Manovra di bilancio. Quale impatto su risparmiatori?

La Camera dei Deputati sta per approvare la manovra economica, che sarà ratificata dal Senato con voto di fiducia prima della fine dell’anno. In questo articolo ne abbiamo sottolineato i provvedimenti principali che riguardano il tema del risparmio e della finanza personale.

Mitigare l’inflazione energetica

Mitigare gli effetti dell’inflazione, soprattutto energetica, è tra i principali obiettivi della manovra di bilancio. A energia elettrica, gas naturale e carburanti sono destinate infatti le risorse più consistenti della manovra approvata dalla Camera. Ma qual è l’impatto di questi provvedimenti sul bilancio dello Stato? Secondo l’analisi dell’Ufficio Parlamentare di bilancio (Upb), è previsto un peggioramento del deficit nel 2022 e un miglioramento, anche se marginale, di quello del 2023, mentre non ci sono effetti sul disavanzo nel biennio successivo. Un approccio che l’Upb definisce cauto e in linea con il Governo precedente. Ma attenzione: se l’inflazione resterà così alta, avverte l’Ufficio, gli interventi nel prossimo futuro dovranno concentrarsi maggiormente su famiglie e imprese in difficoltà. Come evidenziato nell’audizione della Presidente dell’Ufficio parlamentare di bilancio, nel complesso, dei provvedimenti finora adottati per il periodo 2021-25 valgono 116,1 miliardi di euro, di cui 28,2 inseriti nel DDL di bilancio e relativi al 2023. Solo un quarto delle risorse per contrastare l’inflazione nel 2023 è indirizzato direttamente alle famiglie (7,4 miliardi di euro), meno della metà di quelli stanziati nel 2022.

Tre i contributi destinati alle famiglie figurano bonus fiscali e previdenziali: decontribuzione; aumento delle pensioni minime; un contributo per l’acquisto di beni di prima necessità per soggetti con ISEE inferiore a 15.000 euro. Mentre ai crediti d’imposta per le spese energetiche delle imprese il prossimo anno andranno il 90 per cento dei fondi destinati alle aziende (11 miliardi di euro, a fronte dei 26,7 stanziati nel 2022).

Il tema energetico resta centrale, anche se guardiamo a due dei principali settori di destinazione delle risorse: sanità, crescita e investimenti. L’incremento del Fondo sanitario nazionale andrà infatti a contrastare anche il rincaro energetico. Sul fronte della crescita e degli investimenti, per contrastare aumenti dei prezzi dei materiali da costruzione, dei carburanti e prodotti energetici, verrà potenziato anche il Fondo per l’avvio delle opere indifferibili.

Previdenza: “Quota 103” e agevolazioni per chi resta a lavoro

La novità sul fronte previdenziale riguarda la cosiddetta “Quota 103”, che consente di andare in pensione con 41 anni di contributi e 62 anni di età anagrafica. Come ha spiegato Banca d’Italia, nell’Audizione preliminare all’esame della manovra economica per il triennio 2023-2025, nel 2023 ci saranno quindi tre canali di accesso alla pensione: la pensione di vecchiaia (67 anni d’età e 20 anni di contributi), la pensione anticipata (41 anni e 10 mesi di anzianità contributiva per le donne e uno in più per gli uomini) e infine la nuova via di uscita dal mondo del lavoro aperta da Quota 103.

Previsto anche il rifinanziamento del bonus Maroni che prevede una decontribuzione del 10% per chi
decide di restare a lavoro anche se ha maturato i requisiti pensionistici. Con quale impatto sulla pensione futura? Il lavoratore prossimo alla pensione potrà sì decidere che non vengano versati all’INPS i contributi sociali a proprio carico, spiega Bankitalia, ma non senza conseguenze sul proprio reddito presente e futuro: la decontribuzione, infatti, produrrebbe un maggiore reddito da lavoro, ma anche un assegno ridotto durante il pensionamento.

Questa misura ci riporta con grande attualità al tema della pianificazione pensionistica:indipendentemente dai provvedimenti legislativi che riguardano il primo pilastro, colmare il gap previdenziale (la differenza tra assegno pensionistico e ultimo reddito da lavoro) resta infatti una sfida cruciale per i risparmiatori di qualsiasi età.

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Fisco e risparmiatori

Alla fiscalità sono rivolte alcune delle principali misure della manovra. Sono previste proroghe ed estensioni degli esoneri contributivi per il 2023. Ma tra i protagonisti annunciati delle misure fiscali, ci sono i lavoratori autonomi. La manovra prevede infatti l’allargamento della platea di chi può beneficiare del regime forfettario, grazie all’innalzamento da 65.000 a 85.000 euro del limite dei ricavi o compensi annuali. Una buona notizia, anche se per pochi risparmiatori – la misura riguarderebbe infatti “un numero piuttosto limitato di contribuenti”, secondo le stime dell’Upb – ma non per l’economia: “l’innalzamento del limite crea un incentivo limitato a far aumentare ricavi e compensi, ma determina un forte disincentivo alla crescita, poiché al superamento della soglia tutto il reddito viene sottoposto a tassazione ordinaria”, si legge nella relazione. Qualche risparmio in più nelle tasche degli autonomi potrebbe arrivare dall’applicazione della flat tax incrementale prevista per il 2023, che introduce una tassazione agevolata al 15% sul maggiore reddito negli ultimi due anni per un massimo di 40.000 euro di imponibile. Cosa possono aspettarsi invece i lavoratori dipendenti? Una delle agevolazioni fiscali per i dipendenti riguarda il dimezzamento dal 10% al 5% dell’aliquota dell’imposta sostitutiva per i premi di risultato o la partecipazione agli utili di impresa.

Giovani, mutuo e lavoro

In continuità con la passata legislatura, anche le misure che incentivano all’assunzione dei giovani e il sostegno per l’acquisto della prima casa con l’incremento del Fondo di solidarietà per i mutui. Sono state infatti prorogate per il 2023 le agevolazioni per la prima abitazione acquistata dai giovani con meno di 36 anni e con un ISEE non superiore ai 40.000 euro. Prorogati anche gli esoneri contributivi per assunzioni e la decontribuzione a favore di giovani di età inferiore ai 36 anni, di donne e di coltivatori diretti e di imprenditori agricoli professionali con età inferiore a 40 anni; incrementato infine il Fondo sociale per occupazione e formazione.

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