Oltre una donna su due si affida già alla consulenza finanziaria e il 70% delle intervistate, anche se non nell’immediato, la ritiene fondamentale per gestire risparmi e investimenti. Il 52% fa pianificazione finanziaria per gli obiettivi di vita più importanti e il 40% manifesta un interesse ad approcciarsi ai risparmi con metodo, pianificando le proprie scelte anche se magari non lo fa ancora. Per scegliere come proteggere e investire i risparmi le donne fanno attenzione in primis alla sicurezza, ai rendimenti e alla possibilità di cambiare le proprie scelte e disinvestire in caso di bisogno. Queste alcune delle evidenze principali che sono emerse dal nostro ultimo sondaggio nazionale** sull’approccio femminile agli investimenti e alla consulenza finanziaria (per chi li avesse persi, qui si trovano i primi entusiasmanti risultati sul tema più generale dell’approccio al risparmio).
Il 42% delle donne si informa ancora poco ma la stragrande maggioranza ha già almeno un prodotto di risparmio o investimento
Il popolo femminile è diviso: il 58% dichiara di informarsi sui temi di gestione del risparmio almeno una volta al mese (di cui il 23% almeno una volta a settimana), mentre il 42% si informa solo poche volte all’anno o addirittura mai. Tuttavia la stragrande maggioranza delle risparmiatrici intervistate detiene almeno un prodotto di risparmio o investimento, tra cui spiccano libretti di risparmio (55%) e conti deposito (43%), seguiti da fondi pensione (29%), polizze vita (26%) e Btp (22%).
Per quanto riguarda la pianificazione finanziaria, il 52% delle donne dichiara di pensarci regolarmente, quantomeno per i progetti di vita più importanti, il 40% non fa pianificazione finanziaria ma sente il bisogno di pensarci, con un 21% che vorrebbe semplicemente maggiore supporto per sbloccarsi. Nel 17% dei casi, infine, non si riscontra alcun interesse a pianificare.
Sicurezza e rendimenti: cosa chiedono le donne agli investimenti
Quando si tratta dei criteri con cui si scelgono gli strumenti per risparmiare e/o investire, più di una donna su due cerca la sicurezza. Ma c’è anche il desiderio di vedere risultati concreti: il 41% dice di essere alla ricerca di rendimenti. Il 35% vuole avere la possibilità di disinvestire o cambiare le proprie scelte di investimento, mentre il 34% guarda con attenzione ai costi.
Non c’è sostanziale competizione tra “mattone” (52%) e mercati finanziari (48%): quella delle donne non sembra essere una platea particolarmente suggestionata dal luogo comune secondo cui l’investimento immobiliare sarebbe meno rischioso di quello finanziario.
Quanto agli obiettivi per cui si risparmia o si investe, il campione risponde in modo eterogeneo: il 41% lo fa per potersi permettere di viaggiare, il 40% per la pensione, il 36% per l’acquisto o il miglioramento della casa, il 27% per il benessere personale e il 23% per l’istruzione dei figli.
Più di una investitrice su due si affida a un consulente
È interessante notare la fiducia che le donne ripongono nella consulenza finanziaria: il 56% delle intervistate dichiara di cercare già il supporto di un consulente e, in prospettiva, la consulenza sembra destinata a rivestire un ruolo ancora più rilevante, con il 70% del campione che la ritiene fondamentale per pianificare e investire al meglio i propri risparmi.
Tra le figure in cui le donne cercano supporto finanziario, al secondo posto, nel 21% dei casi, c’è il/la partner, e al terzo posto, nell’11% dei casi, “altri familiari”.
A parità di competenze non emerge una preferenza di genere per un consulente donna o uomo, il focus sembra invece posto da una donna su due più sulla sua competenza e “umanità”: deve essere un consulente o una consulente in carne e ossa. Solo il 14% delle donne oggi sarebbe disposto a seguire i consigli di un consulente animato da algoritmi di intelligenza artificiale.
Piattaforme di consulenza digitale: il 57% delle risparmiatrici le conosce, ma solo il 25%, al momento, le utilizza
Nonostante l’AI si stia imponendo sempre più come un trend in grado di rivoluzionare le economie globali negli anni a venire, la metà del campione si dichiara diffidente a rivolgersi a una consulenza finanziaria che utilizzi la sola intelligenza artificiale.
La maggioranza delle intervistate conosce le piattaforme di consulenza digitale (57%) e quelle di trading online (63%) ma il loro utilizzo è ancora limitato: solo il 25% di chi conosce una piattaforma di consulenza digitale ne usa una e questa percentuale scende al 19% nel caso del trading online. I numeri sembrerebbero quindi suggerire una preferenza del pubblico femminile per la consulenza digitale, più che per il trading.
Questi risultati ci dicono che le donne hanno bisogno di essere guidate e rassicurate dall’industria del risparmio. È positivo che molte di loro detengano almeno uno strumento di risparmio come il libretto di risparmio o il conto deposito e che oltre la metà di loro si affidi a un consulente finanziario, ma c’è ancora della strada da fare per aiutarle a mettere al lavoro i risparmi in modo efficiente. Finora gli operatori della finanza non si sono sempre dimostrati all’altezza di questo compito, correndo il rischio di rendere troppo oscura una materia che, per quanto indiscutibilmente complessa, può essere resa più intelligibile per non lasciare indietro nessuno. La fiducia riposta in particolare dalle donne nella consulenza merita senz’altro di essere ripagata con chiarezza e trasparenza ed è questo che il nostro team da sempre si propone di fare, con esperti in carne e ossa, sempre pronti a spiegare concetti chiave come i benefici di investire, della diversificazione e dell’approccio di lungo-termine agli investimenti – Patrizia Franchi, Investment Consultant Manager di Moneyfarm
**Sondaggio condotto in collaborazione con Smileconomy e Dogma Research su un campione nazionale di 1005 donne tra i 25 e i 65 anni, con almeno 5000 euro di risparmi.
*Investire in strumenti finanziari comporta rischi inerenti, tra cui perdita di capitale, fluttuazioni del mercato e rischio di liquidità. I rendimenti passati non sono indicativi di quelli futuri. È importante considerare la tua tolleranza al rischio e gli obiettivi d’investimento prima di procedere.