Investire spendendo poco: i consigli di The Economist

di

Molto interessante un articolo che ho letto del The Economist , dal titolo piuttosto provocatorio: “Rich managers, poor clients

Secondo i dati riportati dall’ Economist, negli ultimi 10 anni gli hedge fund non avrebbero sottoperformato solo il mercato azionario ma anche e soprattutto l’inflazione. Dopo le commissioni gli investitori hanno ricevuto solo il 17% su 10 anni, annualizzato 1.38%.

Questa mediocrità di risultati stona al cospetto dei costi di gestione che i fondi d’investimento attivi caricano sui loro investitori, spesso infatti la formula è: 2% di management fee e 20% di performance fee. Il risultato secondo il titolo dell’articolo è appunto quello del titolo”Rich Managers, poor clients”.

Sempre secondo l’Economist il modo per ovviare a questa situazione di svantaggio da parte degli investitori è ricercare investimenti a basso costo che traccino passivamente i mercati finanziari e consentano una diversificazione degli investimenti: gli ETF . Considerando il costo di questi strumenti (0.2% in media) rispetto ai costi elencati prima dei fondi attivi è evidente il vantaggio competitivo degli ETF per gli investitori privati.

MoneyFarm si fa portatrice di questa filosofia: investire con una logica di diversificazione globale su tutte le asset class e su tutte le aree geografiche con strumenti efficenti dal punto di vista dei costi. Lo ricordiamo un buon investimento non è solo una questione di rendimento e rischio ma anche di costi e l’Economist sembra d’accordo con noi.

Vorresti iniziare ad usare gli ETF? Con il nostro metodo puoi farlo e risparmiare sui costi.

Hai trovato questo contenuto interessante?

Hai già votato, grazie!