Moneyfarm: le performance e i costi a confronto

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Quando si valutano gli investimenti, le performance sono sicuramente al centro dell’attenzione degli investitori. Se posto davanti alla scelta, chi non sceglierebbe un investimento che rende di più rispetto a un investimento che rende di meno? La realtà è ben più complessa, perché nel mondo degli investimenti la performance deve remunerare il rischio e per questo non è sempre semplice valutare e paragonare la performance degli investimenti.

Proprio per questo motivo, e per aiutare gli investitori a valutare le nostre performance e il nostro operato, abbiamo lavorato con Ascofind (l’associazione Italiana per la Consulenza Finanziaria Indipendente) su dati Morningstar per comparare la performance dei nostri portafogli con quella dei fondi comuni disponibili sul mercato italiano. Prima di addentrarci nell’analisi, è importante ricordare che il nostro obiettivo non è quello di creare una competizione tra gestori, a maggior ragione perché la performance passate non sono garanzia di quelle future. Alla base dei nostri portafogli non c’è la ricerca del risultato di breve termine a ogni costo e ogni rischio, ma la nostra strategia di investimento. Essa resta il metodo a cui ci affidiamo per produrre risultati nel medio e nel lungo termine.

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Costi e performance Moneyfarm e fondi comuni

Qui di seguito si possono trovare i dati della ricerca che raffronta le performance nette Moneyfarm con un ampio campione di fondi con un livello di rischio e asset allocation paragonabile. Tutti i fondi sono accessibili agli investitori italiani. I dati presentati sono misurati su un orizzonte di  3 e 5 anni. 

Come si può notare dai grafici, al netto dei costi, le performance della gestione Moneyfarm sono superiori a quelle della media delle alternative su tutti i livelli di rischio. Su quasi tutte le categorie, inoltre, la performance di Moneyfarm si posiziona nel primo quartile, ovvero nel 25% dei fondi top performer. Bisogna specificare che i dati non tengono conto dell’applicazione delle commissioni di performance, che a Moneyfarm non applichiamo, ma che alcuni fondi potrebbero applicare (un fattore da tenere conto quando si valutano le performance medie). I dati di performance sono al lordo degli oneri fiscali.

Questo risultato è il frutto di una buona gestione del rischio, ma anche di costi tendenzialmente più competitivi rispetto alla media, come si può notare dalla comparazione qui di seguito. La differenza dei costi pesa soprattutto su orizzonti di investimento più lunghi. 

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La metodologia

Per quanto riguarda la tabella sulle performance: Fonte Morningstar Direct su elaborazione dati Moneyfarm. Categorie Morningstar (i) Eur Cautious Global Allocation (0-35% esposizione azionaria) | (ii) Eur Moderate Global Allocation (35-65% esposizione azionaria) | (iii) Eur Aggressive Global Allocation (>65% esposizone azionaria). La performance dei portafogli Moneyfarm è calcolata al netto dei costi degli strumenti sottostanti e delle commissioni di gestione annuali e al lordo degli oneri fiscali. La performance dei fondi comuni componenti i peer groups è al netto di commissioni di gestione e di commissioni di ingresso e di uscita e al lordo degli oneri fiscali. Abbiamo calcolato i costi medi delle categorie di fondi concorrenti considerando la media delle commissioni ricorrenti (c.d. ongoing fees) e un’approssimazione in merito alle commissioni una tantum (c.d. entry / exit fees). Le evidenze sono da ritenersi valide per tutti i portafogli Moneyfarm dal P2 al P7, sia per investimenti >€50.000 che inferiori al 31 agosto 2022. Per ulteriori dettagli sulla composizione del peer group e il calcolo dei costi si invita a visualizzare il nostro sito per ulteriori dettagli sul processo metodologico si invita a contattarci direttamente attraverso tutti i nostri canali. Gli investimenti in strumenti finanziari sono soggetti alla variabilità del mercato e possono determinare la perdita  del capitale inizialmente investito. I rendimenti passati non sono indicativi di quelli futuri. I dati sono aggiornati al 31 agosto 2022.

La nostra ricerca è stata costruita lavorando in collaborazione con Ascofind sui dati Morningstar, che offre uno dei più ampi database su fondi comuni. Dato che i rendimenti a lungo termine sono guidati principalmente dalle componenti azionarie, mentre il reddito fisso viene utilizzato principalmente come diversificatore, Morningstar categorizza i propri fondi in diverse tipologie a seconda del peso della componente azionaria e della strategia di investimento di fondo. Ulteriori dettagli in merito sono disponibili qui.

