Il Tfr, o liquidazione, è un asset fondamentale per la propria pianificazione finanziaria e una grande opportunità dal punto di vista previdenziale.
Si tratta quindi di un piccolo capitale che si accumula negli anni di lavoro e che il lavoratore stesso può decidere come impiegare. Il lavoratore ha tempo 6 mesi, a partire dalla data in cui è stato assunto, per decidere se lasciare il TFR in azienda o versarlo in un fondo pensione. Nel caso abbia deciso per l’azienda, è bene sapere che può poi in qualsiasi momento decidere di cambiare e destinare il TFR ad una forma di previdenza complementare.
❓ Che cosa significa la sigla TFR? | Trattamento di Fine Rapporto |
🤓 TRF e liquidazione sono la stessa cosa? | Sì, sono la stessa cosa |
✅ Opzioni Disponibili con il TFR | Lasciare il TFR in azienda Versarlo in un fondo pensione |
⚖️ Cosa conviene? | Investirlo in una pensione complementare |
Molti lavoratori non prestano la necessaria attenzione allo sfruttamento efficiente di questa risorsa, che spesso rischia di disperdersi in piccoli bonus tra un cambio di lavoro e l’altro oppure – per i lavoratori che restano per lungo tempo con la stessa azienda – di restare parcheggiata senza poter fruttare quanto potrebbe. Con una buona gestione il Tfr potrebbe diventare invece diventare una risorsa fondamentale per raggiungere gli obiettivi finanziari primari: ad es. òa casa, la protezione della salute e la pensione.
Il dilemma di ogni lavoratore dipendente: Tfr dentro o fuori l’azienda?
Nel medio-lungo termine la scelta migliore per il Tfr è l’investimento in una forma in uno strumento di previdenza complementare, una soluzione che offre anche ottimi benefici fiscali.
I rendimenti del TFR in azienda è fissato all’1,5% + il 75% dell’inflazione. Scegliendo uno strumento di previdenza che investe sui principali mercati di tutto il mondo, leghiamo la redditività della nostra pensione alla crescita dei mercati globali nel lungo termine (che negli ultimi decenni hanno fatto registrare performance di molto superiori con un orizzonte temporale anche breve). Non vincolare eccessivamente il nostro risparmio al destino economico dell’Italia a cui siamo già legati con il lavoro e le proprietà immobiliari è inoltre una scelta previdente.
I vantaggi fiscali sono inoltre molto chiari: una tassazione finale che può scendere fino al 9% (contro il 23% minimo del TFR in azienda).
Tassazione e rendimento del TFR nel fondo pensione
Decidere di versare il TFR in un fondo pensione permette di accedere a diversi vantaggi fiscali della previdenza complementare, sia sul capitale versato che sui rendimenti. I vantaggi sono: I rendimenti maturati sono soggetti a un prelievo fiscale del 12,5% sui rendimenti dei titoli di Stato e del 20% su altri investimenti. Le prestazioni finali sotto forma di rendite o capitale sono tassate con un’aliquota del 15% che si riduce nel tempo fino al 9% se rimangono nella cassa pensione per più di quindici anni. I fondi pensione quindi offrono ai lavoratori la possibilità di guadagnare di più in futuro.
TFR in azienda o in un fondo pensione: esempio di tassazione
Per comprendere l’impatto fiscale delle due opzioni, consideriamo un dipendente che abbia maturato un TFR di 100.000€.
- Tassazione nel Fondo Pensione:
Supponiamo che il dipendente abbia aderito al fondo pensione per 40 anni. In questo caso, grazie alla riduzione progressiva dell’aliquota fiscale (dallo 0,30% annuo dopo il 15° anno, fino a un minimo del 9%), la tassazione sul TFR sarà del 9%. Il calcolo sarà:
100.000€ × 9% = 9.000€
Quindi, l’importo netto per il dipendente sarà:
100.000€ – 9.000€ = 91.000€ - Tassazione per il TFR lasciato in azienda:
Il TFR lasciato in azienda è tassato con un’aliquota separata, basata sulla media dei redditi degli ultimi 5 anni. Supponendo che l’aliquota media IRPEF del lavoratore sia del 27% (valore realistico per molti dipendenti italiani), il calcolo sarà:
100.000€ × 27% = 27.000€
L’importo netto sarà quindi:
100.000€ – 27.000€ = 73.000€
Risultato del confronto:
- Netto Fondo Pensione: 91.000€
- Netto Azienda: 73.000€
In questo scenario, destinare il TFR a un fondo pensione offre un risparmio fiscale di 18.000€ rispetto al lasciarlo in azienda. Questo vantaggio cresce ulteriormente con aliquote IRPEF più elevate.
Il Tfr nel Fondo Pensione è chiuso a chiave? Falso.
Si dirà: “lasciare il TFR in azienda mi offre più flessibilità nell’utilizzare le mie risorse”.
Niente di più sbagliato:
- Se comunque risparmiarmi e investi con obiettivi di lungo termine a prescindere dal Tfr, risolvere l’obiettivo previdenziale con il Tfr ti permette di liberare più risorse accantonate a strumenti più flessibili con obiettivi di medio-breve periodo.
- Inoltre i soldi nel Tfr non sono bloccati. Dopo 8 anni di contributi possono essere utilizzati per spese importanti come l’acquisto e la ristrutturazione della casa. Mentre l’utilizzo del TFR in azienda è legato alla tua permanenza sul posto di lavoro, un aspetto su cui è più difficile pianificare.
Il team di consulenza di Moneyfarm è a disposizione di tutti coloro che volessero individuare una collocazione più efficiente del proprio TFR nell’ambito della propria strategia finanziaria generale.
PIANIFICA LA TUA PENSIONEDomande frequenti
Le opzioni migliori a disposizione del lavoratore che intende investire il proprio TFR consistono nel fondo pensione aperto o nel fondo pensione chiuso.
Trascorsi 8 anni di versamento dei contributi il TFR può essere liberamente trasferito dal fondo aziendale all’esterno.
I soldi ricevuti con la liquidazione possono essere investiti e messi a frutto attivando uno strumento di previdenza complementare.
*Investire in strumenti finanziari comporta rischi inerenti, tra cui perdita di capitale, fluttuazioni del mercato e rischio di liquidità. I rendimenti passati non sono indicativi di quelli futuri. È importante considerare la tua tolleranza al rischio e gli obiettivi d’investimento prima di procedere.