Conto alla rovescia ai dazi Usa e le altre notizie della settimana

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Gli Stati Uniti si preparano a introdurre i dazi “reciproci”: il conto alla rovescia è iniziato. Questa nuova politica commerciale annunciata dall’amministrazione Trump entrerà in vigore il 2 aprile e mira a ridurre gli squilibri commerciali tra gli Stati Uniti e i loro partner.

I dettagli precisi non sono ancora stati definiti, anche perché il presidente americano intende prendere in considerazione tra misure imposte anche le cosiddette “barriere non tariffarie”, come l’accesso limitato ai mercati o le restrizioni su alcune importazioni.

In linea generale, l’obiettivo degli Stati Uniti sarà quello di compensare i disavanzi commerciali, aggiungendo eventualmente una tariffa equivalente all’IVA applicata dal paese partner.

I dazi definitivi, però, non sono ancora stati stabiliti, e gli Stati Uniti si sono detti aperti a trattative. Alcuni partner commerciali, come l’India, hanno già fatto sapere di voler trovare un accordo per evitare aumenti tariffari, e altri potrebbero seguire la stessa strada.

L’impatto sul commercio – e di riflesso sull’economia statunitense e sui mercati azionari globali – dipenderà da quanto saranno estesi questi dazi: ovvero, da quanti paesi e prodotti saranno interessati. 

La Federal Reserve ha dichiarato la scorsa settimana che l’impatto dei dazi sull’inflazione potrebbe essere solo temporaneo, con effetti limitati a un anno. Tuttavia, le banche centrali non hanno la sfera di cristallo: in passato, molte avevano definito “transitoria” anche l’inflazione post-pandemica, salvo poi dover alzare i tassi di interesse dallo 0% a un intervallo compreso tra il 5,25% e il 5,50% – il rialzo più significativo degli ultimi 40 anni. E come sappiamo, quei tassi non sono ancora riusciti a domare pienamente l’inflazione.

Donald Trump ha inoltre lasciato intendere che i dazi potrebbero aumentare nel tempo. Per questo, diversificare il portafoglio per settori, aree geografiche e classi di attivo rimane la strategia più utile per mitigare eventuali ricadute.

In calendario

  • Lunedì: Indici PMI manifatturieri di Europa (aprile), Regno Unito (marzo) e Usa (marzo), PMI servizi UK (marzo).
  • Martedì: Fiducia dei consumatori Usa (marzo), vendite di nuove abitazioni Usa (febbraio), Ism manifatturiero Usa (marzo).
  • Mercoledì: Inflazione UK (febbraio), prezzi alla produzione UK (febbraio), ordini di beni durevoli Usa (febbraio), profitti industriali Cina (febbraio).
  • Giovedì: Profitti societari Usa (Q4), inflazione Tokyo (marzo). Trimestrali: Lululemon.
  • Venerdì: Vendite al dettaglio UK (febbraio), sentiment economico Europa (marzo).

Cosa potresti esserti perso la scorsa settimana

Usa

  • La Fed ha lasciato invariati i tassi d’interesse, ma ha rivisto al ribasso le previsioni su economia, inflazione e mercato del lavoro.
  • Nvidia ha annunciato un investimento da centinaia di miliardi di dollari nella produzione di chip ed elettronica negli Usa.
  • Il social network X è stato valutato 44 miliardi di dollari in un mercato secondario – tornando per la prima volta al prezzo pagato da Elon Musk.

Europa

  • La Germania ha approvato un maxi-pacchetto fiscale da 1.000 miliardi di dollari per difesa e infrastrutture.

Asia

  • BYD ha presentato una batteria per auto elettriche in grado di ricaricarsi in soli 5 minuti, molto più veloce dell’attuale offerta Tesla.
  • La Banca del Giappone ha lasciato invariati i tassi, ma secondo gli economisti un rialzo è probabile entro l’anno.

Italia

  • L’Italia ha avviato una strategia industriale per rafforzare i legami tra le industrie automobilistiche, della difesa e aerospaziali.
  • La Banca Centrale Europea ha approvato il piano di UniCredit per l’acquisizione di un massimo del 29,9% di Commerzbank.
  • Dolce & Gabbana ha dichiarato che il suo business di beauty sarà la chiave per rimanere indipendente in un settore del lusso in rapida evoluzione.
  • L’amministratore delegato di Mediobanca ha respinto l’offerta di acquisto di Banca Monte dei Paschi di Siena, adducendo preoccupazioni sulla diluizione degli utili e sulla riduzione dei dividendi per gli azionisti.

