Ricevi fino a 1.000€ di cashback con il tuo Fondo Pensione. Si applicano T&C.
Scopri la promo

Osservatorio crypto: cosa è successo questo mese

di

⏳ Tempo di lettura: 4 minuti

Novembre 2025 si è rivelato uno dei mesi più difficili per l’ecosistema crypto, segnato da un forte “reset” delle valutazioni. Dopo i massimi toccati a ottobre, il mercato ha affrontato un significativo evento di deleveraging – cioè la liquidazione forzata delle posizioni costruite con leva finanziaria (investimenti a debito) – innescato da deflussi record dagli ETF e da venti macroeconomici contrari. 

Mentre Bitcoin e gli asset principali hanno subito ribassi a doppia cifra, il mese ha evidenziato una rotazione del capitale verso asset focalizzati sulla privacy, mettendo invece in luce la fragilità di segmenti più speculativi come i meme coin, un tipo di criptovalute spesso ispirate a meme, personaggi o tendenze di internet. 

Nel complesso, il mercato ha visto svanire circa 1 trilione di dollari di capitalizzazione, in quello che molti analisti hanno descritto come un classico “flush” dell’eccesso di leva.

Bitcoin ha chiuso il mese intorno ai 91.000 dollari, con un calo di circa il 17% nel periodo e un drawdown complessivo picco-minimo di circa il 32%, testando livelli di supporto vicino a quota 80.000 prima di stabilizzarsi. Ethereum ha sottoperformato Bitcoin, chiudendo con un ribasso di circa il 21% nel mese, mentre i meme coin sono stati letteralmente decimati: il settore ha perso circa il 19% nel mese e alcuni indici segnalano un crollo del 66% dai massimi del 2025.

Elaborazione Moneyfarm

È importante ribadire che, data l’elevata volatilità, Bitcoin va trattato con cautela all’interno di un portafoglio. Pur ritenendo che la crescente partecipazione istituzionale renda meno probabili drawdown estremi come in passato, la sua gestione richiede un approccio prudente.

Elaborazione Moneyfarm su dati Bloomebrg

Macro

Bitcoin è stato coinvolto nel più ampio arretramento dei mercati finanziari, penalizzato dal generale sentiment “risk-off”, cioè una fase in cui gli investitori riducono l’esposizione agli asset più rischiosi. La riduzione dell’appetito per il rischio è stata spinta da diversi fattori: incertezza legata all’AI, cambiamento delle aspettative sulla politica monetaria, segnali macroeconomici globali contrastanti e un esaurimento degli slanci di mercato. Come spesso accade nei momenti di tensione, la correlazione tra Bitcoin e gli asset azionari ciclici è aumentata, con performance deboli diffuse.

Elaborazione Moneyfarm su dati Bloomebrg

L’attuale contesto macro suggerisce però che le condizioni stiano iniziando ad allinearsi in modo favorevole per Bitcoin. Con una liquidità globale in aumento e politiche monetarie e fiscali più accomodanti nelle principali economie, le prossime settimane saranno cruciali per capire se Bitcoin saprà davvero incarnare la narrativa che gli viene attribuita: decentralizzazione, frammentazione globale e rischio crescente di default sovrani.

Micro

In un mese povero di narrative interessanti, una in particolare ha dominato: la “rinascita della privacy”. Mentre il mercato si deleveraggiava (cioè riduceva il debito), i capitali hanno iniziato a fluire in modo deciso verso protocolli orientati alla privacy. Le privacy coin sono criptovalute progettate per nascondere dettagli delle transazioni – come mittente, destinatario e importo – rendendole più anonime rispetto a Bitcoin o ad altre crypto tradizionali.

A nostro avviso, sono proprio le crescenti richieste di trasparenza e accountability, legate all’integrazione sempre più profonda degli asset crypto regolamentati nel mondo finanziario tradizionale, a guidare questa risposta degli utenti. Questa maggiore accettazione istituzionale comporta inevitabilmente più controlli. Di conseguenza non sorprende che alcune coin rischino di essere escluse dalle piattaforme “compliant” (cioè conformi alle norme) di livello primario, come Coinbase o Kraken (in specifiche giurisdizioni).

Si tratta di una dinamica chiave da monitorare, poiché rappresenta un ulteriore capitolo nel braccio di ferro tra “vecchio” e “nuovo” nell’universo crypto che descriviamo da mesi nei nostri osservatori.

I flussi

I flussi, prevedibilmente, sono stati modesti. Negli Stati Uniti, sia Bitcoin sia Ethereum hanno registrato il primo mese di deflussi da febbraio. Ethereum, in particolare, ha vissuto il peggior mese della sua storia negli Usa, confermando la natura più ciclica e volatile degli altcoin (cioè criptovalute alternative) rispetto a Bitcoin, anche per asset consolidati.

In Europa il quadro è stato più resiliente: gli ETF su Bitcoin hanno registrato flussi in ingresso a novembre, dopo un ottobre più debole. Questo segnala tra gli investitori europei un atteggiamento da “buy the dip”.

Elaborazione Moneyfarm su dati Bloomebrg

Il nostro approccio

In Moneyfarm continuiamo a seguire con attenzione lo sviluppo del mercato crypto. Nei nostri portafogli offriamo esclusivamente esposizione a Bitcoin: una scelta legata al suo ruolo unico in un portafoglio multi-asset, grazie a caratteristiche come offerta limitata e decentralizzazione, che lo rendono complementare rispetto all’universo tradizionale investibile.

Non escludiamo, in futuro, di ampliare l’esposizione ad altri asset legati alla finanza decentralizzata. Per ora, la nostra priorità resta quella di monitorare l’evoluzione del settore, valutando con attenzione se e quando sarà opportuno ampliare l’universo investibile nel mondo delle criptovalute.

Investire in strumenti finanziari comporta rischi inerenti, tra cui perdita di capitale, fluttuazioni del mercato e rischio di liquidità. I rendimenti passati non sono indicativi di quelli futuri. È importante considerare la tua tolleranza al rischio e gli obiettivi d’investimento prima di procedere.

Hai trovato questo contenuto interessante?

Hai già votato, grazie!

*Investire in strumenti finanziari comporta rischi inerenti, tra cui perdita di capitale, fluttuazioni del mercato e rischio di liquidità. I rendimenti passati non sono indicativi di quelli futuri. È importante considerare la tua tolleranza al rischio e gli obiettivi d’investimento prima di procedere.