Monitorare il proprio portafoglio d’investimento è un elemento non trascurabile della gestione delle proprie finanze ed influenza direttamente il rendimento di questi. Un errore che spesso si fa nella gestione del proprio portafoglio è non considerare il monitoraggio come una componente fondamentale della gestione dell’investimento.
Di fatto l’aspetto più importante per definire il controllo dell’andamento del portafoglio è la frequenza di controllo, banalmente quante volte in un mese accedo al mio internet banking per controllare l’andamento dei miei titoli, fondi, ETF. La frequenza di monitoraggio deve essere commisurata alla professionalità e all’emotività dell’investitore.
Se l’investitore è un investitore non professionale e molto emotivo la frequenza di controllo dovrebbe essere molto bassa, diversamente per un investitore professionale (e si spera poco influenzato dall’emotività) la frequenza di controllo può essere alta.
Per un investitore non professionale ed emotivo un eccessivo controllo dei propri investimenti, oltre ad un dispendio inutile di energie mentali e di tempo, può causare un operatività irrazionale. Infatti l’emotività spesso porta l’investitore ad operare più del dovuto, soprattutto in fasi di mercato volatili l’investitore non professionale commette l’errore di smobilizzare la maggior parte delle sue posizioni realizzando delle perdite e comunque generando delle spese legate alle transazioni.
Altro aspetto importante che gioca un ruolo fondamentale nell’operatività è la complessità della strategia, una strategia complessa implementata senza una ragionevole analisi del rischio generato dal portafoglio ha un’elevata probabilità di creare dei problemi riferiti all’eccessivo monitoraggio e una conseguente eccessiva movimentazione del portafoglio.
In ultimo, nel contesto di una strategia di investimento di medio lungo termine un monitoraggio troppo frequente non consente di fare una valutazione corretta dell’andamento del proprio portafoglio, spesso i mercati reagiscono eccessivamente alle nuove informazioni nel breve periodo e soffermarsi sulla miriade di informazioni quotidiane rischia di offuscare l’andamento di lungo termine di un investimento.
Spesso quindi un investimento guardato troppo spesso è come un quadro guardato troppo da vicino, monitorare l’andamento del proprio portafoglio con una frequenza mensile ci da una visione più ampia e di più maggior respiro rispetto ad una visione quotidiana, come quando davanti ad un quadro ci allontaniamo e l’immagine diventa più chiara.
*Investire in strumenti finanziari comporta rischi inerenti, tra cui perdita di capitale, fluttuazioni del mercato e rischio di liquidità. I rendimenti passati non sono indicativi di quelli futuri. È importante considerare la tua tolleranza al rischio e gli obiettivi d’investimento prima di procedere.