In questo video, il nostro Investment Consultant Manager Davide Fedeli esplora i vantaggi fiscali della pensione integrativa, spiegando come queste agevolazioni possano aiutarti a risparmiare sulle tasse e a costruire un futuro finanziario più sereno.
Quando si parla di pensione, spesso la si vive come qualcosa di lontano. Però la pensione pubblica, da sola, potrebbe non bastare a garantire lo stesso stile di vita che abbiamo ora. La pensione integrativa nasce proprio per questo: è un modo per affiancare alla pensione dello Stato una somma costruita nel tempo, a piccoli passi, in base alle proprie possibilità.
Ogni anno, i contributi che si versano nella pensione integrativa possono essere portati in deduzione fino a 5.164,57 €. Questo cosa significa, in concreto?
Significa che quella cifra viene sottratta dal reddito su cui si calcola l’IRPEF, cioè l’imposta sul reddito delle persone fisiche: è la tassa principale che si paga sullo stipendio. Pagando meno IRPEF, si pagano meno tasse. Per molte persone, questo può tradursi in un risparmio che può arrivare anche a circa 2.500€ all’anno, a seconda dello scaglione di reddito. Ed è un vantaggio che si percepisce subito, non nel futuro.
Anche i soldi che si mettono da parte possono crescere in modo più efficiente. I rendimenti della pensione integrativa vengono tassati meno rispetto ai normali investimenti – a un massimo del 20%, rispetto al 26% previsto per altri tipi di investimenti. In più, questo tipo di risparmio non è soggetto all’imposta di bollo. L’imposta di bollo è una tassa annuale che si paga sul valore dei risparmi o degli investimenti. Nel tempo può erodere il capitale.
Nel caso della pensione integrativa, questa tassa non si applica: significa che ciò che si mette via rimane davvero parte dei propri risparmi e può crescere di più.
Infine, anche nella fase in cui la pensione integrativa viene erogata è previsto un trattamento fiscale più favorevole. La tassazione sull’importo percepito può scendere dal 15% fino al 9%, a seconda della durata del piano e dei contributi versati negli anni.
Solo in alcuni casi particolari – come richieste di anticipazione o riscatti parziali – la tassazione può essere del 23%.
Si tratta comunque di un livello generalmente più basso rispetto alle imposte che si applicherebbero alla pensione calcolata sullo stipendio, dove l’IRPEF può arrivare fino al 43%. Questo consente di mantenere una parte più ampia del capitale accumulato.
Il risultato finale è semplice: più controllo, più serenità, più stabilità.
E se non sai da dove iniziare, non è un problema. Il nostro team di consulenti è qui proprio per questo: possiamo parlare insieme di quanto mettere da parte, come farlo e con quali strumenti.
Quando vuoi, puoi prenotare una conversazione con un consulente Moneyfarm e iniziare a orientarti.
Partecipa al nostro webinar
Per approfondire questi temi e avere una visione più chiara sul futuro della pensione in Italia, è possibile partecipare all’evento “I have a pension dream: la pensione tra sogni e realtà”.
Sarà un momento per capire come funziona oggi la previdenza pubblica e come la previdenza complementare possa diventare un supporto concreto nel tempo.
Interverrà Andrea Carbone, economista e ideatore di Smileconomy, da anni punto di riferimento nella divulgazione previdenziale su Corriere della Sera, Repubblica e Radio24.
Con lui, Andrea Rocchetti, Global Head of Investment Advisory di Moneyfarm, con un’ampia esperienza nel guidare le persone nella costruzione di strategie d’investimento solide e sostenibili nel lungo periodo.
L’incontro sarà interattivo: ci sarà spazio per domande e confronto diretto, così da chiarire dubbi e approfondire gli aspetti più rilevanti per la propria situazione.
Lunedì 17 Novembre ore 18:00
Investire in strumenti finanziari comporta rischi come la perdita anche integrale del capitale. È importante considerare la tua tolleranza al rischio e gli obiettivi d’investimento prima di procedere.
*Investire in strumenti finanziari comporta rischi inerenti, tra cui perdita di capitale, fluttuazioni del mercato e rischio di liquidità. I rendimenti passati non sono indicativi di quelli futuri. È importante considerare la tua tolleranza al rischio e gli obiettivi d’investimento prima di procedere.



