Il dilemma immobiliare statunitense
Questa settimana analisti e investitori monitoreranno attentamente il mercato immobiliare statunitense, con l’aggiornamento dell’indice dei prezzi delle abitazioni composite Standard & Poor’s/Case-Shiller previsto per martedì.
Nonostante i tassi ipotecari siano vicini ai massimi da due decenni e gli alloggi siano tutt’altro che accessibili, negli Stati Uniti i prezzi delle case continuano a salire. Questo è dovuto in parte al fatto che non ci sono molti immobili disponibili sul mercato e quindi gli acquirenti hanno la possibilità di giocare al rialzo delle offerte. Anche l’effetto “blocco dei tassi” svolge un ruolo determinante: infatti, i proprietari di casa che si sono assicurati dei tassi bassi negli anni passati sono ora riluttanti a vendere dato l’attuale contesto di tassi elevati. Questi sono probabilmente in attesa di un potenziale taglio dei tassi di interesse prima di decidere la loro prossima mossa, anche se la Federal Reserve ha lasciato intendere che ciò non avverrà almeno fino a settembre.
L’indice dei prezzi delle abitazioni composite Standard & Poor’s/Case-Shiller è una delle misure più diffuse dei prezzi degli immobili residenziali statunitensi. L’indice utilizza il metodo delle “vendite ripetute”, ovvero considera la variazione del valore delle case tenendo conto della qualità e delle dimensioni degli immobili. Ciò significa che i risultati mostrano un confronto coerente tra vendite di case simili in diversi periodi di tempo. Ma non è un metodo esente da difetti: l’indice non tiene conto infatti delle nuove costruzioni e, poiché i dati richiedono due mesi per arrivare, non considera nemmeno i trend di mercato più recenti. Per avere un quadro completo, quindi, è importante tenere d’occhio gli indici complementari, come quelli della Federal Housing Finance Agency e della National Association of Realtors, che riempiono alcuni di questi vuoti. Al momento, questi indici mostrano che i prezzi mediani di vendita delle case esistenti sono vicini ai massimi storici e che non possono che aumentare.
L’inventario delle case in vendita, invece, sembra crescere sempre di più. Il numero di case sul mercato è salito del 9% il mese scorso, raggiungendo 1,21 milioni di unità, il massimo da ottobre 2021. È ancora al di sotto dei livelli pre-pandemici, ma più aumentano gli annunci, più è probabile che il rialzo dei prezzi si attenui. Detto ciò, una crescita più sostenibile dell’offerta richiederebbe probabilmente tassi ipotecari significativamente più bassi, sufficienti a incoraggiare le persone a vendere e ampliare l’offerta di immobili sul mercato.
In calendario
- Lunedì: Festa del Memorial Day negli Stati Uniti, clima economico Ifo in Germania (maggio).
- Martedì: Indice dei prezzi delle abitazioni composite Case-Shiller negli Stati Uniti (marzo), fiducia dei consumatori negli Stati Uniti (maggio).
- Mercoledì: Germania, fiducia dei consumatori (giugno), Italia, fiducia delle imprese (maggio). Utili: HP, Salesforce, UiPath.
- Giovedì: Crescita economica in Svizzera (1° trimestre), tasso di disoccupazione in Italia (aprile), inflazione dei prezzi alla produzione in Italia (aprile). Utili: Costco, MongoDB, Zscaler.
- Venerdì: Inflazione PCE USA (aprile), inflazione flash dell’eurozona (maggio), crescita economica del Canada (1° trimestre), crescita economica dell’India (1° trimestre), crescita economica dell’Italia (1° trimestre), inflazione dell’Italia (maggio), immatricolazioni di nuove auto in Italia (maggio).
La settimana appena trascorsa
Stati Uniti
- I risultati di Nvidia hanno dimostrato che l’ascesa dell’Intelligenza Artificiale è ancora forte.
Globale
- L’oro ha toccato brevemente un massimo storico, probabilmente sulla scia dei timori degli investitori.
Regno Unito
- L’inflazione è rallentata in Gran Bretagna, ma probabilmente non abbastanza da convincere la banca centrale a tagliare i tassi di interesse a giugno.
