Fondi flessibili: la guida completa per il 2024

I fondi flessibili sono una particolare tipologia di fondi comuni d’investimento che riscuote un grande successo tra i risparmiatori italiani. Basti pensare che nel 2021 i portafogli d’investimento degli investitori italiani comprendevano mediamente una quota pari al 33% di fondi flessibili.

Questa preferenza è legata alle particolari caratteristiche di questi fondi, che presentano delle differenze significative rispetto agli altri fondi comuni d’investimento. I fondi flessibili spesso fanno registrare dei costi elevati e sebbene alcuni abbiano delle buone performance, è difficile per l’investitore individuarli. Scopriamo allora le particolarità di questo strumento d’investimento, come funziona, quali sono i migliori fondi flessibili e come valutare i rischi e i benefici.

📊 Qual è la composizione dei fondi flessibili? È scelta discrezionalmente dalla SGR
Che vincoli ha la società di gestione? Deve rispettare il profilo di rischio degli investitori
⌚️ Orizzonte temporale È preferibile un orizzonte temporale medio lungo
🛑 Quali sono i principali rischi? Poca esperienza della SGR o poco trasparenza

Fondi flessibili: cosa sono?

Tra i fondi comuni d’investimento, i fondi flessibili si distinguono per l’alta discrezionalità lasciata al gestore del fondo nell’attività di asset allocation. Come per gli altri fondi comuni, la gestione è affidata ad una società specializzata (SGR) a cui gli investitori affidano i propri capitali.

Tutti i fondi comuni sono regolati da uno specifico regolamento, nel quale sono indicate le caratteristiche del fondo, gli asset finanziari utilizzati e i vincoli a cui deve attenersi la società di gestione. Nel caso dei fondi flessibili, è la società di gestione a stabilire e modificare discrezionalmente la composizione del fondo in base alle analisi del mercato.

I fondi comuni d’investimento si dividono in fondi azionari, obbligazionari, bilanciati, di liquidità e appunto in fondi flessibili. Mentre per gli altri fondi è definita in partenza la composizione del fondo, con l’indicazione percentuale degli asset utilizzati, per i fondi flessibili la società di gestione non ha vincoli di questo tipo.

L’unico vincolo al quale deve attenersi la società di gestione è rappresentato dal profilo di rischio scelto dagli investitori. Valutare il rischio di un fondo flessibile è comunque più difficile rispetto agli altri e nella scelta di questi fondi, gli investitori devono basarsi soprattutto sull’affidabilità e l’esperienza della società di gestione.

Come funzionano?

Il funzionamento dei fondi d’investimento flessibili è simile a quello degli altri fondi, ma con alcune differenze importanti. Gli investitori che scelgono un fondo flessibile lasciano alla società di gestione la libertà di decidere su quali strumenti finanziari investire il patrimonio. Questo significa che la SGR può modificare liberamente non solo la composizione del fondo, ma anche l’esposizione geografica, valutaria e settoriale.

Visto che non esistono vincoli nell’asset allocation, la componente azionaria può ad esempio passare dallo 0% al 100% in base alle valutazioni discrezionali della società di gestione. In seguito ad un crollo dei mercati azionari, è possibile ad esempio effettuare un bilanciamento a favore di una maggiore componente obbligazionaria.

L’esperienza e la conoscenza dei mercati da parte dei gestori del fondo può quindi diventare un punto di forza, utile per minimizzare i rischi e massimizzare i rendimenti.

I fondi flessibili prudenti sono una particolare categoria di fondi flessibili e il loro funzionamento è leggermente differente. Nel caso dei fondi flessibili prudenti la discrezionalità delle SGR è ridotta, perché sono previsti dei limiti massimi alla composizione azionaria del fondo che non si possono superare.

Rendimento fondi flessibili

Dopo aver visto cos’è un fondo flessibile e come funziona, è il momento di capire che rendimenti è possibile aspettarsi. Se guardiamo le performance del 2021, i 15 migliori fondi flessibili hanno fatto registrare un rendimento medio del 26,4%. I primi 3 fondi hanno invece ottenuto performance superiori al 30%.

È bene precisare che i rendimenti registrati in passato non rappresentano mai una garanzia per le performance future, ma sono un’indicazione di massima per fare delle valutazioni. Quando si deve scegliere un fondo flessibile, è bene valutare il suo comportamento durante gli anni precedenti e non solo le performance dell’anno prima.

Quelle che abbiamo evidenziato sono le performance migliori, che è facile valutare a posteriori. La vera difficoltà è individuare in anticipo quali fondi flessibili avranno un buon rendimento e questa difficoltà è maggiore per l’investitore che non conosce bene questo mercato. Un basso rendimento potrebbe rendere poco conveniente l’investimento, soprattutto se si tiene conto che i costi dei fondi flessibili sono più elevati rispetto a quelli dei fondi comuni d’investimento.

Migliori fondi flessibili nel 2024

Individuare il miglior fondo flessibile è tutt’altro che facile, visto che si tratta di strumenti che possono comportare dei costanti bilanciamenti per modificare l’esposizione al rischio. Per facilitare la scelta, abbiamo individuato 3 fondi flessibili che negli ultimi 3 anni hanno fatto registrare delle buone performance.