Nvidia ha annunciato di voler investire centinaia di miliardi di dollari nei prossimi quattro anni per produrre chip e componenti elettronici negli Stati Uniti. Una decisione che non solo evidenzia l’impatto delle politiche commerciali “America First” del presidente americano, ma rassicura anche gli investitori: nel settore delle infrastrutture per l’Intelligenza Artificiale ci sono ancora risorse e slancio.

Ricordiamo che l’efficienza di DeepSeek aveva sollevato timori su un possibile rallentamento degli investimenti, ma Nvidia conferma che la domanda di chip continua ad aumentare.

La Federal Reserve ha lasciato invariati i tassi d’interesse la scorsa settimana, con la maggior parte dei membri del board che conferma la previsione di due tagli dei tassi entro l’anno. Tuttavia, la Fed ha rivisto al ribasso le stime sull’economia statunitense, l’inflazione e la disoccupazione rispetto alle previsioni di dicembre.

BYD, il colosso cinese dell’auto elettrica, ha presentato la sua nuova “super e-platform” in grado di erogare 1.000 kilowatt di energia digitale in soli cinque minuti – abbastanza per percorrere circa 400 km. Il sistema di ricarica è quasi quattro volte più veloce di quello attualmente offerto da Tesla, rendendolo il più rapido al mondo. BYD installerà inizialmente 4.000 stazioni in tutta la Cina e, risolvendo una delle criticità più sentite dai consumatori – i tempi di ricarica – punta a conquistare ulteriori quote di mercato a livello globale.

X (ex Twitter) è stata valutata 44 miliardi di dollari questa settimana, tornando per la prima volta alla cifra pagata da Elon Musk al momento dell’acquisizione. Si tratta di un forte rimbalzo rispetto ai 10 miliardi di settembre scorso, probabilmente favorito dal ruolo sempre più influente di Musk, dalla nuova partecipazione del 25% in xAI e dal ritorno di inserzionisti di peso come Amazon.

In Italia, UniCredit si è assicurata l’approvazione della Banca Centrale Europea per aumentare la sua partecipazione nella tedesca Commerzbank, ma la resistenza politica di Berlino ha suggerito che un’acquisizione completa sarà una battaglia in salita. Nel frattempo, le trattative nazionali si sono intensificate, con UniCredit che ha messo gli occhi sul Banco BPM e Mediobanca che ha respinto un’offerta non richiesta del Monte dei Paschi di Siena. Se da un lato le istituzioni finanziarie italiane sono alla ricerca di dimensioni, dall’altro rimangono caute nei confronti di operazioni che potrebbero diluire gli utili o sconvolgere i piani strategici.

Anche se il settore bancario è in fase di consolidamento, Dolce & Gabbana ha raddoppiato la sua indipendenza. Mentre i rivali del settore della moda prendono in considerazione le fusioni, il marchio italiano del lusso punta sulla sua attività di bellezza per mantenere l’indipendenza.

Passando dalla concessione di licenze alla gestione diretta della produzione e della distribuzione, l’azienda scommette su una forte crescita dei ricavi nel settore cosmetico, rafforzando la propria capacità di stare da sola in un settore sempre più guidato da acquisizioni aziendali. L’azienda si è anche avventurata nel settore immobiliare e dell’ospitalità. Anche se gli analisti sono scettici, resta da vedere se l’azienda riuscirà a replicare il successo della moda in questi settori.

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Questo contenuto è stato prodotto insieme a Finimize, una società di alfabetizzazione finanziaria. Come in tutti gli investimenti, il tuo capitale è a rischio. Questa pubblicazione non contiene e non dovrebbe essere considerata come contenente consigli di investimento, raccomandazioni personali, o un’offerta o sollecitazione di acquisto o vendita di strumenti finanziari. Dovresti considerare di rivolgerti a un consulente finanziario, fiscale o legale prima di prendere la decisione di investire.

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