplice replica degli indici prefissati. Nel 2025 si assiste quindi sia ad un ampliamento dell’offerta sia ad una crescente attenzione degli investitori per questi strumenti, ma solo il tempo saprà dire se nel complesso possono effettivamente portare ad un rendimento più vantaggioso, rispetto ad altri strumenti finanziari.

Va anche considerato che c’è un lato più nascosto della medaglia da tenere conto: questi strumenti sono nati in primis come proposta delle banche per recuperare reddito, di fronte al grande interesse degli ETF tradizionali. Per cui per alcuni versi questi asset possono diventare veri e propri strumenti di marketing.

Pro e contro degli ETF attivi

Vantaggi degli ETF attiviSvantaggi degli ETF attivi
Possibilità di maggiori guadagniEsposizione a maggiori rischi
Maggiore diversificazione rispetto agli indiciCosti più elevati
Strategie più flessibiliNon ci sono garanzie di un maggiore guadagno
Adattamento a mercati che cambiano repentinamenteComplessità superiore nella gestione e pratiche talvolta poco trasparenti

Gli ETF attivi possono essere una scelta interessante per chi vuole un approccio più dinamico e flessibile, ma va ricordato che non sono sempre la scelta migliore per tutti gli investitori, soprattutto non sono ideali per chi predilige strategie semplici. Prevedono infatti investimenti con obiettivi di sovra-performance rispetto ad un determinato indice.

Anche se stanno prendendo sempre più visibilità negli ultimi anni anche in Italia, sono sostanzialmente strumenti più rischiosi e più costosi, per cui sono adatti ad investitori esperti e gestori con elevate competenze. Senza contare che sono molto meno trasparenti rispetto agli ETF classici.

Possono essere vantaggiosi nel momento in cui si affronta un mercato in forte oscillazione, e di fronte ad eventi improvvisi, per cui è possibile intervenire sulle strategie specifiche.

Oggi è vantaggioso investire in ETF attivi? Non c’è ancora una risposta precisa, prima di tutto perché è presto per sapere come evolveranno questi strumenti in Europa e in Italia, e poi perché tutto dipende dall’obiettivo che si sta perseguendo e dal tipo di investimento che si sta ricercando. Per questi motivi è consigliato affidarsi a consulenti e professionisti esperti prima di prendere una decisione, soprattutto se si è alle prime armi. Moneyfarm ti può affiancare nei tuoi investimenti, con un team di consulenti specializzati per il tuo percorso.

Come investire negli ETF attivi

Cosa fare, se scegli di provare ad investire in ETF attivi nel 2025? Prima di tutto è bene stabilire l’orizzonte temporale e l’obiettivo dell’investimento, optando in modo consapevole per un tipo di strumento ad oggi più complesso rispetto ai normali ETF.

Bisogna anche valutare i costi totali da sostenere, includendo commissioni, costi di negoziazione, eventuali premi per la gestione attiva e così via, tenendo presente che questa spesa generalmente è molto più alta rispetto agli investimenti in ETF tradizionali.

Bisogna poi affidarsi ad un gestore che porti avanti una strategia specifica e calibrata sull’ETF attivo, per cui è opportuno informarsi sulla selezione dei titoli e la pianificazione complessiva, valutando anche la liquidità. Il rischio di non conoscere la strategia specifica applicata è quello di spendere più del necessario, senza poi arrivare alle rendite sperate.

Anche in questo caso è buona norma diversificare, ovvero non puntare tutto solamente sugli ETF attivi, per non aumentare il livello di rischio. Oggi sono circa 200 gli ETF attivi su cui è possibile investire, ad esempio con J.P.Morgan, Fidelity, con fornitori come iShares e Xtrackers, anche se sono nettamente inferiori rispetto a quelli tradizionali. In futuro si prevede, soprattutto in un periodo di incertezza economica, un aumento della proposta in questo senso.

Domande Frequenti

Cosa sono gli ETf attivi?

Sono fondi di investimento quotati in borsa, che a differenza degli ETF tradizionali (detti anche passivi) prevedono strategie specifiche slegate dagli indici prefissati. Nella pratica, i gestori scelgono ogni titolo su cui investire senza attenersi all’indice generale, per cui la flessibilità è maggiore.

Quale scegliere tra ETF attivo e passivo?

Tradizionalmente la scelta va verso gli ETF passivi, secondo indici prestabiliti. Ma esiste anche la possibilità di scegliere gli ETF passivi, per cui i gestori scelgono i titoli specifici in base ad una strategia ad hoc e senza seguire gli indici prefissati. Scegliere uno piuttosto che l’altro dipende dai propri obiettivi, ma anche dalla capacità di investimento e dai costi che si intendono sostenere.

Gli ETF attivi sono rischiosi?

Generalmente sono più rischiosi rispetto agli ETF passivi, oltre ad essere più costosi. Questo perché non seguono un indice, ma è il gestore a decidere su quali titoli puntare di volta in volta.

Come funzionano gli ETF attivi Blackrock?

Blackrock è uno degli emittenti principali quando si parla di ETF, soprattutto per quelli passivi. Ma oggi è possibile anche investire in ETF attivi con i prodotti iShares, con modalità più flessibile e prezzi differenti. Per un investitore può essere vantaggioso affidarsi a professionisti esperti e strumenti conosciuti, quando si decide di investire.

ETF attivi in borsa italiana: convengono?

Oggi anche in Italia stanno prendendo sempre più attenzione gli ETF attivi, a seguito dell’interesse dimostrato a livello europeo. Sempre più investitori sono interessati a diversificare accedendo a questa soluzione, e questi strumenti sono interessanti perché uniscono flessibilità e strategia. La convenienza è dettata dalle maggiori possibilità di guadagno prospettate, anche se queste non sono una garanzia, per cui è consigliato valutare attentamente questa soluzione prima di investire.

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*Investire in strumenti finanziari comporta rischi inerenti, tra cui perdita di capitale, fluttuazioni del mercato e rischio di liquidità. I rendimenti passati non sono indicativi di quelli futuri. È importante considerare la tua tolleranza al rischio e gli obiettivi d’investimento prima di procedere.

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