Guida pratica: rispondiamo alle vostre domande sulle obbligazioni

Investire in obbligazioni può sembrare complicato, soprattutto quando si tratta di capire come i tassi d’interesse influenzano il prezzo delle obbligazioni o come scegliere tra obbligazioni e altri strumenti di investimento. Per aiutarti a navigare in questo mondo complesso abbiamo approfondito il tema in diversi articoli (dalle conoscenze di base per investire in obbligazioni fino ai miti da sfatare sull’investimento obbligazionario). 

Qui sotto i nostri consulenti hanno risposto alle domande più frequenti che abbiamo ricevuto dagli investitori. Chissà, magari potrebbe esserci anche la tua.

Obbligazioni e tassi di interesse: come varia il rapporto prezzo-rendimento?

Il tasso di interesse di un’obbligazione dipende da vari fattori economici e finanziari, non solo dalla politica monetaria.

La curva dei tassi di interesse rappresenta i tassi di interesse per obbligazioni con scadenze diverse. Le decisioni della Banca Centrale Europea (Bce) influenzano principalmente i tassi a breve termine, mentre le aspettative economiche, il rischio dell’emittente e altre politiche, come il Quantitative Easing, impattano i tassi a lungo termine. Questi fattori combinati determinano i tassi lungo tutta la curva.

A seconda del tipo di obbligazione che si prende in considerazione, sia in riferimento al tipo di tasso (fisso, variabile, step up) sia alla durata dell’obbligazione stessa, il comportamento del prezzo cambia. 

Quindi, quando la Bce modifica i tassi d’interesse, l’impatto sul mercato obbligazionario è sicuramente significativo.

In particolare, se possiedi un’obbligazione governativa a tasso fisso il suo valore di mercato varierà in base ai cambiamenti dei tassi monetari della Bce. 

Se i tassi d’interesse scendono, le obbligazioni a tasso fisso già emesse diventano più attraenti perché offrono rendimenti superiori rispetto ai nuovi titoli emessi a tassi più bassi. Questo fa aumentare il prezzo delle obbligazioni esistenti. 

Al contrario, se i tassi d’interesse aumentano, il prezzo delle obbligazioni a tasso fisso tende a diminuire, poiché i nuovi titoli offrono rendimenti più elevati.

I tassi sono destinati a scendere? 

La risposta non è semplice e dipende da vari fattori economici. La Bce nel 2024 ha invertito la sua politica monetaria con un primo taglio dei tassi, allontanandosi quindi dal precedente percorso restrittivo di costanti rialzi. 

Alcuni analisti ritengono che questa inversione potrebbe proseguire nel breve-medio termine con una serie di tagli dei tassi più decisi.

Obbligazioni vs. Etf: cosa conviene?

Le obbligazioni e gli Etf obbligazionari sono strumenti finanziari che offrono diversi vantaggi. 

Le obbligazioni offrono la sicurezza della restituzione del capitale a scadenza (salvo default dell’emittente). Nella loro versione più semplice e con alto merito creditizio sono particolarmente indicate per investitori molto avversi al rischio. 

Gli Etf obbligazionari, d’altra parte, permettono di diversificare il portafoglio con un singolo investimento, riducendo il rischio specifico collegato al default di singoli emittenti. Gli Etf, infatti, con una singola transazione – risparmiando quindi in termini di costi di transazione – consentono di esporsi a più emittenti, cosa non possibile per un capitale esiguo visto l’investimento minimo richiesto dalla singola obbligazione. 

Recentemente, inoltre, si sono affacciati al mercato gli Etf obbligazionari a scadenza (come gli iBonds), che uniscono alcune caratteristiche proprie delle singole obbligazioni con quelle degli Etf.

Le obbligazioni, che siano detenute come singoli titoli o tramite un investimento in Etf, sono spesso utilizzate all’interno di una strategia basata sulla diversificazione per ridurre la volatilità complessiva del portafoglio. La tua situazione di investitore è peculiare e la composizione complessiva del tuo patrimonio e i tuoi obiettivi influiscono sul peso che le obbligazioni dovrebbero avere nel tuo portafoglio.

Per esempio, se hai un orizzonte temporale breve (1-3 anni), gli Etf obbligazionari possono sembrare meno attraenti rispetto a un’obbligazione diretta, poiché non garantiscono la restituzione del capitale investito a scadenza. 

