Come dichiarare redditi di natura finanziaria


Come ogni anno in questo periodo, fiscalità e dichiarazione dei redditi tornano ad essere le questioni sulle bocche di tutti. Se da un alto c’è chi cerca di “far tornare i conti”, dall’altro c’è chi invece si arrovella perché tutto fili dritto, così da evitare le temute “cartelline di colore verde”.

Per tutti, ricordiamo che anche i capitali ottenuti dagli investimenti finanziari vanno dichiarati al fisco e che occorre conoscere e saper scegliere tra i 3 regimi di imponibilità nei quali risparmio gestito e amministrato rientrano in Italia.

Dichiarazione dei redditi di natura finanziaria – Tabella riassuntiva

🧾 I redditi di natura finanziaria vanno dichiarati? Assolutamente sì
🗃️ Regimi di tassazione? 3
📅 Quando vanno dichiarati Nel momento in cui si fa la propria dichiarazione dei redditi
👮 Cosa succede se non le dichiaro? Si rischia di essere sanzionati

Intanto va detto che al momento della dichiarazione si devono distinguere i redditi di capitale, quindi gli interessi e i dividendi maturati sul capitale e i redditi diversi, che derivano invece da guadagni eventuali ed incerti noti come plusvalenze.

Partendo da questo presupposto i 3 regimi di tassazione dei redditi di natura finanziaria sono:

1) Regime della dichiarazione

In questo regime, l’investitore dichiara l’ammontare degli introiti ottenuti attraverso investimenti finanziari, si occupa quindi gli adempimenti fiscali relativi riportando plusvalenze e minusvalenze nella dichiarazione dei redditi.

Chiaramente i redditi d capitale soggetti a ritenuta alla fonte (per i quali quindi si è già pagate le tasse), non devono essere menzionati nella dichiarazione dei redditi.

2) Regime del risparmio amministrato

Nel risparmio amministrato invece si delegano gli adempimenti fiscali al proprio intermediario finanziario che funge così da sostituto d’imposta andando a trattenere rispettivamente l’imposta di riferimento i base alla tipologia di investimento in questione. Se da un lato tale regime semplifica di molto gli adempimenti per l’investitore, dall’altro è bene ricordare che non si può applicare per dichiarare le plusvalenze derivanti dalle cessioni di partecipazioni qualificate, dal prelievo di valute estere da depositi e conti correnti, o da cessioni di partecipazioni non quotate di società residenti in Paesi della cosiddetta Black List.

3) Regime del risparmio gestito

Ne risparmio gestito, gli adempimenti fiscali relativi agli investimenti restano in capo alla banca presso cui gli investimenti sono depositati. La base imponibile sarà determinata sia dai redditi di capitale che dai redditi diversi maturati che confluiscono in una gestione individuale di patrimonio. A differenza del regime amministrato a e di quello della dichiarazione, in questo caso si possono compensare i redditi di capitale con redditi diversi di natura finanziaria, quindi gli interessi o i dividendi che confluiscono nel risultato della gestione individuale possono essere compensati con eventuali minusvalenze. Tuttavia, non può essere applicato per per dichiarare le plusvalenze derivanti dalle cessioni di partecipazioni qualificate, da cessioni di partecipazioni non quotate di società residenti in Paesi della cosiddetta Black List.

Tutto chiaro? Per maggiori informazioni o chiarimenti, non esitate a contattaci al numero gratuito 800.984.275.

 

Domande Frequenti

Quante tasse si pagano sulle azioni?
Le rendite da investimenti azionari sono tassate al 26%

Quanto si paga di tasse sui fondi?
Sui fondi la tassazione è del 26%

Cosa succede se non dichiaro gli investimenti?
Se non si dichiarano gli investimenti si rischia di incorrere in sanzioni amministrative o penali, a seconda dei casi.

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*Investire in strumenti finanziari comporta rischi inerenti, tra cui perdita di capitale, fluttuazioni del mercato e rischio di liquidità. I rendimenti passati non sono indicativi di quelli futuri. È importante considerare la tua tolleranza al rischio e gli obiettivi d’investimento prima di procedere.