La BIS fa retro marcia sulle politiche monetarie degli ultimi anni

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Lo scorso mese la Bank of International Settlement (BIS), l’organizzazione internazionale che riunisce le principali banche centrali del mondo, ha annunciato che le banche centrali devono cambiare le loro politiche a favore di un intervento minore nelle economie ritornando più verso un tradizionale controllo dell’inflazione. Dall’inizio della crisi le banche centrali hanno sostenuto l’economia mondiale con misure senza precedenti introducendo nel sistema oltre 15 miliardi di dollari negli ultimi 4 anni e 25 dal 2000.

Ora la BIS fa retro marcia su tali politiche affermando che gli stimoli monetari non possono risolvere la crisi dato che le radici del problema non sono monetarie. Le banche centrali devono quindi tornare a ricoprire il loro ruolo primario di controllo dell’inflazione e dei prezzi. Secondo la BIS molte grandi aziende  hanno utilizzato gli aiuti delle banche centrali per prolungare la durata del loro debito invece di sfruttare questa liquidità per investire in nuove attività produttive.

La BIS osserva che un possibile aumento dei tassi dei titoli obbligazionari con rendimenti artificialmente bassi può portare alla paralisi del sistema e ad ingenti perdite per gli investitori. Ad esempio, un aumento del 3% del rendimento  dei Treasury bonds americani provocherebbe una perdita per gli investitori pari all’ 8% del PIL, ancora peggiori sarebbero le conseguenze per i titoli di stato di Francia, Italia, Giappone e UK dove le perdite andrebbero dal 15% al 30% del PIL.

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La BIS prosegue, prendendo le distanze da quelle politiche che sono state supportate anche da loro negli ultimi 5 anni, affermando che le banche centrali non possono risolvere problemi strutturali dell’economia, ma questo deve essere fatto attraverso riforme. Attraverso i loro interventi le banche centrali hanno preso tempo per permettere il risanamento dei bilanci, l’attuazione di cambiamenti, riforme e crescita, ma questo tempo non è stato sfruttato al meglio. In alcuni paesi delle misure sono state prese ma in generale i provvedimenti sono stati lenti e il comportamento è stato quello di una speranzosa attesa di un aumento dell’output, del valore degli asset e dei redditi. Secondo la BIS i governi dovrebbero intervenire in modo più deciso a favore del mercato del lavoro e della produzione industriale e spostare risorse nei settori più produttivi.

La BIS conclude sottolineando che le banche centrali hanno già fatto il possibile e che ora è necessario tornare alla crescita attraverso misure concrete, diverse a seconda delle esigenze di ogni paese. Misure che rappresentano per i governi una responsabilità comune.

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