Quanti anni di contributi servono per andare in pensione?


Le normative sulla pensione sono cambiate in continuazione nel corso degli ultimi anni, creando spesso molta confusione tra le persone? Ma quanti anni di contributi servono per andare in pensione con la Pensione Anticipata che ha preso il posto della Pensione di Anzianità? Proveremo a fare chiarezza attraverso questa guida.

Quanti anni di contributi servono per andare in pensione?

🏄🏻‍♂️ Quale è il limite anagrafico per andare in pensione con la pensione di anzianità? 67 anni
⏱ E quanti anni di contributi servono? Un minimo di 20 anni
👨🏼‍🦱 Quale è il limite anagrafico per andare in pensione con la pensione di anticipata per gli uomini? 41 anni e 10 mesi di contributi
👩🏼‍🦰 Quale è il limite anagrafico per andare in pensione con la pensione di anticipata per le donne? 40 anni e 10 mesi di contributi

Il panorama delle riforme pensionistiche in Italia

Prima di provare a rispondere alla domanda: “con quanti anni si può andare in pensione in Italia?” potrebbe essere utile fare una panoramica dei numerosi interventi legislativi che hanno determinato la legislazione corrente. Negli ultimi anni, infatti, abbiamo assistito all’introduzione nel sistema di moltissime riforme, a partire dall’adozione della riforma Fornero nel 2012 che ha segnato il passaggio epocale dal regime retributivo al regime contributivo.

Il sistema dunque prevede oggi una pensione ordinaria, ovvero una pensione di vecchiaia al quale si può accedere a una determinata età, indipendentemente dall’aver raggiunto un determinato numero di anni di lavoro. A questa tipologia di pensionamento, che è quella che riguarda la maggior parte delle persone, si affiancano una pletora di altri interventi legislativi che permettono, spesso sacrificando parte del proprio assegno, di andare in pensione in anticipo. Ricordiamo tra queste opzioni pensionistiche la pensione anticipata, l’isopensione, quota 102, la pensioni anticipata per lavoratori precoci o usuranti. In questo articolo proveremo ad entrare nel dettaglio di tutte queste opzioni cercando di spiegare quanti anni di contributi servono per andare in pensione con ognuna di esse.

Come ogni anno nell’ultimo decennio, il tema pensionistico è al centro del dibattito politico con i vari governi che provano a individuare nuove eccezioni per permettere alle persone di uscire dal mercato del lavoro in anticipo rispetto ai tempi previsti dalla pensione di anzianità. Quello che sembra evidente però è che ci sia una tendenza chiara, dettata da necessità demografiche, ad aumentare l’età pensionabile e a mandare le persone in pensione e più tardi. Per questo l’opzione migliore per scegliere quando e come andare in pensione resta quella di contribuire durante il proprio percorso lavorativo a un piano di previdenza complementare, come per esempio il piano pensione Moneyfarm. In questo modo non solo potremo contare su un assegno pensionistico superiore, ma potremo avere anche maggiore flessibilità nel decidere quando andremo in pensione, indipendentemente dalle leggi che verranno adottate in futuro, che probabilmente tenderanno a essere più penalizzanti della legislazione attuale.

Ma partiamo ad analizzare la legislazione corrente per capire con quanti anni di contributi si può andare oggi in pensione.

Andare in pensione con la pensione di vecchiaia?

Come molti sapranno, l’età per andare in pensione nel 2022 per tutti i lavoratori è di 67 anni. Questa quota potrebbe essere aggiornata in futuro a seconda dell’adeguamento dell’aspettativa di vita. Come è noto questa soglia è destinata ad aumentare in futuro, attraverso un meccanismo di aggiornamento automatico previsto dalla legge, questo adeguamento è basato riguardo alle proiezioni sulla speranza di vita stabilite dall’Istat.

Successivamente la legge di bilancio del 2018 è intervenuta sul tema ponendo limiti e correttivi a questo adeguamento automatico. L’idea generale per chi andrà in pensione tra molti anni, resta comunque quella che l’età pensionabile tenderà ad aumentare e a spostarsi sempre più in avanti, una ragione in più per supportare il proprio reddito da pensione con una pensione integrativa.

A questa quota anagrafica si deve aggiungere il requisito di aver accumulato almeno 20 anni di contributi. Entrano a far parte del computo dei 20 anni di contributi anche il riscatto degli anni di laurea, gli accrediti gratuiti del servizio militare, la contribuzione figurativa legata all’indennità di disoccupazione e i periodi di maternità. Valgono anche i contributi versati all’estero in paesi UE o in Paesi extra-Ue purché resti sia vigore un accordo bilaterale riguardo alla sicurezza sociale

Alla computo dei 20 anni contribuiscono sia i contributi versati in diverse gestioni Inps, sia quelli versati in casse professionali, purché non siano coincidenti.

Ci sono poi alcune deroghe per categorie specifiche di lavoratori previste dalla legge Amato (decreto legislativo 30 dicembre 1992, n. 503; n. Circolare INPS n. 16/2013) per i quali sono sufficienti 15 anni di contributi versati. Importante infine ricordare che i lavoratori che non hanno versato dei contributi prima del 1996 per potere andare in pensione a 67 anni devono anche avere un valore dell’assegno lordo mensile pari a 1,5 volte l’importo dell’assegno sociale.

