Alcuni temi caldi dell’estate e la nostra nuova raccolta Dividendo Alto Rendimento

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Quando bisogna prendere decisioni importanti, è sempre utile avere una seconda opinione. E quando queste decisioni coinvolgono i tuoi sudati risparmi e un clima economico in continuo cambiamento, è meglio ancora beneficiare di una panoramica più ampia sul mondo degli investimenti. In questo articolo vi proponiamo un’analisi dei temi più caldi da monitorare questa estate.

Tassi di interesse e inflazione

L’aumento rapido dei tassi di interesse da parte delle banche centrali, volto a riportare un’inflazione eccessiva a livelli bassi e stabili, si può considerare concluso, con gli aumenti dei prezzi al consumo in discesa più o meno costante verso l’obiettivo del 2%.

I mercati ora prevedono, o “prezzano”, una serie di tagli ai tassi di interesse da parte della Federal Reserve (Fed), della Banca Centrale Europea (Bce) e della Banca d’Inghilterra (BoE). La Bce ha già abbassato il suo tasso chiave al 3,75%, dal 4%. La BoE dovrebbe seguire l’esempio ad agosto, la Fed a settembre.

Il grafico mostra la tempistica prevista dei cambiamenti nei tassi di interesse pianificati fino alla fine del 2025. La Banca del Giappone è l’eccezione, in quanto prevede degli aumenti ridotti dei tassi, invece che dei tagli.

I tassi di interesse più bassi sono rinomati per la loro capacità di dare una spinta, seppur delicata, all’economia e sono generalmente positivi per gli asset più rischiosi come azioni e criptovalute. 

Ma c’è un timore persistente per i potenziali danni inflitti ai consumatori, con i prezzi che sono aumentati di circa il 20% in totale negli ultimi due anni, erodendo il potere d’acquisto. Negli Stati Uniti, nel Regno Unito e in Europa, beni essenziali come il cibo sono ora molto meno accessibili.

Crescita globale e i Magnificent Seven

La crescita economica globale dovrebbe rimanere stabile, appena sopra il 3%. Tra i mercati sviluppati del mondo, gli Stati Uniti sembrano mostrare maggior vigore, con un ritmo di espansione più lento quest’anno e il prossimo che supererà comunque quello visto nell’UE, nel Regno Unito e in Giappone. Questa previsione significa che la più grande economia del mondo probabilmente eviterà la recessione prevista da alcuni analisti all’inizio dell’anno.

È prevista una crescita molto più rapida nelle economie emergenti, con Cina e India in cima alla lista.

Il mercato azionario statunitense ha sovraperformato i suoi pari esteri in termini di dollari dal periodo della crisi finanziaria globale. Ciò è in parte dovuto alla forza del dollaro. Ma è anche motivato dal fatto che l’America ha un’economia dinamica che ha portato all’affermazione di molte delle principali aziende tecnologiche del mondo.

Negli ultimi anni, i guadagni del gruppo di aziende statunitensi noto come i Magnificent Seven sono stati eccezionali. Questi giganti – Microsoft, Meta, Apple, Amazon, Alphabet, Tesla e Nvidia – hanno abbondantemente superato il resto delle aziende dell’indice S&P 500 (cioè le altre 493).

I “Mag 7” dovrebbero continuare a registrare una forte crescita per il secondo e terzo trimestre, ma a livelli più miti. Le altre 493 dovrebbero registrare una crescita minima degli utili nello stesso periodo, ma entro il quarto trimestre, gli analisti si aspettano che la loro crescita si allinei a quella dei giganti scintillanti.

Nel complesso, la forza sproporzionata dei Magnificent Seven negli ultimi anni ha spinto il loro peso collettivo nell’indice S&P 500 a livelli estremi – livelli che non si vedevano dal 1929.

Ora, i confronti con l’era del mercato azionario che ha preceduto il crollo di Wall Street del 1929 e l’inizio della Grande Depressione non sono mai di conforto. 

Ma bisogna notare che questa alta concentrazione non è necessariamente un problema, perché i guadagni di queste aziende giustificano in gran parte le loro plusvalenze. Tuttavia, in un mercato più sano, ci si aspetterebbe di vedere contributi più ampi da molte più aziende e settori.

Un problema meno rilevante è il fatto che l’alta concentrazione rende difficile per i gestori di fondi attivi fare bene il loro lavoro, poiché è difficile sovraperformare un indice dominato da un piccolo numero di aziende. 

