Liberarsi dell’ex coniuge può essere una decisione difficile e, soprattutto, un percorso lungo e travagliato. Non sempre è possibile trovare un accordo sulle questioni più importanti che riguardano la coppia, in primis sulla gestione degli aspetti patrimoniali ed economici, senza sottovalutare la custodia dei figli. Il costo del divorzio (dopo separazione consensuale o meno) dipende dalla capacità di trovare una mediazione soddisfacente o, al contrario, dall’esigenza di affrontare una causa lunga e complicata. Proviamo a riassumere le casistiche principali e i costi da sostenere per garantirsi l’assistenza di un buon avvocato e per far valere le proprie ragioni.
Quanto costa un divorzio in Italia? | Da 1.000 a 15.000 € e oltre |
È possibile divorziare a costo zero (o quasi)? | Sì, optando per il divorzio in Comune |
Qual è il costo di un divorzio con negoziazione assistita? | Circa 1.000 – 3.000 euro |
E il costo del divorzio giudiziale? | Da un minimo di 5.000 euro |
Quanto costa divorziare? Tutto quello che c’è da sapere
Prima di analizzare il costo del divorzio (consensuale o giudiziale), va ricordato che ci sono vincoli specifici da rispettare per seguire l’una o l’altra procedura. Anzitutto, affinché vi sia una sentenza di divorzio definitiva è necessario che sia trascorso il periodo di separazione minimo previsto per legge. Se c’è accordo tra i coniugi, bastano 6 mesi, in caso contrario bisognerà attendere un anno. Va sottolineato, poi, che non sempre è possibile procedere con la soluzione più semplice dal punto di vista legale (e più vantaggiosa dal punto di vista economico). Le questioni cruciali riguardano la custodia dei figli, l’assegno di mantenimento e la suddivisione del patrimonio, anche alla luce della scelta fatta al momento del matrimonio (comunione o separazione dei beni).
Divorziare: procedure e modalità
Le ricadute affettive di una separazione possono essere pesanti: d’altra parte, non vanno sottovalutate quelle economiche del divorzio. Quanto costa l’iter legale e burocratico? Gestire civilmente la fine di un matrimonio richiede grande maturità da entrambe le parti. Purtroppo, nella maggior parte dei casi non è così e a prevalere è un sentimento di frustrazione e rivalsa. Ovviamente esistono le eccezioni, così come la possibilità di gestire il divorzio in tempi brevi e a costo contenuto. In base alla casistica specifica cambieranno anche le modalità del divorzio, i costi da sostenere per le spese amministrative e la parcella dell’avvocato che da 1.000 euro possono lievitare fino a 15.000 euro e oltre.
La prima distinzione da fare è quella tra divorzio consensuale e giudiziale. La differenza è sostanziale: nel primo caso, entrambi i coniugi sono intenzionati a procedere con lo scioglimento del vincolo matrimoniale e disponibili a trovare un’intesa riguardo le questioni economiche, il mantenimento e l’affidamento (congiunto o meno) dei figli. Diversamente, la strada da intraprendere sarà la causa davanti al Tribunale, con relativa fase istruttoria al termine della quale saranno stabilite le condizioni economiche del divorzio. Nella seconda eventualità, i tempi si allungano e possono volerci diversi anni per arrivare a sentenza. I costi del divorzio, di conseguenza, saranno molto più elevati. Bisogna considerare, a questo proposito, che i costi da affrontare non sono solo quelli legali, ma, soprattutto, quelli che scaturiscono dalla sentenza di divorzio. Oltre a farsi carico delle spese processuali, il coniuge che perde la causa sarà penalizzato dalle decisioni del giudice e dovrà affrontare le relative ricadute economiche.
Divorzio giudiziale vs divorzio consensuale: i costi
Quanto costa un avvocato per divorzio e qual è il budget richiesto per completare l’iter legale? Analizziamo velocemente le possibilità previste dalla normativa e l’esborso da affrontare.
Quanto costa un divorzio consensuale (congiunto)?
Una prima opzione consiste nella procedura di separazione o divorzio in Comune, alla presenza dell’ufficiale civile. Questa modalità non richiede l’assistenza di un avvocato ma non è percorribile se ci sono figli minorenni, non autosufficienti dal punto di vista economico o portatori di handicap e, inoltre, se c’è l’esigenza di gestire trasferimenti patrimoniali. È ammessa, invece, anche se l’accordo prevede il versamento dell’assegno di mantenimento. Quanto costa divorziare in Comune? Le spese da affrontare sono minime (poche decine di euro) ma i tempi possono allungarsi più del previsto se non c’è posto nell’agenda del Comune.
I coniugi possono optare anche per la negoziazione assistita, evitando in molti casi la necessità di presentarsi in Tribunale. L’intesa sulle modalità della separazione o del divorzio si traduce in un verbale che viene inviato dagli avvocati al tribunale competente. Quali sono i costi del divorzio con negoziazione assistita? A differenza della procedura giudiziale, non è richiesto il versamento del contributo unificato, né l’imposta di bollo e registro relative alle disposizioni sui beni patrimoniali. In base alla scelta dell’avvocato e alla complessità del caso, i costi possono variare tra 1.000 e 3.000 euro circa.
