In punta di piedi l’Italia si sta rialzando

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E’ con un po’ di timore che scrivo questo blog. L’idea è quella di festeggiare almeno oggi l’Italia, seppur in punta di piedi, tanto è forte la paura che dirlo ad alta voce possa interrompere tutto.

Ieri abbiamo collocato 4 miliardi di BTP a 3 anni al 3,41% con ottima domanda, tasso che oltre essere il  più basso da 11 mesi è perfettamente alla nostra portata. Naturalmente due giorni interi senza cattive notizie sono troppi, perciò ecco che il dato sul PIL ci segnala che siamo in recessione tecnica peggiore rispetto alle attese.

I dati macro sono ambivalenti: Francia e Germania crescono e pure tanto (3% la crescita tedesca nel 2011, l’1,7%  quella francese), ma nel complesso l’Eurozona arretra dello 0,3%. La Grecia invece è la solita spina nel piede: l’accordo dato per concluso già da almeno un mese è ancora in corso di negoziazione, seppur l’ostacolo più forte oggi appaia la sfiducia tedesca nei confronti della classe politica ellenica.

Ma è di Italia che volevo parlare. Il clima di fiducia che si respira è tangibile, e in queste cose i mercati forniscono sempre un ottimo polso della situazione: FTSEMIB è la miglior borsa d’Europa, segnale che gli investitori pensano che il nostro paese sia in grado di riagganciarsi presto agli stati motore della crescita dell’area. Downgrade di Moody’s e PIL non han scoraggiato il credito, lo spread non è sceso, ma è almeno stabile in quota 360.

In questo clima di euforia è allora il momento per il nostro paese di cambiare marcia e inserire la quinta su un piano di riforme che possano ridare slancio alla crescita. Monti ha reso davvero chiaro che ora quello è il focus del suo governo, specie nell’intervista rilasciata al WSJ, sove la parola crescita appunto è stata la più ripetuta.

I nostri sforzi sono stati riconosciuti da tutti i capi di stato esteri, qualche passo ancora e potremo stare in piedi solo con le nostre gambe (almeno finanziariamente parlando), e al tavolo delle trattative potremo sederci senza il cappello in mano. Si prospetta quindi una nuova stagione di protagonismo per l’Italia, se sapremo mantener fede alle promesse fatte con rigore.

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