Nella prima metà del 2024, solo il 18% dei gestori di fondi attivi che utilizzano l’S&P 500 come benchmark sono riusciti battere l’indice. Allo stesso modo, è stato più difficile per gli investitori al dettaglio scegliere azioni per ottenere guadagni superiori all’indice. Non c’è da meravigliarsi, quindi, che la gente comune abbia preferito spostarsi da fondi gestiti attivamente con commissioni più elevate a ETF indicizzati a basso costo.

Le opportunità nei diversi settori

Molti asset appaiono attraenti in questo momento, inclusi diversi tipi di azioni, obbligazioni e altre alternative (materie prime, immobili, credito privato). E sebbene le azioni negli Stati Uniti sembrino sopravvalutate, è difficile non voler investire nell’Intelligenza Artificiale proprio adesso che sta guidando delle innovazioni rivoluzionarie. 

Inoltre, se escludiamo le Big Tech, il mercato azionario Usa appare costoso, ma non in modo massiccio.

Altrove, le azioni indiane attraggono gli investitori che favoriscono i titoli growth, cioè quelle che potrebbero comportare un po’ più di rischio, ma che si prevede possano sovraperformare il mercato nel tempo.

Per gli investitori che preferiscono i titoli value, cioè quelli che sembrano essere negoziati a un prezzo inferiore rispetto ai libri contabili dell’azienda, il mercato azionario britannico merita un’occhiata. Sembra essere il più economico su un rapporto prezzo-utili a 12 mesi e, con un nuovo governo stabile in carica che promette di attuare un’agenda di crescita, il bilanciamento tra rischio e rendimento appare piuttosto attraente.

Anche i conti deposito e le obbligazioni appaiono promettenti. Guadagnare un rendimento senza rischio superiore al 5% sui tuoi contanti quando gli aumenti dei prezzi al consumo oscillano attorno al 2% o 3% significa che potresti battere l’inflazione. Non c’è da sorprendersi, quindi, che ci siano stati enormi afflussi nei fondi del mercato monetario negli ultimi due anni.

E poi ci sono le obbligazioni: in questo momento offrono rendimenti piuttosto decenti. Inoltre, se l’economia rallenta più del previsto e seguono ulteriori tagli ai tassi di interesse, le obbligazioni potrebbero ottenere una spinta aggiuntiva verso l’alto.

Qual è il rischio?

Alcuni esperti finanziari parlano sempre della possibilità di un “cigno nero”, o evento totalmente imprevisto. E, certo, queste cose accadono. Ma in questo momento la principale minaccia alla prospettiva generalmente rosea è un nuovo balzo dell’inflazione. È uno dei motivi per cui la Fed sta adottando un approccio cauto al primo taglio dei tassi di interesse. Ha utilizzato tassi di interesse più elevati per riportare l’inflazione al suo obiettivo basso e stabile, quindi l’ultima cosa che vuole fare è ridurli troppo, troppo rapidamente, e vanificare tutto il duro lavoro precedente.

Ma la realtà è che da un nuovo aumento dell’inflazione probabilmente risulterebbero rendimenti obbligazionari più alti. 

Inoltre, recenti ricerche della Bank of America mostrano che ora l’S&P 500 tende a scendere quando i rendimenti obbligazionari aumentano.

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Con la nuova raccolta Moneyfarm disponibile su Conto Titoli puoi farlo in maniera intuitiva. La raccolta “Dividendo Alto Rendimento” mira a potenziare il reddito del portafoglio tramite ETF focalizzati sui dividendi. 

Questi ETF sono stati selezionati per dei fattori chiave, come la loro elevata capacità di distribuire dividendi, e perchè hanno spread bid/ask favorevoli, ovvero dei costi di transazione impliciti più vantaggiosi per chi investe. Sono stati scelti anche perché dispongono di una grande capitalizzazione, un basso TER – una misura che indica che il fondo ha costi inferiori – e un alto volume di scambi.

Questo contenuto è stato prodotto insieme a Finimize, una società di alfabetizzazione finanziaria. Come in tutti gli investimenti, il tuo capitale è a rischio. Questa pubblicazione non contiene e non dovrebbe essere considerata come contenente consigli di investimento, raccomandazioni personali, o un’offerta o sollecitazione di acquisto o vendita di strumenti finanziari. Dovresti considerare di rivolgerti a un consulente finanziario, fiscale o legale prima di prendere la decisione di investire.

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