Chi svolge un’attività casalinga non retribuita nell’ambito della famiglia, può versare dei contributi periodici allo scopo di ottenere la pensione casalinghe, non appena avrà maturato l’età e gli altri requisiti previsti dalla legge. Si tratta di una pensione non obbligatoria, che permette di valorizzare gli anni dedicati alla cura della casa e della famiglia, senza percepire retribuzione.
A determinate condizioni, anche alcuni lavoratori part-time che non riescono a maturare una pensione minima, possono iscriversi all’apposito Fondo Casalinghe. L’iscrizione al fondo, tra l’altro, non è riservata solo alle donne, ma anche agli uomini che si trovano nella medesima situazione.
Bisogna tenere a mente che i contributi versati per la pensione casalinga non sono cumulabili con i versamenti delle altre gestioni previdenziali, perché non è ammessa la ricongiunzione o la totalizzazione delle somme versate.
Chi può iscriversi al fondo casalinghe? | Chi ha tra i 16 e i 65 anni e si occupa di casa e famiglia senza retribuzione |
A chi spetta la pensione casalinghe per inabilità? | Chi ha un’inabilità al lavoro certificata |
A chi spetta la pensione casalinghe di vecchiaia? | A chi ha 65 anni oppure ha 67 anni e contributi versati sufficienti per un assegno pensionistico pari a 1,2 volte l’assegno sociale |
Si possono cumulare questi contributi con altri contributi previdenziali obbligatori? | No, non è possibile |
Pensione casalinghe: quali sono i requisiti necessari?
L’iscrizione al Fondo di previdenza per le persone che svolgono lavori di cura non retribuiti derivanti da responsabilità familiari, conosciuto come Fondo Casalinghe, è possibile ai soggetti di entrambi i sessi di età compresa tra 16 e 65 anni.
Per ricevere la pensione per casalinghe, è necessario versare contributi per almeno 5 anni, con un importo pari a 310€ l’anno. Il contributo da versare annualmente è libero, ma per veder riconosciuto l’anno di contribuzione, è necessario versare un importo corrispondente ad almeno 26 euro al mese.
La pensione casalinghe può essere di due tipologie:
- La pensione di inabilità che spetta a chi ha un’inabilità accertata allo svolgimento di una qualsiasi attività lavorativa:
- La pensione di vecchiaia che spetta a chi ha compiuto 65 anni oppure a chi ha almeno 57 anni e non ha versato contributi sufficienti a far maturare un assegno previdenziale (che deve essere almeno 1,2 volte più alto rispetto all’assegno sociale).
Pensione casalinghe: a chi spetta?
Come abbiamo visto, l’iscrizione al Fondo Casalinghe è possibile a tutte le persone che non sono titolari di pensione o che non svolgono un lavoro dipendente o autonomo, ma anche alle persone che svolgono un lavoro part time che non permette loro di raggiungere una contribuzione sufficiente a far maturare l’assegno previdenziale.
Le domande di iscrizione possono essere inviate dalle persone che hanno un’età compresa tra 16 e 65 anni che si trovano in una di queste situazioni. Ogni domanda viene accettata in automatico, così si può iniziare a versare i contributi previdenziali attraverso gli appositi bollettini.
La pensione spetta non appena vengono raggiunti i requisiti per la pensione di inabilità oppure nel caso in cui si raggiungano i requisiti anagrafici e contributivi previsti per la pensione di vecchiaia.
Pensione casalinghe senza contributi: come funziona?
È possibile ricevere la pensione casalinga senza versare contributi? La risposta è affermativa, ma si tratterà di una pensione diversa rispetto alla pensione per casalinghe. Infatti, l’unica opzione in questi casi è quella della pensione sociale, che spetta alle persone che soddisfano i seguenti requisiti:
- Almeno 67 anni di età;
- Cittadinanza italiana oppure cittadinanza europea e iscrizione all’anagrafe del Comune di residenza oppure cittadinanza extracomunitaria e permesso di soggiorno di lungo periodo;
- Residenza continuativa in Italia da almeno 10 anni;
- Reddito inferiore alla soglia indicata annualmente dallo Stato.
Bisogna prestare la massima attenzione al requisito della residenza continuativa in Italia, perché chi trascorre più di 29 giorni all’estero si vede sospesa la prestazione pensionistica per un anno e la pensione può essere revocata.
