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Investimenti: gli effetti di una cattiva diversificazione

Diversificazione investimento

Gli italiani non sanno cosa sia una buona diversificazione. Ecco i nostri consigli per correre ai ripari e imparare a investire in maniera efficiente.

Hai mai sentito parlare di diversificazione dell’investimento? Se hai sottoscritto un investimento si tratta di un concetto che dovrebbe far parte del tuo bagaglio conoscitivo , ma qualora così non fosse non disperare, sei in buona compagnia e si è sempre in tempo per rimediare.

Diversificare i propri investimenti significa investire in tipologie, aree geografiche e valute  diverse.

Se intendi investire 10.000 euro in maniera efficiente,  dovresti evitare di investirli tutti in un solo titolo o asset class (ad es. scegliere solo titoli di stato o un’azione..) perché ti esporresti eccessivamente all’andamento di quell’unico titolo o componente.

Piuttosto ti consigliamo di immaginare i tuo capitale come una torta composta da più fette, e investire ciascuna fetta in asset class diverse. In questo modo, se la tua componente investita in azioni sta performando male, e quella in obbligazioni o materie prime sta dando buoni risultati, avrai controbilanciato le possibili perdite e il tuo investimento avrà un rendimento complessivo positivo.

Si tratta quindi di andare incontro a opportunità diverse e di contenere nello stesso tempo i rischi.

Ma quanto costa investire in asset class diverse?

Certo diversificare potrebbe sembrarti difficile e costoso ma con i fondi comuni e gli ETF (questi ultimi meno costosi per la loro gestione passiva) oggi puoi diversificare il tuo investimento in maniera efficiente.

Nello specifico, investire in un ETF, significa investire in un paniere di titoli diversi e, sua volta, crearsi un portafoglio con all’interno diversi ETF (ETF obbligazionari, ETF azionari etc..), significa ottenere una diversificazione ancora migliore.

Va detto che selezionare gli ETF migliori è piuttosto difficile ma  per questo ci sono gli esperti che fatte le debite valutazioni sui mercati, costruiscono portafogli ben diversificati. Ma quanto costa?

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Nel nostro caso, per un portafoglio in ETF su misura, monitorato e ribilanciato quando necessario sulla base dei consigli dei nostri esperti unitamente ad una serie di servizi collaterali, si può pagare da dallo 0,5% fino all’1,25% dell’investito.

E se si scegli la formula del Piano di Accumulo, puoi investire con soli 100 euro/mese.

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L’erronea diversificazione e i bias comportamentali che portano ad investire in maniera scorretta.

Secondo il nuovo rapporto della Consob sulle scelte di investimento delle famiglie italiane, solo «il 6% degli intervistati conosce le implicazioni di una corretta diversificazione delle attività finanziarie, il 52% o ne coglie solo un aspetto, dichiarandosi disposto a investire in numerosi titoli a basso rischio (erronea diversificazione), o non comprende il trade-off fra rischio e rendimento, dichiarandosi disposto a investire soltanto in prodotti a basso rischio e alto rendimento».

I rimanenti dimostrano bias comportamentali, come:

  • l‘overconfidence in private information, ossia la propensione a comprare solo titoli che si conoscono molto bene,  dando per scontato essere in possesso di tutte le informazioni necessarie per valutare
  • il cosiddetto small-portfolio bias , ossia la tendenza a investire una piccola somma in un’unica attività finanziaria
  • l’information overload, ossia la tendenza ad investire in pochi titoli perché non si è in grado di elaborare le informazioni di cui si dispone

Insomma c’è chi investe solo in ciò che conosce perché certo di avere l’asso nella manica, c’è chi non diversifica perché probabilmente crede non sia fattibile con una piccola somma e chi invece perché confuso dall’eccesso di informazioni.

E sembra che le conoscenze finanziarie non mettano totalmente al riparo da errori, poiché «gli individui con un livello di literacy elevato più frequentemente degli altri sembrano esposti alla cosiddetta erronea diversificazione ovvero rivelano la non comprensione della relazione rischio-rendimento».

Se dunque neanche l’educazione finanziaria pare essere risolutiva, ci rimane il buon senso. Quello che ci ricorda che il fai da te in finanza non porta lontano, anzi.

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