Con gli sviluppi dello scorso weekend, mercati e investitori stanno speculando su un’ondata di simpatia che potrebbe portare Donald Trump alla presidenza.
Il mondo finanziario ha vissuto un breve rally, lunedì, dopo il tentato assassinio dell’ex Presidente Trump.
Tuttavia questa spinta iniziale si è attenuata e ora gli investitori stanno concentrando la loro attenzione su altri importanti indicatori economici e sulle performance aziendali.
A trovarsi sotto i riflettori sono ora gli utili del secondo trimestre delle principali banche statunitensi. Risultati migliori del previsto hanno diffuso ottimismo sui mercati.
Inoltre, il recente discorso del presidente della Federal Reserve, Jerome Powell, che ha accennato a un possibile taglio dei tassi, ha contribuito positivamente al sentiment degli investitori.
Trump Presidente? Le aspettative di Wall Street
Guardando alle elezioni presidenziali, le aspettative di Wall Street per una presidenza Trump includono diverse posizioni chiave.
Gli investitori sperano in tagli fiscali, deregolamentazione nel settore petrolifero e del gas e una resistenza alla transizione energetica e agli investimenti Esg (Environmental, Social, and Governance).
I mercati azionari potrebbero vedere di buon occhio perlomeno alcune di queste mosse, dato il loro potenziale nello spingere i profitti aziendali verso l’alto.
Tuttavia, queste politiche potrebbero anche comportare una serie di sfide.
Gli investitori nel reddito fisso, in particolare, potrebbero avere delle riserve. Nessuno dei due partiti sembra interessato a indirizzare il crescente deficit di bilancio degli Stati Uniti, e le politiche proposte da Trump potrebbero espandere ulteriormente questo deficit in un momento in cui i tassi di interesse sono significativamente più alti rispetto al suo precedente mandato. Tale scenario fiscale potrebbe creare inquietudine tra gli investitori obbligazionari.
Anche i recenti commenti di Trump sulla questione dell’indipendenza della Fed hanno sollevato preoccupazioni. Qualsiasi cambiamento formale nell’equilibrio di potere tra la banca centrale statunitense e il ramo esecutivo, che andrebbe a concedere al presidente maggiore influenza sulla politica monetaria, potrebbe causare timori per gli investitori obbligazionari.
J.D. Vance come candidato alla vicepresidenza
L’ottimismo cauto di Wall Street sul successo di Trump è temperato da un certo scetticismo riguardo alla sua scelta di J.D. Vance come candidato Repubblicano alla vicepresidenza. Le richieste di Vance di un maggiore controllo delle grandi imprese e delle big tech, insieme alla sua posizione isolazionista in politica estera, presentano potenziali incertezze, nonostante il suo background da investitore nel settore tecnologico.
Gli investitori vorranno monitorare attentamente come queste posizioni si svilupperanno durante la campagna elettorale e, in caso di vittoria dei repubblicani, tenere sott’occhio le conseguenti decisioni politiche.
Una sfida per i Democratici
Mentre ci avviciniamo agli ultimi tre mesi della campagna elettorale, rimane acceso il dibattito riguardo la strategia del Partito Democratico.
In particolare, a essere incerta è la questione di come i Democratici si uniranno sotto l’attuale Presidente Joe Biden e di come si svolgerà la Convenzione Nazionale Democratica.
Inoltre, un fattore cruciale sarà la scelta dei Democratici di calibrare o meno le loro critiche verso Donald Trump in luce del recente attentato.
Una combinazione di ottimismo e cautela tra gli investitori riguardo a una potenziale presidenza Trump sembra essere il consensus generale, ma il panorama politico in evoluzione continuerà a influenzare le dinamiche di mercato.
In attesa di ulteriori sviluppi sulla campagna elettorale, il mondo finanziario rimane vigile e pronto a rispondere ai cambiamenti politici ed economici.
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