Che cos’è un indice?

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Chi volesse controllare la performance dei mercati finanziari ha davanti a sé due opzioni? La prima è monitorare tutte le aziende quotate in Borsa, la seconda , molto più semplice, è quella di controllare l’andamento di un indice per farsi un’idea.

Definizione di indice

Un indice è sostanzialmente una lista di strumenti finanziari quotati selezionati per rappresentare un settore o una regione. Guardando alle performance di un indice, gli investitori possono valutare l’umore generale di uno o più mercati azionari e prendere importanti decisioni. Ti sarà capitato di sentire l’annunciatore di un telegiornale parlare dell’andamento giornaliero dell’indice Ftse Mib di Borsa Italiana, del Nasdaq e del Dow Jones o dell’indice Nikkei. Questi sono degli esempi di indici è il loro risultato viene annunciato per spiegare in modo sintetico come è andata la giornata finanziaria.

Grazie alla loro capacità di offrire una panoramica immediata sulle performance dei mercati finanziari, gli indici hanno migliorato la trasparenza per gli investitori e hanno reso il lavoro degli operatori più semplice da digerire. Controllando l’andamento degli indici adesso puoi avere un’idea chiara di come gli investitori si comportano di fronte a un certo evento, identificare se ci troviamo in una fase di crescita o di ristagno dell’economia e fare comparazioni internazionali cruciali. Queste informazioni sono fondamentali per il lavoro di chi gestisce un portafoglio di titoli diversificato globalmente.

Un po’ di storia

Creare un indice non è complesso, si tratta letteralmente di una lista di titoli. Non esistono solo gli indici ufficiali gestiti dai mercati azionari. Molte società creano degli indici personalizzati, ad uso e consumo dei propri analisti. Ci sono poi i  grandi indici come lo S&P 500 o l’MSCI World curati da società specializzate, che sono costantemente monitorati da centinaia di professionisti in tutto il mondo.

Il primo indice fu creato dal fondatore del Wall Street Journal, Charles Dow nel 1896. Desideroso di offrire agli investitori informazioni in tempo reale, in un contesto economico di post-recessione con tendenze altamente speculative, il giornalista decise di costruire il Dow Jones industrial average, un indice che monitorava le 12 compagnie più grandi degli stati uniti.

Il signor Dow non volle complicare troppo le cose. Sommo il prezzo delle 12 aziende e lo divise per 12 per mostrare la media. Oggi il Dow Jones è meno concentrato sul settore industriale e include 30 azioni.

In generale gli indici sono calcolati dal valore di mercato delle aziende che ne fanno parte – il valore di tutte le azioni sul mercato. Più grande è il valore di mercato di un’azienda, più grande è la sua quota di azioni sul mercato rispetto alle altre, più grande è il suo ranking.

Oggi ci sono una serie di indici che coprono i vari mercati regionali, come l’americano S&P 500, il francese CAC 40, MSCI family la serie dei FTSE di Londra – FTSE 100, FTSE 250 e il FTSE 350. L’azionario non è la sola asset class interessata dagli indici: ci sono listini che coprono il mercato delle obbligazioni, il prezzo degli immobili, oltre che listini speciali che riguardano un singolo settore industriale.

Il vantaggio di investire in Etf

Gli indici servono anche a favorire strategie di investimento diversificate, che al posto di puntare su un singolo titolo decidono di seguire una serie di totali con delle caratteristiche comuni (asset class). Queste strategie di investimento, dette passive, si basano sull’idea che questo sia il modo migliore per generare profitti sui mercati finanziari, sfruttandone la tendenza di crescita nel lungo termine.

Un portafoglio diversicato su base regionale e per asset class ti può aiutare a rendere più equilibrato il tuo portafoglio in un periodo di mercati volatili. Se alcuni degli investimenti vivono una fase diffcile, i guadagni fatti su altre asset class possono equilibrare la performance.

Coloro che vogliano sfruttare i vantaggi della diversificazione, dovrebbero considerare gli ETF. Gli Etf sono degli strumenti convenienti, passivi che tracciano un indice o un gruppo di investimenti. Per esempio, se un Etf traccia lo S&P 500 ne replicherà la performance.

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