Chi è poco avvezzo ai mercati finanziari spesso tende a considerarli come una sorta di universo parallelo, e fatica a trovare una connessione diretta tra il loro andamento e la nostra vita quotidiana. Da questo punto di vista, il mercato dei semiconduttori è un ottimo esempio per capire come quello che succede sui mercati sia strettamente collegato all’attualità: poche settimane fa il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha dato il via libera alla distribuzione delle tessere sanitarie senza microchip “per fare fronte alla possibile carenza di materiali per la produzione di microchip, dovuta alla grave crisi internazionale”. Non è un caso quindi che, per via della drastica riduzione dell’offerta a fronte di una domanda che, invece non accenna a diminuire, gli ETF sui semiconduttori siano al centro di una rinnovata attenzione da parte dei traders, proprio come abbiamo visto per gli ETF Litio e gli ETF alluminio. Cerchiamo quindi di fare chiarezza sul mercato dei semiconduttori e individuarne le opportunità di investimento.
Cosa sono i semiconduttori? | Sono materiali fondamentali per la produzione di dispositivi elettronici. |
Il mercato dei semiconduttori è in crisi? | Ad oggi sembra essere in ripresa dopo le difficoltà dei mesi scorsi, e gli analisti sembrano cautamente ottimisti. |
Gli ETF semiconduttori sono convenienti? | Dipende dalla tipologia di prodotto e dalla composizione del proprio portafoglio. |
ETF semiconduttori: cosa sono?
Investire in ETF sui semiconduttori significa investire su materiali fondamentali per l’industria high tech e, più in generale, per la digitalizzazione: circuiti elettrici, processori per ogni tipo di device, resistenze, ma anche i componenti più tecnologici delle vetture sono creati con materiali semiconduttori come il silicio, il germanio e il gallio. I principali paesi produttori di semiconduttori oggi sono Taiwan, Cina, Giappone, Corea del Sud e Stati Uniti, e si stima che l’Europa rappresenti meno del 10%: va da sé che il tema dell’approvvigionamento, in un contesto geopolitico condizionato dalla guerra tra Russia e Ucraina e dalle tensioni commerciali tra Cina e Stati Uniti, sia tutt’altro che risolto. Su queste pagine abbiamo parlato spesso di ETF tematici e settoriali, e quello dei semiconduttori è un ambito relativamente nuovo: su Borsa Italiana il primo ETF sui semiconduttori è stato lanciato solo nel 2020 e, nonostante la scelta per gli investitori non sia ancora particolarmente ampia, si tratta di un settore che sta già registrando performance significative. Come sappiamo, la peculiarità degli ETF sta nel fatto che si tratta di fondi a gestione passiva che mirano a replicare l’andamento di un indice o il prezzo di una specifica asset class. In questo caso, gli ETF semiconduttori mirano a replicare due indici principali: il PHLX SOX Semiconductor Sector Index, composto da aziende che si occupano di tutta la filiera produttiva del settore, dalla progettazione alla distribuzione, e il MVIS US Listed Semiconductor 10% Capped Index, che racchiude le più grandi aziende statunitensi i cui ricavi provengono almeno per il 50% dal settore.
Fatta questa premessa, entriamo nel vivo dei migliori ETF semiconduttori su Borsa Italiana e non solo, analizzandone le potenzialità e le prospettive di crescita per il futuro.
ETF semiconduttori: su quali investire nel 2024? Analisi tecnica
iShares PHLX Semiconductor ETF (ISIN US4642875235)
Tra gli ETF proposti da iShares, di proprietà del colosso dell’asset management BlackRock, uno dei più significativi è proprio iShares PHLX Semiconductor: è un fondo quotato al Nasdaq e il suo lancio risale al 2001, dunque si tratta di uno dei più datati del settore. Negoziato in USD, questo ETF ha un net asset che supera i 6 miliardi di dollari, nel rating MSCI ESG ha ottenuto una tripla A e il punteggio massimo di qualità (10/10), a riprova di una buona capacità di gestire rischi e opportunità del settore rispetto ad altri competitor. Da metà 2020 iShares PHLX Semiconductor ETF ha visto un aumento importante delle performance, arrivando a sfiorare un prezzo di 550 dollari alla fine dell’anno scorso, mantenendo un TER contenuto (0,43%). Altro aspetto importante da considerare sono le holdings principali che lo compongono: Intel Corporation Corp per l’8,18%, Broadcom Inc (uno dei principali sviluppatori e produttori di software per semiconduttori) per l’8,13% e Nvidia Corp per il 7,89%.
VanEck Vectors Semiconductor UCITS ETF (IE00BMC38736)
Pensato per investire nel lungo termine (almeno 5 anni) nelle società impegnate nella produzione di semiconduttori e di apparecchiature correlate, questo ETF a replica fisica totale con ribilanciamento semestrale mira a replicare il MVIS US Listed Semiconductor 10% Capped ESG Index. Appartiene alla categoria di rischio più alta (7 su 7) per via della volatilità che in passato ha caratterizzato questa tipologia di fondi, un fattore al quale si aggiunge anche il rischio di concentrazione settoriale che potrebbe penalizzare le sue performance in misura maggiore rispetto a fondi che investono su una gamma più ampia di settori o di industrie. Lanciato su Borsa Italiana a dicembre 2020, ad oggi ha un patrimonio netto che si aggira attorno ai 600 milioni di dollari e da inizio anno ha registrato -28,85%.
Il fondo segue una politica di accumulazione, dunque non distribuisce i dividendi ma li reinveste automaticamente nel fondo stesso, non offre copertura valutaria e presenta spese di gestione particolarmente basse (0,35%). In termini di ponderazione geografica, le prime tre posizioni sono occupate da Stati Uniti con il 76,79%, i Paesi Bassi con l’11.69% e Taiwan con il 10.08%.
