Ribilanciamenti: alla ricerca del rendimento

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La logica dietro l’ultimo ribilanciamento – ovvero le modifiche che il Comitato investimenti opera sulla composizione dei portafogli per adattarli al contesto – è quella di aumentare il rischio al fine di accrescere il rendimento atteso di lungo periodo.

Il 2020 è stato un anno particolare. A inizio marzo avevamo ridotto generalmente il rischio dei portafogli sotto il livello target attraverso due ribilanciamenti. La scelta è servita a tutelare il valore degli investimenti in un contesto che, ricordiamo, era inedito e che avrebbe potuto svilupparsi in molti scenari diversi. A luglio avevamo già iniziato il percorso di riallineamento dei portafogli al loro livello target, in un contesto ancora pesantemente incerto, ma con evidenti opportunità di rendimento.

Adesso è arrivato il momento di compiere un ulteriore passo per aiutare gli investitori a cogliere le opportunità che si presenteranno con l’inizio del nuovo ciclo economico. Lo scenario economico, politico e sanitario ci sembra abbastanza sicuro per andare a esporci con decisione su asset class che riteniamo saranno in grado di generare rendimento. Nell’aumentare il rischio, infatti, abbiamo provato a privilegiare quei settori e quei comparti (ben rappresentati dai titoli cosiddetti “value”) che hanno pagato di più nel 2020 e che hanno maggiormente da guadagnare in caso di un ritorno alla normalità.

Il nostro obiettivo resta dunque quello di ricercare rendimenti in un mercato che resta caro ma dove crediamo vi siano ancora delle opportunità sul tavolo per chi investe con un’ottica di medio e lungo termine.

Le nostre scelte

  • Su tutti i portafogli abbiamo incrementato la componente azionaria
  • Nei portafogli più rischiosi abbiamo incrementato la nostra esposizione all’azionario globale con particolare focus sulle aziende value. A tal fine abbiamo aggiunto un nuovo strumento, un Etf che garantisce l’esposizione verso l’indice MSCI World Global Value.
  • L’incremento della parte azionaria è stato compensato dalla vendita della componente obbligazionaria governativa con scadenza più lunga. Un asset class che oggi garantisce limitate prospettive di rendimento ed espone il portafoglio al rischio di un aumento dei tassi dovuto alla potenziale impennata delle aspettative di inflazione.

Siamo alle porte di un nuovo ciclo economico e nessuno può dire se regalerà agli investitori le stesse soddisfazioni di quello che si è appena concluso. Quello che possiamo dire è che non è affatto detto che i settori che sono stati protagonisti delle performance negli ultimi dieci anni continueranno a essere i campioni del rendimento. Per questo è necessario uno sforzo per andare a posizionarsi in vista del 2021 e l’ultimo ribilanciamento va proprio in questa direzione.

Investire per il lungo termine è sempre la scelta giusta: se volete scoprire quali delle nostre strategie è la migliore per le vostre esigenze vi basterà completare il veloce processo di sottoscrizione a Moneyfarm.

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