Quest’anno la pensione sociale ammonta a 468 euro, erogati per 13 mensilità. La somma si può integrare anche con il reddito di cittadinanza, ma in questo caso non si può superare il tetto massimo di 780 euro.
Pensione casalinghe con qualche anno di contributo: come funziona?
Ottenere la pensione casalinghe con 5 anni di contributi è possibile, ma è necessario soddisfare dei requisiti. Nel caso della pensione di inabilità, bisogna possedere una certificazione che attesti l’impossibilità a svolgere attività lavorative.
Per ottenere la pensione di vecchiaia, casalinghe e casalinghi devono avere almeno 65 anni oppure 57 anni e versamenti sufficienti per un assegno previdenziale pari a 1,2 volte rispetto all’assegno sociale. Quando non si raggiunge questa soglia contributiva, si può aspettare il compimento dei 65 anni.
Versare meno di 5 anni di contributi, invece, non fa maturare alcuna prestazione pensionistica. In questo caso i contributi versati restano silenti finché non si raggiungono i requisiti contributivi. Il mancato raggiungimento dei requisiti contributivi, comporta la perdita dei contributi versati.
Si deve tener conto anche del fatto che i contributi versati al Fondo Casalinghe non si possono cumulare con quelli legati ad altre gestioni previdenziali, quindi bisogna pianificare il pensionamento con molta attenzione.
A quanto ammonta la pensione per le casalinghe?
Per stabilire l’ammontare delle pensioni per casalinghe bisogna conoscere la somma versata complessivamente a titolo di contributi previdenziali. Per rendere l’idea dell’assegno che si andrà a ricevere, basti pensare che con 35 anni di contributi minimi, in genere si riesce a percepire una pensione di circa 1.000 euro.
Si tratta di una stima approssimativa, perché di anno in anno vengono aggiornati i coefficienti di trasformazione in base ai dati ISTAT.
Calcolo pensione casalinghe
La pensione per casalinghe si calcola sulla base del montante contributivo e del coefficiente di trasformazione a cui abbiamo già accennato. La formula che si usa per il calcolo è la seguente:
(Montante contributivo x coefficiente di trasformazione) / 13 mensilità.
Con questa formula si ottiene una stima dell’assegno per la pensione casalinga. Il coefficiente cambia in base all’età e viene aggiornato con cadenza annuale con un apposito decreto ministeriale.
Come si richiede?
Prima di richiedere la pensione casalinghe, bisogna effettuare l’iscrizione al Fondo Casalinghe e versare contributi previdenziali per almeno 5 anni. Una volta maturati i requisiti per ottenere l’assegno pensionistico, si deve inviare la domanda online all’INPS e attendere che la richiesta venga elaborata.
Utilizzando la formula che abbiamo visto sopra, si può conoscere in anticipo l’ammontare della pensione casalinga, così da pianificare al meglio gli anni del pensionamento.
La pensione casalinghe può essere cumulata assieme ad altre pensioni?
La pensione erogata dal Fondo Casalinghe dell’INPS non consente la ricongiunzione o la totalizzazione dei contributi versati con quelli accreditati presso altre gestioni previdenziali. Questo significa che i contributi versati al Fondo Casalinghe sono considerati autonomi e non possono essere combinati con quelli delle altre forme di previdenza obbligatoria o complementare. La motivazione principale dietro questa regola è che il Fondo Casalinghe è una forma di previdenza facoltativa, mentre altre gestioni previdenziali sono obbligatorie.
Tuttavia, la pensione casalinghe può essere cumulata con l’assegno sociale. Questo può essere rilevante per chi non ha accumulato contributi sufficienti per altre pensioni, permettendo di ricevere un supporto economico anche tramite l’assegno sociale, purché si rispettino i limiti di reddito previsti dalla normativa vigente.
Sebbene non sia possibile cumulare i contributi del Fondo Casalinghe con quelli di altre gestioni previdenziali, la pensione casalinghe può dunque essere combinata con altre forme di assistenza come l’assegno sociale, offrendo una certa flessibilità economica ai beneficiari.
Discontinuità contributiva
La discontinuità contributiva per gli iscritti al Fondo Casalinghe può essere un problema, perché riduce l’ammontare dell’assegno pensionistico che si andrà a percepire. Una situazione di questo tipo può generare delle incertezze sul tenore di vita futuro, infatti è possibile ovviare a questo problema ricorrendo ad un fondo pensione.
