Il nostro ultimo ribilanciamento (10 marzo)

La situazione in Ucraina si sta evolvendo velocemente e purtroppo sta diventando sempre più chiaro che una rapida risoluzione del conflitto sia improbabile. Il primo pensiero va ovviamente alle persone coinvolte in questa catastrofe umanitaria.

Dal punto di vista dei portafogli, per il momento, la crisi ha offerto un ennesimo esempio dei benefici derivanti dall’investire con un approccio robusto e diversificato. Questo è un punto che sottolineiamo regolarmente, ma in periodi come questi si capisce il vero valore della diversificazione. Il rafforzamento del dollaro, per esempio, ha contribuito a limitare le oscillazioni dei mercati, le obbligazioni, in particolari quelle indicizzate all’inflazione, hanno retto come da aspettative e l’esposizione alle materie prime ha mitigato parzialmente la volatilità.

Portafogli, nuova allocazione: ecco cosa cambia

Con la crisi che continua a evolversi tuttavia, per consolidare ulteriormente il livello di resilienza nei portafogli, oltre che per mantenere la volatilità entro i target, abbiamo effettuato un ulteriore ribilanciamento.

Il focus è sulla gestione del rischio attraverso due canali: l’aumento dei diversificatori e la riduzione di asset rischiosi.

In pratica, abbiamo ulteriormente aumentato:

  1.  Le materie prime, dato che in un contesto di inflazione esse tendono a performare bene, offrendo uno spunto di diversficazione al portafoglio;
  2. Gli asset denominati in dollari perché il biglietto verde tende ad essere fonte di diversificazione in fase di stress.

Dall’altra parte abbiamo ridotto:

  1. High yield e bond dei paesi emergenti per ridurre il rischio dei portafogli;
  2. L’azionario europeo. All’inizio di quest’anno avevamo espresso un giudizio positivo per quest’ultima asset class, che godeva di migliori prospettive di redditività di lungo termine. Tuttavia, riteniamo che l’effetto della crisi Ucraina, sulla crescita economica europea, non sia ancora chiaro, e che le pressioni inflazionistiche legate ai costi dell’energia potrebbero avere un impatto maggiore sugli utili aziendali europei rispetto a quelli americani.

È importante infatti sottolineare che quando modifichiamo i portafogli, oltre a considerare le esigenze di gestione del rischio, analizziamo le prospettive di lungo termine delle diverse asset class. In tal senso, questo ribilanciamento è finalizzato a posizionare meglio i portafogli verso un ampio spettro di scenari, alcuni dei quali prevedono che la crisi possa avere un impatto più duraturo su alcune regioni.

Possibili scenari futuri

Per individuare gli sviluppi futuri più probabili continuiamo a monitorare l’evoluzione del conflitto e a valutare i potenziali effetti sui portafogli.

Le variabili chiave da tenere sotto controllo sono soprattutto tre:

  1. Le potenziali conseguenze sulla crescita economica globale ed europea;
  2. La reazione di banche centrali e governi alle pressioni su inflazione e crescita;
  3. Il potenziale impatto su valutazioni e margini societari e dunque, sui rendimenti attesi di lungo termine. Tutti questi aspetti non sono scontati e, ma per ora ci suggeriscono cautela e una gestione preventiva del rischio.

Infine, per quanto riguarda i portafogli “Socialmente responsabili”, è importante evidenziare che, nonostante alcune operazioni saranno leggermente diverse, l’obiettivo del ribilanciamento rimane il medesimo.

Se hai domande sul ribilanciamento e su cosa significa per il tuo portafoglio, non esitare a metterti in contatto con il nostro team di consulenza.

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*Investire in strumenti finanziari comporta rischi inerenti, tra cui perdita di capitale, fluttuazioni del mercato e rischio di liquidità. I rendimenti passati non sono indicativi di quelli futuri. È importante considerare la tua tolleranza al rischio e gli obiettivi d’investimento prima di procedere.