Il caso Adani, uno dei principali conglomerati indiani, e la continua fuga di investitori dai titoli quotati del gruppo è un tema che è finito su tutti i giornali. Ma cosa è successo? E chi è Gautam Adani?
Il crollo
Il 24 gennaio la società statunitense di ricerca sugli investimenti Hindenburg Research ha pubblicato un rapporto accusando il gruppo Adani (fondato nel 1988 da Gautam Adani, è impegnata nello sviluppo e nelle operazioni portuali in India. Nel tempo ha diversificato il business in risorse, logistica, energia, agricoltura, difesa e aerospaziale) di frode fiscale, uso di paradisi fiscali, di manipolazione del prezzo delle azioni e di debito insostenibile. La società indiana ha respinto le accuse negando di aver commesso illeciti, ma ciò non ha fermato la caduta delle sue azioni. Situazione complessa se si pensa che settimana scorsa la Adani Enterprises, la principale tra le società quotate del gruppo, ha annullato un aumento di capitale da 2,5 miliardi a causa delle condizioni del mercato e a inizio settimana si è registrata una fuga massiccia di investitori dai titoli quotati del gruppo Adani: le sette società del gruppo quotate in India hanno perso complessivamente 120 miliardi di dollari di capitalizzazione. Il fondatore Gautam Adani ha anche visto miliardi dalla sua ricchezza personale andati in fumo, oltre che uscire dalla lista delle 20 persone più ricche del mondo. Adani nelle settimane scorse si è spinto a dichiarare anche come “non è meramente un attacco immotivato a una specifica società ma un attacco calcolato all’India, all’indipendenza, all’integrità e alla qualità delle istituzioni indiane e alla storia di crescita e alle ambizioni dell’India”.
La crisi del conglomerato portuale- energetico indiano è addirittura arrivata alla Corte suprema indiana che ha ricevuto due istanze. Il collegio incaricato di esaminare le richiesta ha chiesto al governo e all’ente di vigilanza sui mercati finanziari, Securities and Exchange Board of India, di presentare un rapporto sulla protezione degli investitori e su come rafforzarla alla luce del caso Adani.
Ma non solo perché la situazione del gruppo è stata oggetto di discussione anche durante la prima parte della sessione del parlamento indiano dedicata al bilancio, iniziata il 31 gennaio con le opposizioni che hanno chiesto chiarimenti al governo, in particolare sugli investimenti nel gruppo di Life Insurance Corporation of India (Lic), State Bank of India (Sbi) e altre società pubbliche.
Gautam Adani chi è?
Partiamo dal fatto che dopo lo scandalo finanziario non è più l’uomo più ricco dell’Asia. L’attuale patrimonio è pari a 53,3 miliardi di dollari e secondo la classifica di Forbes è crollato dal 10° al 23° posto nella classifica degli uomini più ricchi al mondo, facendo registrare, al momento, una perdita di ben 4,7 miliardi di dollari.
Gautam Adani nasce il 24 giugno 1962 in India, cresce in una famiglia numerosa, composta da con il padre che era un commerciante di tessuti. Dopo aver superato il percorso scolastico di base si iscrive alla facoltà di Economia e commercio dell’Università di Gujarat che lascia al secondo anno. Si trasferisce a Mumbai e inizia a lavorare come selezionatore di diamanti per il gruppo Mahendra Brothers. Dopo aver fatto tre anni di gavetta, apre la sua prima azienda di diamanti, ma nel 1981 suo fratello maggiore lo richiama ad Ahmedabad per affidargli la gestione di un importante quantitativo di plastica da lui acquistato. Sarà proprio questo lavoro che gli aprirà le porte al suo futuro.
Nel 1988, Gautam fonda la Adani Exports Limited, che poi diventerà la Adani Enterprises Limited, la holding del gruppo Adani. In un primo momento si occupa solo di esportazione di prodotti agricoli ed energia, poi il business viene ampliato alla logistica, alla difesa e all’aerospaziale. Ma non finisce qua perché nel 1995 Adani costruisce il primo molo presso il porto di Mundra e in pochi anni diventa uno degli imprenditori asiatici più ricchi al mondo.
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