4 lezioni che ci insegnano i mercati nel 2024

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Ci avviciniamo a quel momento dell’anno in cui è naturale fare un bilancio: riflettere sui traguardi raggiunti, le lezioni apprese, i successi ottenuti e gli errori commessi. Con il team di Asset Allocation abbiamo analizzato le principali lezioni del 2024 e, ancor più rilevante, ci siamo chiesti se e come possano guidarci nel 2025 e oltre. Ecco quali sono.

1. Non scommettere contro gli Stati Uniti

Il grafico sottostante mostra le performance degli Etf azionari per gli Stati Uniti, l’Europa (escluso il Regno Unito) e il Regno Unito. Il messaggio è chiaro: il settore tecnologico Usa ha guidato la corsa quest’anno, e l’S&P 500, il più importante indice azionario nordamericano, ha superato gli altri indici globali.

Non si tratta di una lezione poi così nuova. Il grafico sottostante evidenzia la performance degli stessi Etf nell’ultimo decennio, fino a dicembre 2023, a conferma che la sovraperformance degli Stati Uniti non è una novità del 2024.

Ma non è così semplice ridurlo a una sfida tra azionario Usa e resto del mondo. Nel 2024, infatti, sono state le grandi aziende statunitensi a dettare il ritmo. Il grafico sottostante illustra la performance degli ultimi anni delle grandi aziende statunitensi rispetto alle loro controparti più piccole e all’azionario europeo. Le large cap statunitensi hanno registrato risultati superiori, mentre l’azionario europeo ha generalmente tenuto il passo rispetto alle small cap statunitensi.

2. Le valutazioni non rappresentano indicatori per il breve termine

Questa lezione è in realtà parte integrante del nostro processo di Asset Allocation Strategica, che considera le valutazioni nel lungo termine e i rendimenti attesi su dieci anni.

Il grafico sottostante evidenzia le valutazioni relative (rapporto Prezzo/Utile previsto) dell’indice S&P 500 rispetto all’azionario europeo. 

Negli ultimi dieci anni, le valutazioni dell’azionario statunitense hanno registrato un aumento costante rispetto a quelle europee, una tendenza proseguita anche nel 2024. Per molti investitori la scommessa su una convergenza di queste valutazioni si è rivelata dolorosa.

3. La politica continua a giocare un ruolo fondamentale nei mercati finanziari

Il 2024 ha fornito ulteriori conferme dell’impatto che la politica e le decisioni politiche possono avere sui mercati finanziari. Il grafico sottostante mostra la performance relativa dell’azionario tedesco e francese negli ultimi due anni. Le elezioni anticipate indette dal presidente Macron a metà 2024 hanno fatto sì che l’azionario francese sottoperformasse nel resto dell’anno.

Anche i mercati obbligazionari hanno raccontato una storia simile. Il grafico sottostante mostra la differenza nel rendimento delle obbligazioni governative francesi e tedesche negli ultimi anni. L’impatto delle elezioni sul costo del debito francese è stato evidente e si è prolungato nel tempo.

Una storia simile si è verificata negli Stati Uniti. La prospettiva – e poi la realtà – di una vittoria repubblicana spiega gran parte della sovraperformance dell’azionario statunitense nella seconda metà del 2024.

4. Prestare attenzione alla massa, ma senza farsi prendere dal panico

A volte ci si accorge che molti investitori sono posizionati allo stesso modo e hanno preso a prestito per ampliare le loro posizioni. Spesso questa dinamica emerge quando tutti cercano di uscire dalle loro posizioni nello stesso momento.

Ad agosto, i cambiamenti nella politica monetaria giapponese hanno provocato un forte calo dell’azionario giapponese, un movimento che ha avuto ripercussioni anche sui mercati statunitensi (vedi il grafico sottostante). Come mostra il grafico, però, spesso la scelta migliore per un investitore a lungo termine è non fare nulla. La volatilità del mercato è stata intensa per alcuni giorni, ma in questa occasione ha avuto vita breve.

Queste sono alcune delle “lezioni” che abbiamo appreso nel 2024, ma non sono verità assolute. Non esiste una regola secondo cui l’azionario statunitense debba sempre sovraperformare o che le valutazioni non abbiano importanza — anzi, probabilmente, è il contrario. Le grandi aziende statunitensi continuano a registrare una solida crescita e utili robusti, ma le loro valutazioni riflettono già una parte di questa forza. Sebbene sembri ragionevole presumere che i politici e le banche centrali continueranno a influenzare i mercati nel 2025, è interessante osservare come i mercati azionari abbiano continuato a guardare oltre tutta l’incertezza geopolitica del 2024. 

Con tutta questa incertezza e le molteplici variabili in gioco, torniamo ai principi fondamentali del nostro approccio: un orizzonte di lungo termine, una diversificazione ben strutturata del portafoglio e un focus costante sulla gestione del rischio durante gli alti e bassi dei mercati finanziari.

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*Investire in strumenti finanziari comporta rischi inerenti, tra cui perdita di capitale, fluttuazioni del mercato e rischio di liquidità. I rendimenti passati non sono indicativi di quelli futuri. È importante considerare la tua tolleranza al rischio e gli obiettivi d’investimento prima di procedere.