Tuttavia, gli Etf offrono diversificazione e liquidità che possono essere preziosi nel breve periodo. Se sei certo della solidità dell’emittente e non hai bisogno di liquidità prima della scadenza, le obbligazioni dirette possono essere la scelta migliore.

La duration delle obbligazioni: cosa significa e come si calcola?

La duration è la durata media finanziaria di un’obbligazione. È una misura espressa solitamente in anni e fornisce, a un dato momento della vita di un titolo, il tempo necessario perché esso ripaghi con le cedole il capitale investito inizialmente (qui è dettagliato il calcolo con le formule matematiche).

Questa misura è un’ottima approssimazione della sensibilità del prezzo di un’obbligazione alla variazione del tasso di rendimento dell’obbligazione. Più lunga è la duration, maggiore è il rischio che il valore dell’obbligazione possa variare a fronte di cambiamenti nei tassi d’interesse.

Per esempio, se possiedi un’obbligazione con una duration modificata di 5 e i tassi d’interesse aumentano dell’1%, il valore della tua obbligazione potrebbe scendere del 5%.

Conto deposito o obbligazioni: quale scegliere?

I conti deposito sono parcheggi di liquidità, garantiti dal fondo di garanzia fino a 100.000 euro, che garantiscono un rendimento al correntista, hanno una tassazione del 26 per cento e non hanno una fluttuazione del valore del capitale. D’altra parte le obbligazioni sono strumenti con caratteristiche proprie di un investimento e che possono essere di tipologie praticamente infinite. Una differenza importante è collegata al rischio di credito. Come detto sopra, i conti deposito fino a 100.000 euro godono di una tutela aggiuntiva data dal fondo di garanzia nazionale, non presente nel caso di investimenti in singole obbligazioni dove la qualità dell’emittente riveste un ruolo ancora più importante. Ovviamente la scelta di esporsi a obbligazioni emesse da enti con un rating meno elevato può essere una scelta al fine di ricercare un extra rendimento

Un’altra differenza importante da considerare è l’andamento dell’investimento durante il periodo di detenzione. Il prezzo delle obbligazioni oscilla durante la sua vita, mentre un conto deposito non prevede normalmente nessuna oscillazione. 

Tuttavia, data la vastità di tipologie di obbligazioni presenti sul mercato, queste potrebbero permettere strategie e rendimenti potenzialmente più allineati ai tuoi reali obiettivi di investimento.

Decidere a monte quale investimento è migliore tra un’obbligazione o un conto deposito è quindi superficiale. Bisognerebbe inserire la decisione all’interno di una corretta pianificazione finanziaria, verificando i tuoi obiettivi, la gestione della restante parte del tuo patrimonio e il tuo profilo investitore. 

Come recuperare le minusvalenze con le obbligazioni?

Un aspetto interessante delle obbligazioni è la possibilità di utilizzarle per ottimizzare le minusvalenze fiscali. Questo può avvenire realizzando plusvalenze considerate come redditi diversi.

Per fare ciò, potresti cercare obbligazioni quotate sotto la pari (ovvero al di sotto del valore nominale di 100) e con una scadenza che si allinei con le tue minusvalenze fiscali. Tuttavia, questa operazione richiede attenzione e una selezione accurata del titolo. Ad esempio, gli ‘zero coupon bond’, che non pagano cedole periodiche, presentano una complessità particolare. 

La differenza tra il loro prezzo di emissione o di acquisto a mercato rispetto al valore di rimborso non è tutta da attribuire a reddito diverso, e quindi potrebbe non concorrere in tutto o in parte alla compensazione di precedenti minusvalenze.

Il rischio di default e la garanzia del capitale: di che si tratta?

Il rischio di default di un’obbligazione, detto anche rischio di credito, è la possibilità che l’emittente non riesca a rispettare i suoi obblighi di pagamento verso gli investitori. Nello specifico, quando un investitore acquista un’obbligazione, sta prestando denaro all’emittente, che si impegna a restituirlo insieme agli interessi concordati. Se l’emittente non adempie a questi impegni, tecnicamente si verifica il default e gli investitori rischiano di non ricevere in toto o in parte il capitale prestato. Normalmente più alto è il rischio di credito, più elevato sarà il rendimento proposto agli investitori.