Integrazione con fondo pensione
La pensione casalinghe può essere affiancata da una pensione integrativa flessibile e fiscalmente efficiente. Oltre a versare contributi al Fondo Casalinghe, si possono fare dei versamenti periodici e costanti ad un fondo pensione complementare, così da cancellare le incertezze in merito al tenore di vita negli anni del pensionamento.
Il Fondo Pensione Moneyfarm è una pensione complementare che dà valore ai contributi previdenziali, perché sfrutta i vantaggi di un piano di investimento personalizzato, trasparente e flessibile. Le somme versate sono deducibili fino ad un massimo di 5.164,57 € l’anno e restano al sicuro, perché costituiscono un patrimonio separato rispetto a quello di Moneyfarm.
Casalinghe e casalinghi possono personalizzare gli investimenti e ad esempio preferire i portafogli socialmente responsabili, gestiti con professionalità e competenza dagli esperti Moneyfarm. Al raggiungimento dell’età pensionabile si raccoglieranno i frutti di questi investimenti, che fanno crescere il capitale nel tempo, con costanza e gradualità.
Benefici fiscali o esoneri per la pensione delle casalinghe
Il Fondo Pensione Casalinghe, come altri fondi previdenziali, può offrire benefici fiscali ai suoi iscritti. I contributi versati potrebbero essere deducibili dal reddito imponibile entro certi limiti stabiliti dalla normativa vigente, il che significa che l’importo dei contributi può essere sottratto dal totale del reddito per il calcolo delle imposte dovute. Questa misura ha lo scopo di incentivare la previdenza personale, riducendo l’imposta sul reddito delle persone fisiche (IRPEF) da pagare. Tuttavia, è importante verificare annualmente le disposizioni dell’Agenzia delle Entrate, poiché le leggi fiscali possono cambiare e potrebbero esserci variazioni sui limiti di deducibilità o sui requisiti specifici per poter usufruire di questi benefici.
In alcuni casi, le casalinghe possono essere esentate dal pagamento dei contributi o possono beneficiare di una riduzione degli stessi. Questo può accadere in circostanze particolari come difficoltà economiche dimostrabili, presenza di numerosi figli a carico, o altri fattori socio-economici che vengono valutati dall’INPS o dalle autorità fiscali. Alcune misure possono essere temporanee, legate a specifici contesti economici o a politiche sociali mirate all’inclusione previdenziale. Per usufruire di tali agevolazioni è necessario presentare apposita documentazione che attesti la situazione di difficoltà e aspettare l’approvazione dell’ente previdenziale.
Conclusioni
La pensione casalinghe, con o senza contributi, è una soluzione previdenziale da valutare nel caso in cui non si svolga un’attività di lavoro dipendente o autonomo. Per pianificare al meglio gli anni della pensione, è bene restare aggiornati sulle normative e verificare i requisiti richiesti per percepire l’assegno pensionistico.
Per evitare una situazione di incertezza economica durante gli anni delle pensione, è sempre una buona idea valutare la convenienza di una pensione integrativa, così da incrementare le entrate e migliorare il tenore di vita durante il periodo del pensionamento.
Domande frequenti
Quali sono i requisiti per la pensione per casalinghe?
È necessario iscriversi al Fondo Casalinghe e versare contributi per almeno 5 anni. In caso di inabilità al lavoro, si può percepire la pensione di inabilità, mentre per la pensione di vecchiaia è necessario aver compiuto 65 anni oppure aver compiuto 57 anni e versato contributi che fanno maturare un assegno pensionistico pari a 1,2 volte l’assegno sociale.
Si può prendere la pensione per casalinghe senza contributi?
Chi non versa contributi, può accedere alla pensione sociale, che prevede requisiti anagrafici (67 anni di età) e reddituali (in base alle soglie aggiornate annualmente).
A quanto ammonta la pensione per casalinghe?
L’ammontare dell’assegno pensionistico dipende dal montante di contributi versati. Per un calcolo approssimativo si può utilizzare la seguente formula: (montante contributivo x coefficiente di trasformazione) / 13 mensilità.
*Investire in strumenti finanziari comporta rischi inerenti, tra cui perdita di capitale, fluttuazioni del mercato e rischio di liquidità. I rendimenti passati non sono indicativi di quelli futuri. È importante considerare la tua tolleranza al rischio e gli obiettivi d’investimento prima di procedere.