Benvenuti al nostro aggiornamento mensile sui mercati. In questo video, il nostro Senior Portfolio Manager Michele Morra analizza la recente volatilità, esplorandone le cause principali e condividendo le nostre previsioni a breve termine.
A nostro avviso, ci sono tre fattori che hanno innescato le recenti vendite sui mercati:
- Nervosismo legato alla stagione degli utili
- Timori di una possibile recessione negli Stati Uniti
- Riposizionamento degli investitori in Giappone
Partendo dal primo punto, sappiamo che le aspettative per le Big Tech americane erano particolarmente elevate. Alcuni risultati sono stati positivi ma non all’altezza delle previsioni, generando una certa tensione nei mercati già a metà luglio.
Tuttavia, la stagione degli utili negli Stati Uniti si è rivelata complessivamente positiva, con ricavi e profitti che hanno superato le aspettative.
Sul fronte macroeconomico, alcuni analisti temono che l’economia statunitense possa entrare in recessione. Tra i segnali di preoccupazione si notano il rallentamento nella creazione di nuovi posti di lavoro e un aumento del tasso di disoccupazione.
Nonostante ciò, riteniamo che, sebbene l’economia americana stia perdendo un po’ di slancio, non sia destinata a cadere in recessione. Le previsioni di crescita del PIL reale per la fine dell’anno restano positive.
Inoltre, con l’attenuarsi dell’inflazione, la Federal Reserve (Fed) avrà maggiore margine di manovra per un possibile taglio dei tassi a settembre, potendo così stimolare l’economia se necessario.
Infine, il recente aumento della volatilità in Giappone è stato innescato dalla stretta monetaria della Bank of Japan, che ha portato gli investitori a chiudere le loro posizioni ribassiste sullo Yen. Nonostante i movimenti estremi osservati, non prevediamo effetti di lungo termine sul mercato azionario giapponese.
Come sono andati i nostri portafogli?
La debolezza dei mercati azionari ha avuto un impatto sui rendimenti nelle ultime settimane. Tuttavia, siamo soddisfatti di vedere i benefici della diversificazione offerti dall’esposizione all’obbligazionario governativo.
I portafogli Moneyfarm sono generalmente posizionati in modo conservativo e manteniamo ancora margine per aumentare il peso dell’azionario, se lo riterremo opportuno.
A nostro avviso, la reazione dei mercati è stata esagerata e guidata da un panico ingiustificato. Riteniamo che i movimenti di luglio e inizio agosto siano parte di una correzione fisiologica, successiva a un periodo di bassa volatilità e performance positive.
Nel breve termine, è normale che i mercati oscillino, e gli investitori dovrebbero considerare queste fluttuazioni come parte integrante del percorso d’investimento, mantenendo il focus sui loro obiettivi di lungo periodo.
Restiamo fiduciosi che, nonostante l’incertezza attuale, ci siano prospettive positive per il resto del 2024.
Se vuoi approfondire il contesto macroeconomico attuale, il nostro CIO Richard Flax ha proposto la sua analisi della recente volatilità sui mercati.
*Investire in strumenti finanziari comporta rischi inerenti, tra cui perdita di capitale, fluttuazioni del mercato e rischio di liquidità. I rendimenti passati non sono indicativi di quelli futuri. È importante considerare la tua tolleranza al rischio e gli obiettivi d’investimento prima di procedere.