Intelligenza artificiale: come cambiano le regole degli investimenti

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Sembra che parleremo di Intelligenza Artificiale ancora per molto tempo – o forse no, se l’AI deciderà che non siamo abbastanza responsabili per avere accesso a Internet. Tuttavia, se adottiamo una prospettiva più ottimistica sul futuro dell’umanità, dovremmo considerare quali impatti questa tecnologia potrebbe avere sugli investimenti. In questo articolo condividerò alcuni pensieri preliminari, che inevitabilmente sono soggetti a cambiare nel tempo.

Ci sono alcuni punti degni di nota. Primo, investire è una disciplina che mobilita una quantità enorme di denaro e potenza informatica. Nel caso dei trader ad alta frequenza, la storia racconta di una sfida tecnologica per ottenere anche il minimo vantaggio nella velocità di esecuzione. Se gli investitori professionali credono che ci sia un vantaggio da trarre dall’ultima ondata di Intelligenza Artificiale, si può essere certi che avranno il capitale disponibile per cercare di perseguirlo.

Il secondo punto riguarda l’idea dei mercati finanziari come un gioco a somma zero. Non è esattamente così (i mercati azionari crescono nel tempo), ma è comunque corretto dire che se c’è un acquirente e un venditore di azioni, è probabile che uno dei due abbia torto. Se entrambi questi investitori vedono un cambiamento radicale nelle loro capacità di analisi grazie all’AI, cambierà l’equazione? Teoricamente no. 

Entrambi potrebbero avere un vantaggio rispetto agli investitori privi di intuizioni basate sull’AI, ma se l’IA si diffonde in modo significativo nella società, è lecito aspettarsi che la maggioranza degli investitori abbia accesso a questi strumenti in futuro. In tal caso, un ruolo dell’AI potrebbe essere quello di alzare l’asticella per tutti i trader professionisti. Storicamente, per esempio, abbiamo visto come la pubblicazione di ricerche su quali fattori influenzano i rendimenti di mercato rende quei fattori meno efficaci: l’intelligenza artificiale potrebbe riproporre questa dinamica in modo ancora più deciso.

Il terzo punto, correlato, riguarda quali potrebbero essere i limiti dell’AI. Partiamo dal presupposto che l’AI potrebbe migliorare le previsioni dei risultati aziendali o delle variabili economiche (o forse no – il miglioramento della potenza informatica ha finora migliorato le previsioni?), ma ciò non significa fornire certezza. E, per ribadire il punto, prevedere i risultati aziendali non è la stessa cosa che prevedere il prezzo delle azioni. Comprendere quali aspettative sono incorporate nel prezzo di un titolo finanziario è ancora fondamentale e probabilmente siamo ancora lontani da avere una risposta dalla tecnologia.

Ci sono molte domande importanti che gli investitori devono affrontare riguardo all’AI: potrebbe stimolare una crescita più rapida, la destabilizzazione dei profitti, un’altra ondata di deflazione? Condivideremo le nostre riflessioni su questo in un futuro articolo. Per ora, immaginiamo che l’IA rappresenterà un altro passo nella corsa tecnologica a cui gli investitori si sono dedicati negli ultimi decenni, cercando ogni vantaggio possibile e, nel processo, annullandosi a vicenda.

Richard è il Direttore degli Investimenti di Moneyfarm. Si è unito all’azienda nel 2016. È responsabile di tutti gli aspetti della gestione del portafoglio e della sua costruzione. Prima di entrare a far parte di Moneyfarm, Richard ha lavorato a Londra come analista azionario e gestore del portafoglio presso PIMCO e Goldman Sachs Asset Management, e come analista obbligazionario presso Fleming Asset Management. Richard ha iniziato la sua carriera nel settore finanziario a metà degli anni ’90 nel team di economia globale di Morgan Stanley a New York. Ha conseguito una laurea in Storia presso l’Università di Cambridge, una laurea magistrale in Relazioni Internazionali ed Economia presso la Johns Hopkins University e un MBA presso la Columbia University Graduate School of Business. 

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*Investire in strumenti finanziari comporta rischi inerenti, tra cui perdita di capitale, fluttuazioni del mercato e rischio di liquidità. I rendimenti passati non sono indicativi di quelli futuri. È importante considerare la tua tolleranza al rischio e gli obiettivi d’investimento prima di procedere.