Il punto dei mercati: cambiano le aspettative sui tassi, ma l’economia resiste

I mercati hanno registrato un leggero calo negli ultimi giorni: facciamo il punto della situazione.

Il grafico qui sotto mostra i rendimenti delle azioni e delle obbligazioni governative globali e delle materie prime dall’inizio dell’anno. Le azioni hanno subito un lieve ribasso negli ultimi giorni, mentre le materie prime continuano in un trend abbastanza positivo.

I riflettori sono puntati, come al solito, sulle banche centrali. La banca centrale statunitense continua a inviare messaggi prudenti sull’inflazione e sui tassi d’interesse. Di recente, il governatore della Federal Reserve (Fed) Neel Kashkari ha ricordato come sia ancora possibile che i tassi di politica monetaria aumentino di nuovo nel futuro, nonostante non si tratti della posizione attuale della banca centrale.

Le aspettative per i tagli dei tassi negli Stati Uniti entro l’anno continuano a diminuire. Il grafico qui sotto mostra quanto le aspettative del mercato siano cambiate. All’inizio dell’anno, gli investitori si aspettavano tassi di interesse negli Stati Uniti inferiori all’1,5% alla fine del 2024. Ora, l’aspettativa è di un solo taglio dei tassi entro l’anno (0,25%).

Ma crediamo ci sia di più. Uno dei modi più comuni di pensare al mondo degli investimenti è in termini di quattro diversi scenari – in cui la crescita e l’inflazione stanno accelerando o decelerando. Lo scenario ottimale si ottiene quando la crescita sta accelerando e l’inflazione sta decelerando. In tal caso, azioni e obbligazioni, teoricamente, potrebbero godere di una buona performance. Lo scenario più debole è quello in cui l’inflazione sta accelerando e la crescita sta decelerando. In quel caso, la maggior parte degli asset finanziari potrebbe trovarsi in difficoltà.

Il grafico qui sotto illustra la situazione attuale, mostrando due indici di “sorpresa”. Questi indici aggregano previsioni per diverse misure di crescita e inflazione, e poi confrontano tali previsioni con i risultati effettivi. Una crescita migliore del previsto mostra un numero positivo, così come un’inflazione superiore al previsto. Da notare come le aspettative di crescita per gli Stati Uniti sono scivolate in territorio negativo – i risultati erano discreti, ma non così buoni come gli analisti avevano previsto. Al contrario, i dati sull’inflazione sono risultati un po’ più alti di quanto gli analisti avessero previsto.

La combinazione di una crescita inferiore alle aspettative e un’inflazione superiore alle aspettative potrebbe aver messo sotto pressione i mercati negli ultimi giorni.

Ma non ci preoccupiamo solo dei dati macroeconomici. Vogliamo anche capire qual è la situazione delle aziende. Su questo fronte, le notizie sono piuttosto buone. Il grafico qui sotto mostra una revisione degli utili per gli Stati Uniti, l’Europa e il Regno Unito. Esamina le previsioni in questi mercati azionari e mostra se, complessivamente, più analisti stanno aumentando o riducendo le loro previsioni di profitto.

Quello che notiamo è, in generale, un miglioramento delle previsioni. Abbiamo iniziato a vedere delle stime in rialzo per la prima volta dalla metà del 2023.

Per fare il punto: pensiamo che la recente debolezza economica non sia solo dovuta al fatto che i tassi di politica monetaria negli Stati Uniti rimarranno più alti più a lungo. Piuttosto, è la combinazione di un’inflazione persistente e segni di crescita più lenta che potrebbe causare preoccupazione. 

Inoltre, anche se i dati macroeconomici hanno causato qualche delusione, il quadro generale negli Stati Uniti rimane piuttosto buono. L’economia sta reggendo abbastanza bene e l’inflazione potrebbe continuare a scendere, seppur lentamente, nel tempo. 

Infine, il quadro delle aziende quotate in borsa sembra ancora abbastanza solido, con più analisti che migliorano le loro previsioni. 

È importante ricordare che gli Stati Uniti non sono l’unico focus. Ci aspettiamo che la Banca Centrale Europea (Bce) possa ridurre i tassi, sebbene con cautela, nei prossimi mesi.

Quindi, sebbene terremo d’occhio i dati macroeconomici nei mesi a venire, non abbiamo notato nulla che ci porti a cambiare il nostro posizionamento.

Richard Flax

Richard è il Direttore degli Investimenti di Moneyfarm. Si è unito all’azienda nel 2016. È responsabile di tutti gli aspetti della gestione del portafoglio e della sua costruzione. Prima di entrare a far parte di Moneyfarm, Richard ha lavorato a Londra come analista azionario e gestore del portafoglio presso PIMCO e Goldman Sachs Asset Management, e come analista obbligazionario presso Fleming Asset Management. Richard ha iniziato la sua carriera nel settore finanziario a metà degli anni ’90 nel team di economia globale di Morgan Stanley a New York. Ha conseguito una laurea in Storia presso l’Università di Cambridge, una laurea magistrale in Relazioni Internazionali ed Economia presso la Johns Hopkins University e un MBA presso la Columbia University Graduate School of Business. 

 

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