La Bce taglia i tassi: cosa significa per i nostri portafogli?

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Questa settimana, la Banca Centrale Europea (Bce) ha tagliato i tassi di interesse, in linea con le aspettative del mercato. Il taglio ha seguito un acceso dibattito tra gli investitori su una possibile riduzione più incisiva di 50 punti base, ma, alla fine, i policymaker hanno deciso per un taglio di 25 punti base. Questa decisione ci offre l’opportunità di analizzarne l’impatto in relazione al posizionamento attuale dei nostri portafogli.

Il messaggio della Bce si è rivelato piuttosto prudente, con la Presidente Lagarde che ha evidenziato come i rischi per la crescita economica siano orientati “al ribasso”. Questa visione è ben rappresentata nei grafici seguenti: il primo mette in evidenza l’andamento del PIL in Europa, Regno Unito e Stati Uniti, mostrando una crescita annuale inferiore all’1% per le economie europee.

Parallelamente, i dati macroeconomici più recenti hanno spesso disatteso le aspettative. Il grafico seguente illustra gli Economic Surprise Indicators per Europa e Stati Uniti, che confrontano i dati economici effettivi con le previsioni degli economisti. Negli ultimi tempi, le performance macroeconomiche europee hanno generalmente deluso, come evidenziato dalla linea scura.

L’inflazione nell’Eurozona sembra stabilmente sotto controllo, con l’inflazione generale (come mostrato nel grafico sottostante) che è tornata a convergere verso l’obiettivo del 2%.

Mentre le aspettative di inflazione a lungo termine continuano a diminuire.

In base a questo scenario, sarebbe opportuno privilegiare obbligazioni europee a lunga scadenza e mantenere un’esposizione limitata alle azioni europee. Ed è proprio così che ci siamo posizionati nei portafogli italiani.

Come di consueto, investiamo molto del nostro tempo nell’analisi di possibili scenari alternativi a quello attuale. Una delle riflessioni riguarda il fatto che la debolezza economica europea sia già ampiamente riconosciuta dagli investitori, i quali prevedono ulteriori riduzioni dei tassi nel 2025. Questo ha contribuito alla recente sovraperformance degli Etf di obbligazioni governative della zona euro rispetto ai loro equivalenti statunitensi.

Analogamente, le aspettative per l’azionario europeo risultano già piuttosto moderate. Il grafico sottostante evidenzia la performance degli Etf azionari europei e statunitensi nell’ultimo anno: mentre l’azionario europeo ha registrato una crescita, questa è avvenuta a un ritmo decisamente più lento rispetto a quello della sua controparte statunitense.

Le valutazioni azionarie europee sono basse rispetto allo storico (vedi il grafico del rapporto prezzo/utili prospettico per l’Europa), a differenza delle loro controparti statunitensi.

Come possiamo delineare una prospettiva più positiva per l’Europa? Ci sono diversi fattori che meritano attenzione. Primo, le basse valutazioni di partenza di un’asset class spesso dimenticata offrono potenziale di rivalutazione. Secondo, c’è l’aspettativa che tassi di interesse più bassi possano stimolare una crescita economica più sostenuta. Sebbene la crescita del PIL europeo sia stata finora contenuta, i tassi di crescita annuali (mostrati nel primo grafico) hanno registrato un lieve miglioramento rispetto al punto più basso raggiunto alla fine del 2023. Infine, è importante considerare anche elementi esterni ai mercati finanziari: una possibile risoluzione del conflitto tra Russia e Ucraina potrebbe favorire un clima economico più ottimistico, ad esempio attraverso una riduzione dei prezzi energetici.

Finora, non abbiamo riscontrato motivazioni convincenti per modificare la nostra esposizione all’obbligazionario o all’azionario europeo. Tuttavia, rimaniamo costantemente impegnati a valutare se un aggiustamento del nostro posizionamento possa essere strategicamente opportuno.

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*Investire in strumenti finanziari comporta rischi inerenti, tra cui perdita di capitale, fluttuazioni del mercato e rischio di liquidità. I rendimenti passati non sono indicativi di quelli futuri. È importante considerare la tua tolleranza al rischio e gli obiettivi d’investimento prima di procedere.