Libretti al portatore addio. Cosa fare se ne sei in possesso?

I libretti al portatore vanno in pensione, dopo 140 anni di onorato servizio. A partire dal 4 luglio non sarà più possibile emettere libretti di risparmio o conti correnti in forma anonima. Il decreto legge, che intende porre un argine all’evasione fiscale, manda in pensione lo strumento simbolo del risparmio delle famiglie italiane.

La storia dei libretti postali

Il libretto al portatore è stato lo strumento più caratteristico del mondo del risparmio italiano per più di un secolo. Furono introdotti dal ministro Quintno Sella nel 1870 nell’ambito della riforma che introdusse le casse di risparmio postali in combinazione con i buoni fruttiferi e i conti correnti diventarono il primo strumento di massa della storia del risparmio italiano. Il successo si deve alla loro semplicità, alla diffusione territoriale della Regia Posta (che raggiungevano anche aree rurali che non avevano accesso ad altre istituzioni finanziarie) e grazie al fatto che potessero essere facilmente trasmissibili all’interno della famiglia.

Nel corso del ‘900 i libretti postali si diffusero a tal punto da diventare quasi un oggetto di culto. I nonni, tradizionalmente, ne aprivano uno in favore dei nipoti in occasione del battesimo o della comunione. Ancora oggi, stando al bilancio di Poste Italiane, sui libretti postali sono collocati più di 100 miliardi di Euro, una cifra sorprendente se si pensa ai tassi bassissimi degli ultimi anni e che mostra una sorta di pregiudizio affettivo nei confronti di questo tipo di soluzione, in realtà negli ultimi anni non più conveniente.

Cosa fare se sei in possesso di un libretto al portatore?

Adesso che sono stati aboliti, se sei in possesso di un libretto al portatore ti devi sbrigare a trovare una soluzione alternativa. Potrebbe essere una buona occasione per operare delle scelte più opportune per il tuo risparmio.

Ecco le scadenze da tenere a mente:

A partire dal 31 dicembre 2018 i libretti diventeranno illegali e se non gli avrai estinti o trasformati in un altro strumento nominale potresti incorrere in delle sanzioni amministrative.

Ma le limitazioni non finiscono qui. Dopo il 4 luglio 2018 i possessori di un libretto postale non ancora estinto o convertito saranno impossibilitati a effettuare operazioni se sono una persona diversa da quella che ha acceso il conto. In questo caso, quando ti presenterai allo sportello, non ti verrà impedito di effettuare le operazioni ma la banca dovrà avvertire il Tesoro della condotta non regolare così che potrebbero arrivarti delle sanzioni.

Quali alternative a disposizione?

In realtà già da molti anni gli interessi garantiti dai libretti al portatore sono crollati. Questo si spiega con il fatto i tassi di interesse sono molto bassi in questo periodo e sono destinati a rimanere bassi nei prossimi anni. Così gli strumenti che dovrebbero garantirti un rendimento sicuro come il libretto postale o il conto deposito non sono più sufficienti per proteggere il tuo risparmio dall’inflazione, condannando il risparmio a perdere di valore nei confronti dell’inflazione. Allo stesso tempo, mentre da una parte i tassi scendono, i costi di gestione restano gli stessi. Per questo motivo, se il tuo obiettivo di investimento è la protezione del capitale potresti voler considerare altre soluzioni di investimento. Una buona idea potrebbe essere quella di valutare un piano di accumulo, proprio come il classico libretto di risparmio questa soluzione ti permetterebbe di risparmiare piccole somme per vedere poi i tuoi guadagni crescere nel tempo.  Oggi è possibile, infatti, raggiungere buoni rendimenti tenendo sotto controllo il livello di rischio del tuo investimento.

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*Gli investimenti in strumenti finanziari sono soggetti alla variabilità del mercato e possono determinare la perdita, in tutto o in parte, del capitale inizialmente investito.

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