Come gli analisti si aspettavano la BCE ha deciso di mantenere i tassi di interesse chiave invariati. Mantenuto quindi lo 0,75% sui depositi e a 1,50% quello sugli impieghi.
Secondo la Banca Centrale l’inflazione attesa nei prossimi mesi continua ad essere sotto controllo e dovrebbe ridursi all’inizio del prossimo anno. Inoltre Draghi, commentando la decisione presa, afferma che da parte della banca sono state prese tutte le misure necessarie per affrontare la crisi degli stati dell’eurozona. In particolare Mario Draghi fa riferimento al piano di acquisto dei titoli di stato dei paesi in difficoltà denominato Omt, il cui solo annuncio ha contribuito a placare la paura che imperversava sui mercati.
Il presidente della BCE si complimenta anche con i governi dei vari stati per le misure prese al fine di tagliare la spesa pubblica, ma sottolinea ancora una volta che se si vuole dare una spinta all’economia, tutti gli stati membri dovranno agire politicamente in modo congiunto. Gli ultimi dati economici infatti, sebbene abbiano dato leggeri segnali di ripresa restano ancora troppo bassi per poter parlare di crescita.
Si parla quindi ancora una volta dell’esigenza di lavorare alacremente per il Fiscal compact e per la creazione di riforme strutturali a supporto della crescita.
Quello che tuttavia traspare dalla conferenza è una minore possibilità di easing monetario e ulteriori dettagli sull’OMT. Si scopre infatti che il programma di acquisto bond verrà sospeso nel caso in cui le condizioni del salvataggio dello stato sottoposto al programma vengano messe in discussione e finchè esso non avrà preso tutte le misure necessarie per rientrare nelle condizioni per il bailout. Solamente una volta che le condizioni verranno rispettate il programma ripartirà.
Infine anche la Bank of England lascia fermi i tassi di interesse allo 0,50% e mantenuto l’ammontare del piano di acquisto bond in programma a 375 miliardi di sterline.