TFR in azienda, ecco quanto potresti perdere

La fine dell’anno si sta avvicinando e con essa la possibilità di dedurre fino a 5164€ dal tuo reddito disponibile. Se non l’hai ancora fatto, apri il piano pensione Moneyfarm o massimizza i versamenti per il 2021. 

Il TFR è una parte dello stipendio mensile che viene accantonata appositamente per la pensione. Questa parte può essere lasciata in azienda o in alternativa trasferita all’interno di un prodotto di previdenza complementare. Ma attenzione: lasciare il TFR in azienda non è la migliore strategia per far fruttare il proprio TFR. Per quali motivi?

  • La fiscalità: al TFR lasciato in azienda vengono applicate aliquote fiscali in base agli scaglioni IRPEF. Se invece viene destinato alla previdenza complementare l’aliquota fiscale è molto più bassa, tra il 15% e il 9%.
  • Anche l’aspetto rivalutazione è fondamentale e va ovviamente a favore della scelta di trasferire il TFR in un piano pensione. Lasciarlo in azienda significa avere una rivalutazione legata alla media mobile a 5 anni del PIL italiano e sappiamo bene che le prospettive di crescita potrebbero non essere esaltanti e sono di molto inferiori rispetto al risultato storico dei mercati finanziari su orizzonti lunghi.

Nella tabella abbiamo stimato la differenza tra lasciare il TFR in azienda, oppure investirlo (maturato e maturando) in una linea bilanciata, dai 25 fino ai 67 anni. Abbiamo immaginato un lavoratore con un reddito di 2.000 euro netti in un’azienda fino a 50 dipendenti

Secondo le nostre stime, per esempio, un lavoratore di 40 anni che guadagna 2000 euro netti in un’azienda con meno di 50 dipendenti può avere accumulato più del doppio del capitale se ha deciso di investire nella previdenza piuttosto che lasciare il TFR in azienda. Una differenza stimata del 110%. Se hai ancora il Tfr in azienda potresti valutare di trasferirlo al più pesto in n fondo di previdenza integrativa.

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Come abbiamo effettuato le stime? Elaborazioni smileconomy ottobre 2021 – Stime con metodo rolling ex-post delle ultime 240 osservazioni mensili, per intervalli di 120 mesi, su livello di probabilità al 50%; linea bilanciata 30% FTSE EMU Government Bond Index – 70% MSCI World; costi medi ISC fondi aperti – COVIP 2020, in funzione della durata; coefficienti di trasformazione in rendita IPS55 TT0%; tutti i valori sono al netto della fiscalità ed espressi in termini reali, al netto dell’inflazione.

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*Investire in strumenti finanziari comporta rischi inerenti, tra cui perdita di capitale, fluttuazioni del mercato e rischio di liquidità. I rendimenti passati non sono indicativi di quelli futuri. È importante considerare la tua tolleranza al rischio e gli obiettivi d’investimento prima di procedere.