Abbiamo poi classificato i nostri fondi in una delle seguenti categorie di fondi bilanciati multi asset Morningstar:

  • Allocazione cauta in EUR – Allocazione prudente globale in EUR: la componente azionaria non supera il 35% nella normale gestione del fondo.
  • Allocazione moderata in EUR – Allocazione moderata globale in EUR: la componente azionaria è generalmente compresa tra il 35% e il 65% nella normale gestione del fondo
  • Allocazione aggressiva in EUR – Allocazione aggressiva globale in EUR: La componente azionaria generalmente supera il 65% nella normale gestione del fondo.

Date le categorie sopra elencate, abbiamo classificato i nostri portafogli come segue:

  • P2, P3: Allocazione cauta in EUR – Globale
  • P4, P5: Allocazione moderata in EUR – Globale
  • P6, P7: Allocazione aggressiva in EUR – Globale

Come si nota dal grafico la componente azionaria dei portafogli Moneyfarm sopra-indicati è stata storicamente compresa nei limiti delineati da Morningstar (evidenziati in rosso).

All’interno delle categorie sopra menzionate, abbiamo composto il paniere aggiungendo un filtro che esclude i fondi con asset inferiori a 10 milioni di euro, per evitare di includere piccoli portafogli non rappresentativi delle reali opportunità di investimento effettive dei clienti. Abbiamo anche incluso i fondi non più disponibili per tenere conto del bias di sopravvivenza. Il totale dei fondi presi in considerazione è di circa 1700 a settembre 2022. Per i fondi che hanno più share class, al fine di evitare duplicazioni, abbiamo scelto di selezionarne solo una,  orientandoci secondi i seguenti criteri:

Criterio (in ordine di importanza) Scelta
Istituzionale/retail Retail (dove presente)
Commissioni di gestione La più bassa
Investimento minimo Il più basso
Distribuzione/accumulazione Accumulazione
Protezione dal rischio cambio No
Valuta Euro
AUM per classe Più alta

Per calcolare i costi e la performance netta abbiamo individuato una metodologia con Ascofind – al fine di avere un approccio verificabile e comparabile tra le linee Moneyfarm e i fondi comuni, per la stima di costi e oneri. 

Una delle principali difficoltà sta nel valutare l’impatto delle commissioni di ingresso e uscita sulla performance dei fondi comuni. Essi sono infatti molto difficili da stimare perché spesso variano a seconda della taglia e della durata dell’investimento e sono solitamente scontabili in fase di collocamento. 

Per effettuare la stima abbiamo calcolato la media delle commissioni di ingresso e di uscita di tutti i fondi delle tre categorie multi asset Morningstar. La media equivale al 2,5%. Con l’aiuto di Ascofind abbiamo stabilito un coefficiente del 50% per tenere conto di eventuali riduzione, il costo medio per l’investitore che abbiamo preso in considerazione è dunque l’1,25%. Questo costo è stato poi distribuito sul turnover medio dei fondi comuni bilanciati italiani, che è di 26 mesi secondo il paper “Il costo dell’investimento in fondi comuni” di Banca d’Italia (https://www.bancaditalia.it/pubblicazioni/qef/2017-0391/QEF_391_17.pdf, ). 

Ciò implica un costo medio dello 0,6% l’anno. Il dato è peraltro in linea con quello stimato da Banca d’Italia che stima l’incidenza delle commissioni di ingresso e di uscita sui fondi bilanciati allo 0,7%.

Come abbiamo spiegato, pur non applicando commissioni di performance, abbiamo deciso di non includere l’incidenza di eventuali commissioni di performance nel rendimento dei fondi. Per chi volesse approfondire il tema, rimandiamo alla nostra ricerca (https://blog.moneyfarm.com/it/ebooks/commissioni-di-performance/).

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*Investire in strumenti finanziari comporta rischi inerenti, tra cui perdita di capitale, fluttuazioni del mercato e rischio di liquidità. I rendimenti passati non sono indicativi di quelli futuri. È importante considerare la tua tolleranza al rischio e gli obiettivi d’investimento prima di procedere.