Eccoci all’indomani delle elezioni greche. Il voto non era per decidere direttamente se la Grecia dovesse rimanere o uscire dall’Euro come si sentiva parlare nel week-end, ma per un nuovo parlamento che, a seconda del partito di maggioranza, avrebbe rinegoziato o non rinegoziato le condizioni per riportare il paese sotto i requisiti europei.
I risultati di oggi danno come vincitore, con il 29,66% dei voti, il partito neo democratico, che quindi dovrà allearsi con il partito socialista Pasok per ottenere la maggioranza semplice. Entrambi i partiti però sostengono le decisioni dell’Europa e dichiarano la volontà nel continuare a seguire le linee guida dettate da essa.
I greci sembrano quindi non voler mollare e i prossimi mesi saranno fondamentali per le sorti del paese che dovrà fare del suo meglio per attuare il piano di ripresa dell’economia. Il primo punto sarà quello di trovare nuovi tagli da effettuare al budget entro la fine di giugno, altrimenti la banca centrale europea potrebbe tagliare i fondi concessi alle banche greche.
I mercati stamattina, dopo aver visto che l’uscita della Grecia dall’Euro si è fatta meno probabile, hanno avuto un momento di euforia. Il rally, guidato dai titoli bancari, è durato però ben poco e tutte le piazze europee hanno premuto sul freno. Dopo un’ora dall’apertura è infatti tornato il realismo tra gli investitori e i principali listini sono rientrate dai loro guadagni. Anche lo spread, in calo in inizio giornata è sensibilmente aumentato e ora è assestato a 448 punti.
La Grecia sicuramente deve fare ancora molta strada e non e’ ancora chiaro come verra’ costituito il governo e se ci sara’ una maggioranza stabile quindi in realtà’ non e’ ancora successo quasi nulla.
Anche l’Italia rimane sotto pressione, la paura che il contagio possa espandersi è forte, e sebbene il nostro governo abbia già attuato delle riforme economiche di fondamentale importanza, molti investitori temono che il paese necessiti di un salvataggio in stile spagnolo.
Il livello di attenzione quindi resta alto e l’Europa deve rimanere focalizzata verso la crescita. I governi dovranno quindi continuare sulla linea percorsa negli ultimi giorni, dove sembra che l’UE si stia muovendo verso un integrazione più forte sia dal lato fiscale che politico. La strada è ancora lunga e ci vorrà ancora un po’ di tempo prima di sapere dove andremo a finire, ma le decisioni non tarderanno ad arrivare.