Europa
- L’economia europea ha mostrato segni di miglioramento.
- La società d’investimento statunitense KKR ha ottenuto l’approvazione per l’acquisizione della rete fissa di Telecom Italia.
- Il differenziale tra i titoli di Stato italiani e tedeschi si è ridotto.
Perché è importante
Gli investitori si aspettavano grandi risultati da Nvidia mercoledì, e il beniamino dell’Intelligenza Artificiale non ha deluso. Il produttore italo-francese di semiconduttori ha triplicato gli incassi rispetto a un anno fa e ha registrato un fatturato di 26 miliardi di dollari nello scorso trimestre, battendo le previsioni di 24,7 miliardi di dollari. Inoltre, ha previsto che le vendite del prossimo trimestre si attesteranno su un valore superiore alle previsioni di 28 miliardi di dollari. Gli investitori hanno reagito facendo salire le azioni di Nvidia di quasi il 10%, il che significa che sono raddoppiate quest’anno dopo essere più che triplicate nel 2023. È chiaro che il boom dell’intelligenza artificiale continua a fare rumore, e Nvidia partecipa al clamore in quanto scommessa preferita dagli investitori.
Lunedì l’oro ha toccato per breve tempo un nuovo record. All’inizio il fatto ha destato qualche perplessità. Nessuno dei ‘soliti’ fattori sembra giustificare la portata e la velocità del rally: in quel momento, l’economia non era più debole, i tassi d’interesse non erano più bassi e il dollaro Usa non stava scendendo. Ciò suggerisce che alla base del rally ci siano altri fattori: le tensioni geopolitiche, l’onere del debito statunitense, gli acquisti delle banche centrali e, in generale, il nervosismo dei mercati. L’oro è spesso considerato un bene rifugio durante periodi economici burrascosi, in quanto mantiene il suo valore quando le valute vacillano. Questa impennata suggerisce che gli investitori sono preoccupati di ciò che potrebbe esserci all’orizzonte.
Un taglio dei tassi d’interesse nel Regno Unito è apparso un po’ meno probabile dopo i dati sull’inflazione di aprile, che sono risultati più alti del previsto (2,3%). Anche l’inflazione core, che esclude i prezzi volatili di cibo e carburante, è scesa meno del previsto, attestandosi al 3,9%. Quindi, mentre l’inflazione complessiva ha toccato il minimo dal luglio 2021 ed è molto vicina all’obiettivo della Banca d’Inghilterra, l’inflazione core è ancora ben al di sopra dell’obiettivo. Inoltre, i prezzi elevati nel settore dei servizi e l’aumento dei costi delle materie prime fanno temere ai policymaker che i prezzi possano salire ancora. Non si tratta di una combinazione che porterebbe a un taglio imminente dei tassi, quindi gli investitori potrebbero dover aspettare ancora un po’ e sperare che l’economia continui a mantenersi solida.
A maggio, per il terzo mese consecutivo, l’attività delle imprese è aumentata nell’Eurozona al ritmo più veloce dell’ultimo anno. L’indice IHS Markit PMI – che tiene conto dei settori dei servizi e manifatturiero – ha mostrato che la regione sta riprendendo vigore dopo la crisi dell’inflazione e dell’energia e gli effetti frenanti degli alti tassi di interesse. Inoltre, dopo una lunga pausa, gran parte dell’aumento in entrambi i settori è stato stimolato dalla Germania, la cui ripresa ha contribuito a spingere il settore manifatturiero del blocco a un picco di 15 mesi.
Per quanto riguarda l’Italia, l’acquisizione della rete fissa di Telecom Italia da parte di KKR evidenzia la crescente influenza delle società di investimento statunitensi sui mercati europei, in parte incoraggiata dalla relativa forza del dollaro USA rispetto ad altre valute. Nel frattempo, la riduzione dello spread tra i rendimenti delle obbligazioni decennali italiane e tedesche a 128 punti base ha sottolineato la diminuzione del rischio per il debito italiano, a testimonianza della maggiore fiducia da parte degli investitori.
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