A tal proposito rivestono un ruolo molto importante per identificare e valutare la solidità degli emittenti le agenzie di rating come Moody’s, S&P e Fitch. Un rating più basso indica un rischio maggiore (come per i “junk bonds” od obbligazioni spazzatura), mentre un rating più alto segnala un investimento più sicuro.

Da cosa può essere determinato questo tipo di rischio? Il rischio di default può variare a seconda del tipo di obbligazione, influenzato da fattori come la solidità dell’emittente, la durata dell’obbligazione, la valuta in cui è emessa e le specifiche clausole contrattuali. Un caso particolare su cui vale la pena soffermarsi è rappresentato dalle obbligazioni subordinate. Queste obbligazioni sono rimborsate solo dopo che sono stati soddisfatti i diritti dei creditori con priorità maggiore, come quelli con obbligazioni senior. In altre parole, in caso di problemi finanziari dell’emittente, i detentori di obbligazioni subordinate hanno una priorità inferiore rispetto ad altri creditori nell’ordine di pagamento.

Un ultimo elemento che è importante ricordarti è che la garanzia del capitale si ha normalmente alla scadenza dell’investimento. Nel caso in cui ci fosse una vendita anticipata, questa potrebbe quindi generare comunque una perdita in conto capitale.

Perché scegliere le obbligazioni con un orizzonte temporale lungo?

Se hai un orizzonte temporale lungo, potresti pensare che un investimento azionario diversificato sia una scelta migliore, e in molti casi è così. Tuttavia, data la vastità di tipologie di obbligazioni presenti sul mercato, queste potrebbero permettere strategie e rendimenti potenzialmente più allineati ai tuoi reali obiettivi di investimento. Una loro introduzione all’interno di un investimento potrebbe quindi aumentare la diversificazione del portafoglio stesso, rendendolo più efficiente.

Perché esiste il mercato delle obbligazioni?

Semplificando, esistono due tipi di mercato: il mercato primario che viene utilizzato da Stati e società per finanziarsi raccogliendo capitare dagli investitori, a fronte di un interesse. E il mercato secondario che fornisce ai detentori di obbligazioni la possibilità di liquidare anzitempo il loro investimento senza aspettare la scadenza. In sintesi il mercato primario esiste per agevolare la raccolta di capitale di debito e il mercato secondario esiste per dare liquidità alle obbligazioni stesse, nonché per consentire ad altri investitori l’accesso a questo tipo di investimenti. Nello specifico, il mercato secondario considera il cambiamento costante delle condizioni: anche se le obbligazioni sono emesse a condizioni prefissate, il mercato secondario esiste perché i tassi d’interesse, le condizioni economiche e le esigenze degli investitori cambiano nel tempo. Questo crea opportunità per gli investitori di acquistare e vendere obbligazioni prima della loro scadenza, capitalizzando su movimenti di prezzo e variazioni dei tassi d’interesse.

Queste risposte trattano solo una parte dell’universo delle obbligazioni. In Moneyfarm, crediamo nell’importanza di una strategia di investimento ben diversificata e orientata al lungo termine, dove le obbligazioni possono giocare un ruolo chiave per la stabilità del portafoglio. Se hai altre domande non esitare a contattarci. Siamo qui per aiutarti a navigare nel complesso mondo degli investimenti con fiducia e competenza.

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Ricorda che, quando investi, il tuo capitale è a rischio. Il valore del tuo portafoglio con Moneyfarm può diminuire così come aumentare e potresti ricevere meno di quanto investito. Il trattamento fiscale dipende dalle tue circostanze individuali e potrebbe essere soggetto a modifiche in futuro.

Le proiezioni di rendimento non sono un indicatore affidabile delle performance future. Le opinioni espresse qui non devono essere interpretate come raccomandazioni, consigli o previsioni. Se non sei sicuro che investire sia la scelta giusta per te, ti consigliamo di consultare un consulente finanziario.

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*Investire in strumenti finanziari comporta rischi inerenti, tra cui perdita di capitale, fluttuazioni del mercato e rischio di liquidità. I rendimenti passati non sono indicativi di quelli futuri. È importante considerare la tua tolleranza al rischio e gli obiettivi d’investimento prima di procedere.