La fine del dollaro forte? Cosa vuol dire per i tuoi investimenti

Il dollar index, che traccia la performance del dollaro con le altre 10 valute più importanti è caduto del 10% dal punto di massima a marzo. Nello stesso momento l’Oro, un materia prima che come il Dollaro svolge la funzione di riserva di valore, ha raggiunto un record sull’onda delle aspettative di inflazione e dello stato dell’economia globale. Quando il Dollaro si muove è fondamentale per chi investe analizzare cause e conseguenze della dinamica.

Chi ha investimenti in dollari potrebbe vedere parte del proprio valore diminuire e un cambio del rapporto di valuta potrebbe avere conseguenze dirette o indirette su un gran numero di asset class.

Dollaro forte – Tabella dei Contenuti

💪Cosa significa che il dollaro è forte? Significa che il suo valore è più alto rispetto a quello di altre valute nazionali
🤒Conseguenze del dollaro debole Ad esempio, chi ha investimenti in dollari potrebbe rimetterci
🔒Ma gli investimenti in dollari sono sicuri? Sì, il dollaro è ancora la valuta di riserva a livello mondiale
💲Il dollaro non sarà mai più forte come prima? Difficile dirlo, ma questo è un normalissimo momento di fluttuazione della valuta

Una valuta di riserva

Il Dollaro è la valuta di riserva a livello mondiale e come tale anche la valuta più scambiata sui mercati. Il petrolio viene prezzato in dollari e molti paesi del mondo accettano il dollaro come valuta corrente o hanno legato la propria valuta al dollaro. Il valore del dollaro è sicuramente influenzato dagli stessi fattori che influenzano le altre valute: livello degli scambi, quantità di valuta in circolazione, estensione della base monetaria.

Tutti questi fattori sono in definitiva riconducibili alla fiducia globale nell’egemonia statunitense, che rendono il dollaro oltre che la valuta più scambiata anche la divisa considerata più sicura per conservare valore, sia da parte di privati, sia da parte di istituzioni come le banche centrali. La forza del dollaro permette al governo Usa e alla Fed di adottare misure politiche e fiscali estremamente significative senza intaccare il valore della moneta in modo eccessivo, come succede per governi e banche centrali che non godono della stessa fiducia da parte degli operatori economici. Esistono tuttavia dei limiti.

Le ragioni della correzione

Il ritracciamento della valuta statunitense è in qualche modo legato all’economia americana, gravata più di altre geografie dall’espansione della pandemia, ma soprattutto alle mosse di politica monetaria annunciate dalla banca centrale. La Federal Reserve ha riunito il Federal Open Market Committee (FOMC) la scorsa settimana, lasciando i tassi invariati a un livello vicino allo zero. Powell non ha lasciato alcun dubbio che la Fed continuerà ad ampliare la base monetaria se questo sarà necessario per risolvere la crisi causata dalla pandemia. Probabilmente prima della fine dell’anno vedremo i tassi tagliati per due volte. La Fed ha anche esteso le garanzie – con un accordo di liquidità con le banche centrali di 14 paesi – fino a marzo.

Dal punto di vista fiscale il Congresso sta discutendo un nuovo pacchetto di stimoli che probabilmente avrà la dimensione di 1.500 miliardi di dollari. Quando i tassi vengono tagliati e la base monetaria (la quantità di moneta in circolazione) viene aumentata così tanto rispetto a quella di altre valute, è evidente che sia le richieste di dollari, sia il valore relativo della moneta sono destinati a scendere.

Inoltre il messaggio della Fed, per quanto rassicurante, ha avuto l’effetto di segnalare che l’economia americana è lontana dalla risoluzione della crisi. In un certo senso ciò ha creato sfiducia sui Treasury e sul dollaro. La percezione granitica che gli investitori avevano del biglietto verde si è un po incrinata.

Conseguenze di un dollaro debole

Le implicazioni sono piuttosto ampie. Le valute dei mercati emergenti tendono ad aumentare il proprio valore con un dollaro più debole (taper tantrum 2013). Tuttavia questa volta sembra che il dollaro si sia indebolito soprattutto a spese di altre valute forti come l’Euro, lo Yen e il Franco Svizzero. Bisogna ricordare che molti Paesi Emergenti sono alle prese con dinamiche recessive molto dure a causa della pandemia e non è scontato che nel medio termine riescano ad avvantaggiarsi del dollaro debole.