La procedura tradizionale prevede il ricorso per separazione o divorzio in tribunale. In assenza di figli minorenni o non autosufficienti, non è esclusa la possibilità di procedere senza avvocato per il divorzio consensuale davanti al giudice. In questo caso, è sufficiente pagare il contributo unificato e i costi amministrativi. Quanto costa un divorzio consensuale con figli? Anzitutto, è necessario che la richiesta di divorzio rispetti una serie di requisiti e, soprattutto, tuteli la prole dal punto di vista economico e affettivo. Quanto ai costi, bisognerà conteggiare anche l’onorario dell’avvocato: se la coppia decide di rivolgersi a un unico legale la spesa sarà equamente ripartita, salvo diversa indicazione del giudice.
Quanto costa un divorzio giudiziale?
Se i tentativi di mediazione non vanno a buon fine e i coniugi non sono intenzionati a deporre le armi, è inevitabile prendere la strada del divorzio giudiziale. Quanto costa una causa di divorzio? Ricorrere a un avvocato divorzista può essere più o meno oneroso dato che il sistema tariffario è libero. Molto dipende dal numero di incontri e dalla complessità dell’iter legale. Considera comunque che potresti affrontare un costo minimo di 5.000 euro fino a raggiungere e superare i 15.000 euro. Il motivo del contendere riguarda molto spesso l’assegno divorzile, generalmente non dovuto se il coniuge è economicamente sufficiente: a meno che dimostri di aver sacrificato il proprio lavoro per le esigenze della famiglia e, dunque, di aver subito un danno economico che si riflette, fra le altre cose, sull’entità della pensione.
Come richiederlo in tribunale?
Se l’intenzione è quella di procedere col divorzio congiunto, i coniugi dovranno inviare una domanda presso il Tribunale del Comune di residenza di uno dei due o presso il quale è stato celebrato il matrimonio. NeI documento dovranno essere specificati gli accordi economici raggiunti dalla coppia, anche riguardo l’eventuale affidamento dei figli.
Conclusioni
La scelta dell’una o dell’altra procedura di separazione o divorzio dipende, evidentemente, dagli interessi in gioco. Nel caso del divorzio giudiziale, l’esito non è scontato ed è impossibile stimare a priori l’ammontare dei costi. Una considerazione analoga riguarda le le tempistiche: se i coniugi sono agguerriti e poco propensi a mediare, la causa può teoricamente concludersi nell’arco di 6 mesi, ma più di frequente, è destinata a trascinarsi per un numero imprecisato di anni. Molto diversa l’eventualità di un divorzio consensuale con negoziazione assistita che può chiudersi in tempo record, in 15 giorni nel migliore dei casi. Indipendentemente dalla strada che prenderà la separazione, è importante garantirsi un salvagente per guardare al futuro con maggiore tranquillità. Investire una parte dei propri guadagni in un piano di accumulo può essere la soluzione giusta per gestire in modo intelligente i risparmi e farli crescere nel tempo. Anche un versamento mensile di piccola entità, se eseguito regolarmente, può aumentare in modo significativo il livello di sicurezza a distanza di anni. Chiedi consiglio ai consulenti MoneyFarm per studiare la strategia di investimento che fa per te.
Domande frequenti
Quanto costa divorziare?
La premessa per risparmiare sul costo del divorzio è raggiungere un accordo preventivo col coniuge riguardo la custodia dei figli e la gestione degli aspetti patrimoniali. L’alternativa è procedere col divorzio giudiziale, sostenendo costi nettamente superiori e tempi più lunghi per arrivare a sentenza.
Qual è il modo più economico per divorziare?
Se i coniugi riescono a trovare un accordo, è possibile procedere col divorzio congiunto anche senza ricorrere a un avvocato (ammesso che non vi siano figli minorenni o non autosufficienti o trasferimenti patrimoniali da gestire). Divorziare in comune ha un costo minimo. Anche il divorzio con negoziazione assistita consente, in alcuni casi, di gestire la procedura senza presentarsi in tribunale, con costi che vanno dai 1.000 ai 3.000 euro.
Quanto costa il divorzio giudiziale?
I costi del divorzio giudiziale dipendono dalla tariffa dell’avvocato divorzista e dalla durata della causa. Indicativamente il costo minimo è di 5.000 euro, fino a superare i 15.000 euro se servono molti incontri per definire l’importo dell’assegno divorzile e le condizioni per l’affidamento e il mantenimento dei figli.
*Investire in strumenti finanziari comporta rischi inerenti, tra cui perdita di capitale, fluttuazioni del mercato e rischio di liquidità. I rendimenti passati non sono indicativi di quelli futuri. È importante considerare la tua tolleranza al rischio e gli obiettivi d’investimento prima di procedere.