Direxion Daily Semiconductor
Se già l’ETF semiconduttori proposto da VanEck è destinato a trader ed investitori esperti con una spiccata propensione al rischio, sul mercato finanziario esistono prodotti ancora più complessi speculativi. È il caso degli ETF proposti da Direxion, un provider molto conosciuto per i suoi prodotti leveraged, vale a dire che permettono di puntare sull’andamento – positivo o negativo – del comparto attraverso l’applicazione di una leva finanziaria. Per quanto riguarda il settore dei semiconduttori, i due ETF emessi da questo provider sono Direxion Daily Semiconductor Bull 3x e Direxion Daily Semiconductor Bear 3x: si tratta, di fatto, dello stesso prodotto disponibile in versione long (Bull) e in versione short (Bear), e che quindi permette di puntare sull’andamento positivo o negativo del settore per ottenere rendimenti o perdite moltiplicati per 3. Come è facile intuire, si tratta di ETF con un funzionamento piuttosto articolato e decisamente rischiosi, dunque sono adatti solo ad un certo profilo di investitore: se stai cercando investimenti capaci di proteggere il tuo capitale e, allo stesso tempo, rispettare la tua propensione al rischio, affidati alla consulenza esperta e professionale di Moneyfarm, compilando senza impegno il form online.
Investimenti tematici nei semiconduttori
Come abbiamo visto, nonostante la complessità del sistema di approvvigionamenti i semiconduttori continueranno a ricoprire un ruolo fondamentale per lo sviluppo futuro della nostra società. Ecco perchè in Moneyfarm abbiamo creato un pacchetto di investimenti tematici ispirati ai megatrend di domani, quei fenomeni socio-economici dirompenti che hanno tutte le caratteristiche per accompagnarci negli anni a venire. Semiconduttori, terre rare e materie prime strategiche sono i protagonisti del VanEck Rare Earth Ucits ETF, un fondo tematico lanciato nel settembre 2021 che mira a replicare le perfomance dell’indice MVIS Global Rare Earth\Strategic Metals investendo direttamente nelle aziende che compongono il fondo e che generano almeno il 50% dei propri ricavi da metalli strategici o progetti estrattivi. La classe di rischio è piuttosto alta (6 su 7), e nello scenario più favorevole si ipotizza un ritorno medio superiore al 22% dopo almeno 5 anni.
Materie prime, innovazione tecnologica, ma anche sostenibilità e processi strutturali per disegnare la società del futuro: se vuoi prendere parte al cambiamento e arricchire il tuo portafoglio con nuove opportunità di rendimento compila senza impegno il form online.
Investire in ETF: qual è la differenza tra Moneyfarm e la tua Banca?
Quando si parla di ETF tematici o settoriali ci si riferisce a prodotti finanziari particolari, con caratteristiche uniche che li distinguono da altri strumenti più, per così dire, “tradizionali”. Non è un mistero che gli istituti bancari siano spesso legati a specifici provider e società emittenti dalle quali percepiscono provvigioni o commissioni sui prodotti venduti ai clienti, e questo fa sì che le forme di investimento proposte dalle banche siano molto spesso standardizzate e non tengano conto delle peculiari necessità del singolo. Chi investe esclusivamente per proteggere i propri risparmi ha obiettivi ed aspettative molto diversi da chi, invece, ha una predisposizione al rischio più spiccata e dunque ambisce a maggiori rendimenti: ecco perché in Moneyfarm abbiamo creato una gamma di portafogli diversificati per soddisfare differenti profili di investitore, offrendo a tutti la possibilità di fare investimenti online in modo efficiente, trasparente e con il supporto di un consulente dedicato. Inoltre, la scelta di utilizzare solo fondi di investimento a gestione passiva come gli ETF permette ai nostri clienti di poter contare su strumenti estremamente liquidi, versatili e sicuri, con costi di gestione molto bassi e dunque accessibili.
Dal 2011 ad oggi più di 80.000 risparmiatori hanno scelto di affidarsi a Moneyfarm scegliendo servizi innovativi come la nostra Gestione Patrimoniale o il nostro Piano Pensione, ed è grazie a loro che siamo stati eletti Miglior Servizio di Consulenza Finanziaria Indipendente per il settimo anno di fila. Inizia subito a mettere a frutto i tuoi risparmi compilando senza impegno il form online.
Domande Frequenti
Perché l’offerta di semiconduttori si è ridotta negli ultimi anni?
Perché la pandemia e le misure di lockdown hanno da una parte messo in crisi la produzione di chip, e dall’altra hanno contribuito ad un aumento della domanda di tecnologie di consumo.
L’Unione Europea ha pensato a delle misure ad hoc per i semiconduttori?
L’Unione Europea ha adottato una serie di misure che vanno sotto il nome di “Chips Act”, il cui obiettivo è rafforzare il mercato interno e raddoppiare la produzione europea entro il 2030.
Perché gli ETF semiconduttori a leva sono rischiosi?
Applicare una leva finanziaria significa moltiplicare i risultati sia in positivo che in negativo: ad esempio, un ETF a leva 3 può aumentare i rendimenti o le perdite del 300%, dunque si tratta di prodotti particolarmente speculativi e adatti solo a trader esperti, consapevoli del rischio al quale espongono il proprio capitale.
*Investire in strumenti finanziari comporta rischi inerenti, tra cui perdita di capitale, fluttuazioni del mercato e rischio di liquidità. I rendimenti passati non sono indicativi di quelli futuri. È importante considerare la tua tolleranza al rischio e gli obiettivi d’investimento prima di procedere.