Secondo il rapporto sulla salute nazionale dell’Accademia cinese delle Scienze entro il 2019 la dimensione dell’economia Cinese supererà quella degli USA.
Questo rapporto dell’ente nazionale è una conferma dello spazio che l’economie emergenti hanno per colmare la distanza tra loro e le economie sviluppate. Questo rapporto è però da prendere con le pinze a causa della sua autoreferenzialità. La Cina dalla crisi ad oggi ha subito un rallentamento della sua crescita, e il tasso di crescita del Pil cinese previsto per il 2013 è circa il 5%, ben lontano dai tassi a doppia cifra visti prima della crisi.
Questo rallentamento è economicamente fisiologico, per un paese i tassi di crescita sono marginalmente decrescenti, e non preoccupante se graduale. Da un paio di anni si discute tra il soft landing e l’hard landing dell’economia cinese e i suoi effetti. A livello sociale in un paese che conta più di 1,3 miliardi di cittadini un rallentamento brusco della crescita può generare effetti poco gradevoli e quindi questo rapporto potrebbe essere vero puntuale o leggermente manipolato per dare sicurezza e stabilità ad una popolazione enorme che può diventare difficle da gestire.
D’altronde l’economia è fatta di persone e l’atteggiamento di queste è determinante per il successo di un’idea, un’azienda, un paese. Noi a MoneyFarm lo sappiamo e per questo il nostro modello d’investimento formula le sue strategie dopo l’analisi dei trend sociali e demografici che influenzano l’economia.