1.     Algebris Core Italy EB EUR (IE00BF4RFJ54)

Algebris Core Italy EB EUR è un fondo che ha una componente prevalentemente azionaria, che include soprattutto tutoli di compagnie italiane. Negli ultimi 3 anni ha fatto registrare un rendimento del 27,6%. La valuta di riferimento è l’euro e la società di gestione è Algebris Limited, con sede a Londra.

2.     Algebris Core Italy R EUR (IE00BF4RGB44)

La società che gestisce il fondo Algebris Core Italy R EUR è sempre Algebris Limited e anche in questo caso l’asset allocation è sbilanciata verso una composizione che è in prevalenza azionaria. Negli ultimi 3 anni il rendimento registrato è stato pari al 23,12%.

3.     Azimut Trend Italia (IT0001055158)

La società che gestisce il fondo Azimut Trend Italia è Azimut Capital Management SGR, con sede a Milano. La componente azionaria, che è prevalente, comprende soprattutto titoli di emittenti italiani, anche se nel paniere non mancano titoli europei e nord americani. Le performance degli ultimi 3 anni sono pari al 15,11%.

Quali sono i rischi?

Il rischio principale di questi strumenti d’investimento è legato all’estrema flessibilità della gestione, che rende difficile la scelta dei fondi flessibili. L’investitore lascia mano libera alla società di gestione, su cui deve riporre la sua fiducia. È come investire su un asset finanziario a scatola chiusa, perché la SGR può anche modificare le scelte di asset allocation, stravolgendo di fatto la sua composizione iniziale.

Per ridurre il rischio è importante affidarsi a gestori di indubbia e comprovata esperienza. Si deve tenere presente che il rischio è maggiore nel breve periodo, mentre nel lungo periodo questi fondi tendono a stabilizzare le loro performance.

Pro e contro dei fondi flessibili

Modificare l’esposizione del fondo flessibile in base alla situazione del mercato è di certo un vantaggio per l’investitore, a patto che il gestore del fondo abbia una solida esperienza. La gestione flessibile è il fattore principale per cui i risparmiatori scelgono questo strumento d’investimento, nella speranza di migliorare il rendimento grazie al valore aggiunto offerto dalle SGR. Nonostante la flessibilità del fondo, il gestore è comunque tenuto a rispettare il profilo di rischio degli investitori.

Lo svantaggio è invece rappresentato dagli elevati costi legati alla gestione attiva del fondo. Rispetto ai fondi a gestione passiva, quelli a gestione attiva comportano dei bilanciamenti costanti, che possono avere un costo non indifferente. La flessibilità del fondo potrebbe inoltre tradursi in una mancanza di trasparenza, che si dovrebbe scongiurare in ogni modo.

Gestione patrimoniale Moneyfarm: qual è la differenza con i fondi flessibili?

Gli investitori che preferiscono la gestione attiva del fondo, in modo che l’esposizione al rischio venga modificata nel tempo attraverso dei bilanciamenti mirati, possono valutare anche delle soluzioni alternative rispetto ai fondi flessibili. Chi cerca una gestione flessibile e personalizzata del portafoglio d’investimento può affidarsi alla gestione patrimoniale di Moneyfarm.

I consulenti Moneyfarm specializzati si occupano di gestire il patrimonio in base al piano d’investimento e al profilo di rischio dell’investitore. Anche in questo caso viene garantita la massima flessibilità e la possibilità di disinvestire in qualunque momento e senza costi. Rispetto ai fondi flessibili, la gestione patrimoniale è più conveniente e l’investitore ha pieno accesso al suo investimento, così da conoscere in ogni momento la composizione del portafoglio e i vari movimenti.

Conclusioni

La flessibilità nella gestione di un fondo d’investimento può essere un grande vantaggio per ottenere un rendimento migliore nel tempo, ma solo se l’investitore si affida a società di gestione che hanno una solida esperienza alle spalle. Un punto chiave dei fondi flessibili è il rispetto del profilo di rischio dell’investitore, che rappresenta uno dei pochi vincoli che la società di gestione deve rispettare.

Prima di scegliere la SGR a cui affidarsi e su quale fondo investire, è opportuno valutare anche altre possibilità, prendendo in considerazione i rendimenti e i costi. Una di queste alternative è la gestione patrimoniale Moneyfarm, che ha gli stessi vantaggi dei fondi flessibili, uniti ad una maggiore trasparenza e convenienza.

Domande frequenti

Qual è il rendimento dei fondi flessibili? 

Nel 2021 i 15 migliori fondi flessibili hanno fatto registrare performance pari al 26,4%, ma è bene sapere che il rendimento degli anni passati non rappresenta una garanzia per il futuro.

I fondi flessibili sono convenienti?

Trattandosi di fondi a gestione attiva, possono avere dei costi mediamente più elevati rispetto ai fondi a gestione passiva. Per valutare la convenienza è bene valutare sia i costi che i rendimenti degli ultimi anni, così da soppesare bene il guadagno che ci si può aspettare.

Esistono delle alternative ai fondi flessibili?

La gestione patrimoniale Moneyfarm è una valida alternativa ai fondi flessibili, perché si tratta di una gestione flessibile e personalizzata, che può risultare anche più conveniente. All’investitore viene garantita sempre la massima trasparenza, in modo che possa monitorare nel tempo il suo investimento.

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*Gli investimenti in strumenti finanziari sono soggetti alla variabilità del mercato e possono determinare la perdita, in tutto o in parte, del capitale inizialmente investito.

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