Un Dollaro debole è positivo per il prezzo del petrolio che tende ad avere una relazione inversa con il costo del biglietto verde. Buono per i paesi che hanno la loro valuta al dollaro, un vero e proprio toccasana in questa fase critica.

Dove arriverà il prezzo del Dollaro

La direzione è difficile da prevedere, molto dipenderà da come la pandemia si propagherà negli Stati Uniti e dalla capacità di ripresa della politica americana. Quando si considerano i fattori che determinano il valore del Dollaro ci si rende conto che essi sono in una qualche misura influenzati da un insieme di eventi. Bisogna ricordare che:

  • L’economia americana ha mostrato molta resilienza e probabilmente si avvia verso una ripresa più veloce nel 2021; questa dinamica, se si verificasse, andrebbe a compensare l’indebolimento del biglietto verde nel medio termine.
  • Le Fed non agisce in modo isolato. Per quanto l’espansione monetaria – e quella fiscale – sia stata chiaramente più pronunciata che in altre geografie, la storia ci insegna che le principali banche centrali mondiali tendono nel tempo a colmare il gap di policy con la Federal Reserve.

Detto questo, e considerato anche il punto di partenza che vede il Dollaro comunque ai massimi storici, probabilmente nei prossimi mesi potremmo assistere a un suo graduale riposizionamento nei confronti dell’Euro e a un parziale ritorno della volatilità da un punto di vista valutario.

Quella a cui stiamo assistendo ci sembra essere dunque una normale dinamica dovuta a fattori contingenti. Il Dollaro rimane la valuta di riserva, perché non esiste alternativa e non vediamo alle porte un posizionamento significativo del biglietto verde nei confronti dell’Euro. Bisogna comunque ricordare che il Dollaro storicamente è stato molto valutato negli ultimi anni e che un riposizionamento verso un cambio più favorevole all’Euro non sarebbe innaturale e potrebbe essere in un certo senso auspicato anche dall’amministrazione Usa che, in passato, si è espressamente detta favorevole a una svalutazione del dollaro per favorire la competitività delle sue aziende e riequilibrare la bilancia commerciale.

Impatto sui portafogli Moneyfarm

Nel medio termine costruiamo le nostre strategie postulando la neutralità del fattore valutario: questo vuol dire che non riteniamo il cambio un fattore determinante per valutare le prospettive delle varie asset class.

Tuttavia è innegabile che il cambio possa costituire un elemento di incertezza e di volatilità del portafoglio e, proprio per questo motivo, negli ultimi ribilanciamenti abbiamo operato delle scelte volte a ridurre la volatilità legata alla valuta in tutte le nostre allocazioni, ovvero:

  • Acquisto di oro
  • Diminuzione quote azionario Usa
  • Acquisto bond legati all’inflazione

Tutte queste scelte stanno permettendo ai portafogli di essere meno vulnerabili al deprezzamento del biglietto verde.

Domande frequenti

Cosa vuol dire che il dollaro è forte?
Un dollaro forte è un dollaro che ha un alto valore rispetto alle valute di altre nazioni

Quando una moneta è forte?
Una moneta si dice forte quando viene utilizzata per transazioni tra paesi diversi. Inoltre una moneta si dice anche forte quando il suo valore è più alto rispetto al valore delle monete di altri paesi

Come guadagnare con il cambio euro dollaro?
Per guadagnare con il cambio tra euro e dollaro devi avere la possibilità di ottenere più dollari in cambio dei tuoi euro e questo è possibile grazie al tasso di cambio tramite il quale puoi capire quanti dollari otterrai in cambio dei tuoi euro

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*Investire in strumenti finanziari comporta rischi inerenti, tra cui perdita di capitale, fluttuazioni del mercato e rischio di liquidità. I rendimenti passati non sono indicativi di quelli futuri. È importante considerare la tua tolleranza al rischio e gli obiettivi d’investimento prima di procedere.