Disposition effect: cosa significa in finanza?

Il disposition effect può condizionare le nostre scelte d’investimento.

Sarà successo a tanti, almeno una volta, di aver avuto bisogno di liquidità per far fronte ad una spesa e, per questo, di aver dovuto liquidare un investimento per recuperare i soldi necessari.

Ora quando per disinvestire si è costretti a scegliere tra due possibili alternative quali liquidare il titolo che si è apprezzato nel tempo o, al contrario, liquidare quello che si è deprezzato, su quale di queste ricade la scelta dell’investitore?

Tendenzialmente la maggioranza, opta per la prima alternativa, ossia la vendita del titolo che ha acquisito valore nel tempo. Quindi tra un titolo comprato a 100 che ora vale 160 ed uno comprato a 100 che perdendo valore è sceso a 60, si è portati a disfarsi del titolo che ha avuto performance positive. Tutto ciò nonostante quest’ultimo, con grande probabilità, potrebbe ancora aumentare di valore mentre l’altro potrebbe, a sua volta, essere soggetto ad una ulteriore dannosa perdita.

Questa tendenza a liquidare prematuramente i titoli vincenti e non vendere per tempo quelli che si sono deprezzati (e che probabilmente continueranno a farlo) è definita “disposition effect”.

Tale condizione rientra fra le tematiche trattate dalla finanza comportamentale, disciplina che applica la psicologia cognitiva alla comprensione delle decisioni economiche e ne studia i riflessi sui prezzi di mercato e sull’allocazione delle risorse. Relativamente agli investimenti, cerca di comprendere in quale misura le decisioni vengano condizionate da fattori irrazionali, in che modo gli errori cognitivi, le preferenze, le anomalie di comportamento incidano sul processo decisionale.

Tornando al nostro esempio, la predisposizione ad agire vendendo un titolo vincente e tenendo quello perdente, deriva dal condizionamento emotivo del rimpianto (euristica del rimpianto).

Nel primo caso, infatti, vendendo il titolo che si è apprezzato si realizza un guadagno, che provoca soddisfazione e orgoglio.

Mentre nel secondo caso, vendendo il titolo che ha perso valore, si concretizza una perdita di denaro, che genera il rimpianto per un’azione, quella della vendita, fatta ormai troppo tardi. Sostanzialmente, si prende atto di un errore compiuto.

Quindi il livello di soddisfazione dipende non da aspetti assoluti quali una reale convenienza della scelta fatta bensì dalla differenza (dal raffronto) tra quello che è stato fatto e quello che si poteva fare.

Tra grossa perdita di denaro e quota di guadagno relativa, per il manifestarsi del “disposition effect”, vince dunque il guadagno e si procrastina la vendita del titolo in perdita per allontanare il momento del dispiacere conseguente.

L’approccio empirico ed integrato della finanza comportamentale ha fatto dunque emergere una serie di aspetti decisivi durante il compimento della scelta. Aspetti che potrebbero incidere pesantemente sulle nostre finanze e che sfuggono normalmente al nostro controllo, ma che, quantomeno, laddove noti, potrebbero aiutarci per il futuro.

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*Investire in strumenti finanziari comporta rischi inerenti, tra cui perdita di capitale, fluttuazioni del mercato e rischio di liquidità. I rendimenti passati non sono indicativi di quelli futuri. È importante considerare la tua tolleranza al rischio e gli obiettivi d’investimento prima di procedere.