A fare i tagli comincia tu!

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Parafrasando la Raffaella nazionale, “a fare i tagli comincia tu” sembran cantare i francesi.

Riflettori puntati sul paese d’Oltralpe infatti, impegnato a scegliere chi sarà a governarlo per i prossimi cinque anni che potrebbero essere i più difficili da

gestire da molto tempo a questa parte.

Sarkò si presenta al secondo turno con il 27% dei voti, 1,5% in meno del candidato della gauche Hollande, il quale ha già dal primo turno il sostegno dei comunisti. Da sottolineare inoltre il balzo di Le Pen al 18% e dei comunisti all’11%, che allo stesso tempo indica malessere verso l’Europa e una forte chiusura verso il rigore.

Estremisti di destra e sinistra a parte però, sono i programmi di entrambi i candidati a preoccupare i mercati. Il deficit francese è al 5,2%, meglio delle stime precedenti del 5,7%, ma comunque alto. Per raggiungere il pareggio di bilancio i due leader assumono una crescita dell’1,7-1,75% già dal 2013, cosa che appare essere ampiamente ottimista per come stanno le cose oggi. E questo sempre che i mercati non decidano che il teatrino messo in piedi, specie da Hollande che promette 60k nuove assunzioni di insegnanti e pensionamento a 60 anni, abbia stufato con conseguente innalzamento dei tassi a livelli difficili da stimare e sostenere.

Entrambi i candidati presidenziali richiedono di allentare le tensioni sull’austerità, proprio mentre in UK il governo sta imponendo £16bn di tagli di spesa, abolendo agevolazioni sulle pensioni ed è così disperato da tassare anche le tortine calde per tirar fuori £10bn per aiutare l’Europa. E Cameron poi sarebbe l’euroscettico… Difficile pensare che cittadini di nazioni in salute possano davvero tollerare tagli per aiutare stati esteri non disposti ad aiutarsi per primi. L’Italia, ma anche la Spagna, hanno dato un esempio importante, la Francia potrebbe fare pericolosi passi indietro.

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