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Il nostro team di esperti dietro ogni portafoglio

⏳ Tempo di lettura: 5 minuti

Spesso le persone neofite dei mercati finanziari si mettono alla ricerca di titoli specifici, settori promettenti o trend del momento sui quali puntare. Nell’immaginario comune, gli investitori leggendari sono quelli che scovano delle aree sottovalutate, mettono in atto strategie elaborate di market timing, hanno un fiuto simil-soprannaturale per gli affari. 

E se per alcuni investitori leggendari è effettivamente questo il caso, quando guardiamo ai dati e alla storia dei mercati, scopriamo che a contare davvero nella maggior parte dei casi – più di ogni singola decisione tattica – è invece la composizione complessiva del “contenitore” delle risorse finanziarie di un investitore, o del suo “portafoglio”. Questo processo di ripartizione si chiama Asset allocation, e serve a decidere le percentuali delle varie tipologie di investimento con cui verrà costruito il portafoglio di un investitore o investitrice.

Volendo usare un paragone culinario, nel mondo degli investimenti, se la torta è il portafoglio di chi investe, gli ingredienti sono le asset class: azioni, obbligazioni, materie prime, liquidità e così via. Fare Asset allocation significa decidere quali ingredienti usare, e in che quantità. 

L’importanza della diversificazione

Uno degli assunti più comuni alla base delle “ricette” di Asset allocation, è che le azioni possono far crescere tanto gli investimenti, ma sono un po’ imprevedibili. Le obbligazioni offrono stabilità, ma potrebbero crescere meno. La liquidità è come un salvagente, pronta per le emergenze. Insomma, ogni asset class – reagendo in modo differente agli stessi eventi economici – svolge una funzione specifica per bilanciare rendimenti e rischi nel portafoglio.

Immagina di non mettere tutte le uova nello stesso paniere: se un paniere cade, non rompi tutte le uova. Allo stesso modo, in un portafoglio diversificato, se un investimento va male, altri potrebbero andare bene e compensare le perdite.

Questo principio si chiama diversificazione ed è alla base del nostro approccio alla costruzione dei portafogli: diversificare globalmente, tra asset class e all’interno di ciascuna di esse, per garantire ai nostri clienti un’esposizione efficiente e bilanciata a costi contenuti.

Visione di lungo termine

Quando si investe, infatti, mantenere i costi bassi è fondamentale. I mercati sono difficili da anticipare, ma i costi rappresentano una variabile certa e prevedibile. All’investimento sono associati molti tipi di costo: dalle commissioni di gestione a quelle del consulente, dai costi di negoziazione ad altri oneri accessori. Una commissione più bassa potrebbe sembrare trascurabile nel breve periodo, ma – proprio come i rendimenti – anche i costi si accumulano nel tempo. Mantenere le commissioni basse nel corso degli anni può avere un impatto significativo sul risultato finale dell’investimento.

Inoltre, anche i costi di negoziazione – cioè quelli legati alle singole operazioni di compravendita – non sono irrilevanti. Una strategia di lungo termine ha il vantaggio di ridurre la frequenza del trading e, di conseguenza, anche i costi associati. Ecco perché un’Asset allocation ben costruita, stabile e coerente nel tempo, può offrire un duplice vantaggio: migliorare la tenuta del portafoglio nei diversi scenari di mercato e contenere le spese superflue che nel tempo possono erodere i rendimenti.

Una ricerca pubblicata sul Financial Analysts Journal ha dimostrato che circa il 90% della variabilità dei rendimenti di un portafoglio nel lungo periodo può essere spiegata dalle scelte di Asset allocation (e quindi dalla diversificazione), mentre solo una piccola parte è attribuibile alla selezione dei singoli strumenti o al market timing.

In altre parole: più che concentrarsi esclusivamente sulla scelta del “titolo giusto” o sul “momento perfetto”, è fondamentale costruire fin da subito una struttura di portafoglio solida e coerente, da mantenere nel tempo.

Un processo guidato da competenze e responsabilità

Dietro ogni decisione di Asset allocation c’è il lavoro del nostro Asset Allocation Team, un gruppo di professionisti che monitora quotidianamente i mercati e valuta rischi e opportunità. Le loro analisi vengono discusse e validate dal Comitato Investimenti, che ha l’ultima parola sulle scelte strategiche e tattiche applicate ai portafogli dei clienti.

