Man mano che ci avviciniamo al secondo turno delle elezioni parlamentari francesi, che avverranno questa domenica 7 luglio, sembra emergere un consensus di mercato.
Lo scenario più verosimile per gli analisti è il seguente. La probabilità di una maggioranza di estrema destra del Rassemblement National (RN) sembra essere diminuita, soprattutto perché abbiamo visto altre parti cercare di consolidare l’opposizione contro il partito di Le Pen e del suo candidato premier Jordan Bardella.
Il mercato ha accolto positivamente questa previsione, riflessa in una diminuzione dello spread tra i titoli di stato francesi e tedeschi negli ultimi giorni, come si può vedere dal grafico qui sotto.
Nel caso in cui lo scenario menzionato si verificherà, potremmo vedere un po’ più di sollievo sui mercati europei. Ma, allo stesso tempo, le prospettive a medio termine rimangono incerte.
Il RN diverrà probabilmente il partito più grande nel parlamento francese, anche se non formerà una maggioranza di governo.
Questo suggerisce che non ci saranno molti progressi nel risolvere il deficit di bilancio francese.
Sia i partiti di estrema sinistra che quelli di estrema destra hanno ricevuto un forte sostegno, e la loro agenda politica aumenterebbe il deficit di bilancio.
Gli investitori vorranno tenere d’occhio le conseguenze di queste elezioni sulle presidenziali del 2027 in Francia.
Riteniamo che lo spread tra i rendimenti dei titoli di stato francesi e tedeschi potrebbe rimanere a un livello più alto rispetto a prima dell’annuncio delle elezioni di quest’anno.
In termini di scenari alternativi, se il RN dovesse ottenere una maggioranza assoluta, ci aspettiamo che gli investitori reagiscano negativamente, con una probabile vendita dei titoli di stato francesi.
In tal caso, prevediamo che le azioni francesi sottoperformerebbero – almeno nel breve termine – anche se le maggiori aziende francesi sono abbastanza diversificate a livello globale.
Ma lo scenario più probabile a nostro avviso rimane una sorta di coalizione anti-RN: ciò potrebbe essere sufficiente per calmare gli investitori – per il momento.
Qualsiasi sia l’esito delle elezioni, le sfide fiscali della Francia non scompariranno: l’equilibrio politico francese appare piuttosto fragile.
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