La tempesta perfetta: la scarsità di semiconduttori minaccia l’economia globale?

La carenza di semiconduttori che sta preoccupando le filiere di molto importanti aziende è il risultato di una tempesta perfetta nell’economia e nella logistica. La scarsità dei componenti e, per estensione, dei prodotti tecnologici di consumo che di essi si servono (praticamente qualsiasi strumento elettronico che utilizziamo nella nostra vita quotidiana) può essere in gran parte attribuita alla pandemia: ma andando a scavare le ragioni di questa crisi silenziosa si possono trarre molti spunti.

Prima di raccontare questa storia, stabiliamo rapidamente cosa sono effettivamente i semiconduttori, una tecnologia assolutamente cruciale per la vita di tutti i giorni di milioni di persone. I semiconduttori sono una componente comune nei circuiti elettronici. Come suggerisce il nome, in alcuni casi agiscono come conduttori ma possono anche fungere da isolanti, a seconda delle circostanze. In breve, compaiono praticamente in ogni oggetto di tecnologia di consumo (dai cellulari, ai televisori) e sono una componente fondamentale della tecnologia moderna.

La legge della scarsità e della domanda

Ma come è possibile che un bene così cruciale per il funzionamento dell’economia mondiale sia diventato scarso? Gran parte della risposta può essere trovata nelle misure di quarantena imposte dai governi di tutto il mondo

Con le persone chiuse in casa c’è stato un aumento netto della domanda di tecnologia di consumo. Non solo le persone sono alla ricerca di modi per passare il tempo, ma (in molti casi) hanno anche un reddito disponibile significativamente maggiore del normale. Le vendite di personal computer, ad esempio, sono aumentate a causa del lavoro da casa, con molti governi che hanno messo a disposizione risorse diretta per l’acquisto dei dispositivi.

Un altro importante contributo alla domanda di semiconduttori è stato il settore dei server. Le vendite di server hanno registrato un picco del 21% anno su anno, con l’esplosione dell’attività online e del lavoro remoto che ha aumentato la necessità di capacità server in modo esponenziale. La maggior parte delle aziende che offrono i propri servizi online, infatti, offrono i propri servizi in cloud e ha bisogno di potenti parchi server per operare Queste due tendenze hanno determinato un aumento della domanda di semiconduttori a livello globale.

Secondo il capo di Cisco Chuck Robbins, l’entità della domanda di semiconduttori ha colto di sorpresa interi settori. “Quando la pandemia è scoppiata le aziende pensavano la domanda sarebbe diminuita in modo significativo ma è successo il contrario”, ha detto alla BBC “abbiamo visto aumentare la domanda”. Il risultato di questo errore di valutazione è stato l’invio di segnali di domanda in calo ai produttori di semiconduttori, che in alcuni casi hanno addirittura ridotto la propria capacità in vista della pandemia.

Gli effetti della carenza di semiconduttori non sono stati limitati alle società tecnologiche. In realtà, hanno colpito anche altri settori come quello automobilisti. In termini di utilizzo di semiconduttori i cellulari sono al primo posto (27,2%), seguiti da PC e tablet tradizionali (13,1%), ma nella classifica figurano anche altre aree come l’elettronica industriale (8,4%) e i server (9,6%) che costituiscono porzioni considerevoli della domanda.

Un simbolo della rivalità USA-Cina

Se c’è una componente che meglio incapsula la lotta per il potere economico tra Stati Uniti e Cina, è il semiconduttore, un’industria al centro della sfida geopolitica per il dominio tecnologico delle due superpotenze mondiali.

Per avere un’idea della concorrenza, basta guardare alle sanzioni imposte ad alcune imprese asiatiche dagli Stati Uniti negli ultimi due anni. Da maggio 2019, ad esempio, gli Stati Uniti hanno imposto sanzioni commerciali al gigante delle telecomunicazioni Huawei, tra cui il blocco a tutte le società di semiconduttori statunitensi e straniere che vendono chip a Huawei. Provvedimenti simili sono stati minacciati verso app come TikTok e WeChat, aziende cinesi che gli Stati Uniti temono possano diventare dominanti nei propri settori.

Tra le principali società di semiconduttori, le vendite alla Cina sono in media del 27%, con alcune aziende che vendono fino al 50% sul mercato cinese: si tratta di aziende che, se le tensioni economiche dovessero intensificarsi, potrebbero trovarsi soggette a sanzioni e limitazioni su dove e come commerciano.

L’impatto sui mercati

Nel breve termine è probabile che, se la carenza di semiconduttori dovesse continuare, potremmo assistere a un impatto negativo sulle azioni delle molte aziende che in un modo o nell’altro sono implicate in questa filiera. Ma volendo ampliare il campo, la crisi dei semiconduttori è sintomatica delle grandi sfide che la catena di approvvigionamento a livello mondiale sta affrontando. Questo colli di bottiglia sempre più frequenti possono manifestarsi come prezzi più elevati e tempi di consegna più lunghi. Ciò è molto significativo da un punto di vista finanziario in un momento in cui i mercati sono concentrati sul rischio inflazione.

I tempi di consegna per alcuni tipi di semiconduttori sono ai massimi storici e ciò potrebbe indurre rallentamenti nella produzione e possibilmente mancate vendite per una serie di beni di consumo (dalle auto elettriche, ai computer ai tablet). Se l’impatto è abbastanza ampio, potremmo vederlo riflesso in una crescita degli utili più debole per una serie di aziende attive nel settore della consumer technology.

A medio termine, ci aspettiamo che le catene di approvvigionamento si normalizzino, ma probabilmente perché ciò avvenga servirà un aumento della capacità produttive dei semiconduttori a livello globale. Aumentare la capacità produttiva e costoso e richiede tempo, il che potrebbe significare un flusso di cassa inferiore per i produttori oggi, ma una crescita maggiore in futuro. È anche probabile che si porrà sempre più il tema della collocazione geografica degli impianti, poiché i governi sono sempre più attenti a garantire la sicurezza dell’approvvigionamento per le filiere strategiche. Ironia della sorte, a lungo termine, ciò potrebbe anche significare un eccesso di capacità globale.

La carenza finirà, ma la domanda no

In conclusione, la carenza di semiconduttori finirà. A causa dei blocchi legati alla pandemia e ai cambiamenti nella vita lavorativa, negli ultimi mesi si è assistito a un boom della domanda. Questo boom è purtroppo coinciso con una riduzione dell’offerta. Entrambi questi fattori saranno risolti nei prossimi mesi.

Questo non vuol dire che l’utilizzo dei semiconduttori diminuirà. Nel futuro sempre più prodotti saranno automatizzati o messi in rete e per fare ciò serviranno i semiconduttori. Si pensi agli investimenti della Cina nelle città intelligenti. Sulla base dei dati IDC, gli investimenti della Cina nelle città intelligenti aumenteranno del 13,5% nel periodo 2020-2023. A livello globale, il mercato delle città intelligenti dovrebbe crescere del 24,7% dal 2020 al 2027, secondo un nuovo studio di Grand View Research.

Una crescita altrettanto impressionante è prevista per l’industria automobilistica. BCA Research prevede che il mercato globale dei chip automobilistici crescerà del 9% entro il 2024, come ha fatto tra il 2014 e il 2019. Ciò è in gran parte dovuto alla digitalizzazione del settore: il valore medio del contenuto di semiconduttori in un veicolo standard è di $330, mentre i veicoli elettrici ibridi possono contenere tra $1.000 e $3.500 di semiconduttori.

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