Accanto alla pensione di vecchiaia è prevista anche una pensione di vecchiaia contributiva per la quale bastano solo 5 anni di contributi effettivamente versati non precedenti il 1996 (esclusi i figurativi). In questo caso l’età pensionabile per il 2022 è fissata a 71 anni e il calcolo dell’assegno è effettuato con il sistema contributivo.

Quanti anni di contributi servono per andare in pensione con la pensione anticipata?

Se ti stai domandando con quanti anni di pensione si può accedere alla pensione anticipata, ovvero alla pensione raggiungibile prima dell’età pensionabile che solitamente è di 67 anni. Esistono varie casistiche di cui la più frequente è la pensione anticipata ordinaria. La risposta è che servono almeno 42 e 10 mesi di contributi per gli uomini e 41 e 10 mesi di contributi per le donne. Bisogna poi ricordare che devono passare almeno tre mesi dal momento in cui si matura al diritto, al momento nel quale si può effettivamente godere dell’assegno pensionistico.

Ai lavoratori di grandi aziende (con più di 15 dipendenti) può essere proposto il pensionamento anticipato o esopensione fino a 7 anni prima dell’età pensionabile. In questo caso l’azienda si impegna a versare in anticipo i contributi pensionistici al lavoratore – magari sgravando dello stipendio per qualche anno – per garantire che esso o essa possa andare in pensione con il medesimo trattamento con cui sarebbe andato in pensione in via ordinaria.

Un altro modo per andare in pensione in via anticipata è la cosiddetta APE sociale, destinata solo però a determinate categorie di lavoratori (disoccupati, disabili almeno al 74%, caregiver e addetti a lavori gravosi. Per accedere all’APE sociale bisogna avere 62 anni e tra i 30 e i 36 anni di contributi a seconda della categoria di cui si fa parte. Questi lavoratori possono ricevere un indennizzo da parte dell’Inps fino al raggiungimento dell’età pensionabile.

Altre eccezioni sono poi previste per i lavoratori precoci (ovvero coloro che hanno almeno un anno di contributi prima dei 19 anni) e per i lavoratori che svolgono mansioni usuranti.

Quanti anni di contributi servono per andare in pensione con quota 102 o opzione donna?

Opzione donna è una possibilità riservata alle lavoratrici prorogata fino ad oggi che permette di andare in pensione con il sistema di calcolo contributivo con 35 anni di contribuzione (con esclusione dei contributi figurativi) a:

  • 58 anni per le lavoratrici dipendenti
  • 59 anni per le lavoratrici autonome

La legge di bilancio 2022 ha prorogato la norma per il 2023 diminuendo tuttavia in modo considerevole la platea di chi ne può usufruire e aumentando il requisito anagrafico fino a 60 anni.

Andare in pensione quanto e con quando?

In definitiva, come avere capito il quadro pensionistico è piuttosto complesso e al netto delle varie eccezioni per andare in pensione, se ti stai domandando quando e con quanto andrai in pensione è lecito aspettarsi un numero sempre crescente di anni di contributi oltre che requisiti anagrafici sempre più stringenti.

Per questo motivo chi si trova oggi impiegato nel mercato del lavoro non può prescindere dal ricorso a una pensione privata per supportare i propri introiti pensionistici.

Investire in una pensione privata non solo permette di aumentare l’assegno pensionistico che ci si può ragionevolmente aspettare. Investire in una pensione privata permette anche di ottenere una certa flessibilità riguardo alla data di pensionamento, senza lasciare questa cruciale scelta in balia di una legislazione destinata a diventare sempre più penalizzante per il lavoratore.

Domande frequenti

Quanti anni di contributi servono per andare in pensione con la pensione di vecchiaia?

Salvo eccezioni si deve aggiungere il requisito di aver accumulato almeno 20 anni di contributi, a patto di aver anche raggiunto il requisito anagrafico dei 67 anni.

Quanti anni di contributi servono per andare in pensione con la pensione anticipata ordinaria?

Per andare  pensione  con la pensione anticipata ordinaria servono almeno 42 e 10 mesi di contributi per gli uomini e 41 e 10 mesi di contributi per le donne. Bisogna poi ricordare che devono decorrere almeno tre mesi dal momento in cui si matura al diritto, al momento nel quale si può effettivamente godere dell’assegno pensionistico.

Come funziona l’Ape Sociale?

Per accedere all’APE sociale bisogna far parte di alcune determinate categorie di lavoratori e avere 62 anni e tra i 30 e i 36 anni di contributi a seconda della categoria di cui si fa parte. Questi lavoratori possono ricevere un indennizzo da parte dell’Inps fino al raggiungimento dell’età pensionabile.

Hai trovato questo contenuto interessante?

Hai già votato, grazie!

*Gli investimenti in strumenti finanziari sono soggetti alla variabilità del mercato e possono determinare la perdita, in tutto o in parte, del capitale inizialmente investito.

Avatar Centro Studi Moneyfarm