Ogni portafoglio che offriamo nasce da un processo rigoroso: utilizziamo modelli quantitativi per stimare rendimenti e correlazioni tra asset, combiniamo queste analisi con valutazioni qualitative e testiamo ogni scelta con scenari probabilistici e stress test.

L’obiettivo è garantire che la nostra struttura del portafoglio sia solida in un’ampia gamma di scenari. La scelta finale è il risultato di un processo dialettico, che viene monitorato nel corso degli anni per essere sicuri resti coerente nel tempo.

Previsioni nel tempo

Costruire un portafoglio solido e ben diversificato è il primo passo fondamentale per aiutarti a raggiungere i tuoi obiettivi finanziari. Ma non ci fermiamo qui.

Le nostre scelte strategiche si basano su previsioni di lungo periodo, ma sappiamo che i mercati non si muovono mai in linea retta. Possono esserci alti e bassi, cambiamenti improvvisi e nuovi scenari da affrontare.

Per questo monitoriamo costantemente l’andamento dei mercati e, quando serve, interveniamo con aggiustamenti tattici. Il nostro obiettivo è contenere i rischi nei momenti complessi e cogliere opportunità nei momenti favorevoli, sempre nel rispetto del profilo di rischio dell’investitore e sempre monitorando il turnover dei portafogli. Molto spesso si tende a intervenire troppo all’interno dei propri investimenti. Questo frequentemente non aggiunge valore e anzi porta con sé dei costi non trascurabili.

In altre parole: partiamo da basi solide, ma restiamo flessibili per accompagnarti nel tempo, qualunque sia il percorso dei mercati. 

Quindi, nel nostro processo, distinguiamo due livelli di Asset allocation: uno di lungo termine e uno di breve-medio periodo.

  • L’ Asset Allocation Strategica (AAS), che definisce il mix ideale di asset class su un orizzonte di lungo termine. È basata su aspettative macroeconomiche, stime di rendimento e valutazioni di rischio strutturali.
  • L’Asset Allocation Tattica (AAT), che permette di adattare i portafogli nel breve-medio periodo in risposta a cambiamenti nei mercati, nella politica monetaria o nei dati economici. Serve a cogliere opportunità e a contenere i rischi quando il contesto evolve rapidamente.

Entrambi gli approcci sono fondamentali: anche se può sembrare contro-intuitivo, fare previsioni accurate su orizzonti di lungo termine è più facile. Prevedere il tasso di inflazione per i prossimi due anni, invece, è piuttosto complesso, perché gli shock a breve termine possono influenzare in modo significativo i risultati di alcune economie. Ogni anno, il rendimento di un asset class può variare di molto, e per questo costruire portafogli robusti e diversificati è il pilastro della nostra attività di asset allocation.

Tuttavia, noi partiamo dal presupposto che nel lungo termine l’economia continuerà a crescere in linea con i cicli di lungo termine e con essa le attività finanziarie. Questo doppio approccio – strategico e tattico – ci consente di restare fedeli agli obiettivi di lungo termine dei nostri clienti, pur mantenendo la flessibilità necessaria per affrontare un contesto in continuo cambiamento. 

Perché tutto questo conta per te

Il valore dell’Asset allocation non è solo accademico: è concreto e personale. Un portafoglio costruito con attenzione alla diversificazione e calibrato sul profilo di rischio dell’investitore ha maggiori probabilità di resistere nei momenti difficili e di cogliere le opportunità nei periodi favorevoli.

Avere un’Asset allocation efficace significa anche evitare costi inutili, decisioni emotive e cambiamenti impulsivi, che spesso compromettono i rendimenti nel tempo. È la bussola che permette agli investitori di restare sulla rotta, anche quando i mercati sembrano agitati.

Nel prossimo articolo andremo ancora più a fondo: scopriremo come costruiamo i nostri portafogli, dal primo input macroeconomico alla selezione degli strumenti, passando per tutte le fasi del nostro processo di investimento.

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*Investire in strumenti finanziari comporta rischi inerenti, tra cui perdita di capitale, fluttuazioni del mercato e rischio di liquidità. I rendimenti passati non sono indicativi di quelli futuri. È importante considerare la tua tolleranza al rischio e gli obiettivi d’investimento prima di procedere.