L’intervento di ieri di Mario Draghi è stato più che sufficiente per risollevare temporaneamente gli animi degli investitori. Nel pomeriggio di ieri si è infatti assistito a un rally dei mercati azionari e dei bond governativi che ha ridato respiro alle borse e al famoso spread.
Non è ancora chiaro se effettivamente si assisterà ad un intervento monetario massiccio della BCE, la risposta l’avremo con il summit di settimana prossima e per il momento restiamo cauti sul fatto che verrà presa una decisione game-changing.
Quello che è certo è che Mario Draghi si è dichiarato pronto a tutto per preservare l’euro, affermando che le facoltà rientranti nel mandato della banca centrale, saranno più che sufficienti per riuscire a farlo. Il presidente in carica ha anche commentato riguardo all’impossibilità di effettuare misure riguardo i tassi dei titoli di stato, affermando che se la loro dimensione mettesse a rischio il canale della trasmissione della politica monetaria, la BCE avrebbe tutto il diritto di intervenire.
Per il momento gli effetti di queste dichiarazioni sono stati notevoli. Lo spread dei titoli italiani a 2 e 10 anni è sceso rispettivamente di 88 e 39 basis points e il FTSE MIB ha chiuso la giornata guadagnando il 5,62%. Bene anche per la Spagna che vede ridursi i tassi dei suoi titoli al 5,68% e 6,93% e l’indice di riferimento IBEX salire del 6,06%.
Nonostante questo la Bundesbank resta contraria al piano d’acquisto dei titoli di stato della BCE per tenerne sotto controllo il rendimento. Vedremo quindi nei prossimi giorni come andrà ad evolversi la situazione, tenendola monitorata il più possibile.